Trovare una forma alternativa per esprimere il proprio pensiero e la propria personalità liberamente nonostante le imposizioni dirette da realtà superiori è un segno di creatività e di tacita lotta contro chi si impone con uno dei mezzi più disumani: la censura. Il popolo cinese lo sa bene, in quanto il loro spazio virtuale non è così come lo conosciamo noi occidentali. Lì lo Stato è riuscito nella costruzione di un internet nazionale, in tutto e per tutto simile al resto della rete, ma separato. In questo modo nessuno può far sentire la propria voce all’Occidente e al resto del mondo e nessuno è in grado di conoscere una realtà così lontana, ma allo stesso tempo così vicina a noi. A portata di click, o quasi. A guardia dell’intero traffico ci sono infatti dei cani da guardia che decidono in quale direzione gli utenti si debbano muovere, su cosa sia giusto discutere e quali social e applicazioni utilizzare. Una Grande Muraglia virtuale che blocca l’accesso a Google, comprendendo così anche Youtube e i principali social network come Facebook e Twitter, bloccati dallo Stato circa sei anni fa. Nonostante la privazione di questi servizi sia stata un ostacolo per molti utenti, i giovani cinesi non si sono lasciati scoraggiare e hanno trovato un metodo alternativo per esprimersi sul web e coltivare quelli che sono i nuovi talenti nati proprio sulle piattaforme social.
Si chiama Weibo il social network che ha cambiato la Cina con 600 milioni di utenti. Si tratta di un ecosistema ricco e articolato di fashion blogger e giovani creativi che possono ritagliarsi in questo modo il proprio spazio sul web, dando sfogo alla propria personalità con blog e contenuti multimediali come foto, video e musica. Un varco che si è aperto in una realtà complicata, ma ricca di persone desiderose di condividere vita e opinioni online (la fascia di popolazione più attiva corrisponde a quella più giovane). La moda è poi uno degli elementi più diffusi all’interno di Weibo. Qui ci si può informare, si possono scambiare opinioni, pubblicare i propri outfit e far conoscere a tutti, o per lo meno a quelli che hanno accesso al social medium, quelli che sono i propri interessi in fatto di fashion. In fatto di moda poi i giovani cinesi sono in assoluto i più creativi, colorati e ingegnosi, proponendo sempre outfit originali e fuori dal comune. Lo stile vibra in ogni angolo della città e su ogni blog: una risposta all’uniformazione verso cui lo Stato vorrebbe portare il proprio popolo. Chissà che non si tratti di una rivoluzione, a suon di post e moda, ma positiva perché giovane e interattiva.
Come per i fashion blogger nostrani, questo spazio virtuale è stato terreno fertile per la nascita di blogger diventati un post alla volta delle vere personalità. È il caso di Han Huo Huo, soprannominato ”Frankie Ha”, stylist e fashion blogger, nonché ex fashion editor di Marie Claire Cina, diventato una leggenda grazie ai suoi quattro milioni di fan. Huo si è affermato in rete come commentatore di moda e ora è riuscito ad affermare il suo talento collaborando con vari magazine e pubblicando persino un libro, “Fire Bible”: una collezione di ispirazioni di stile, scatti di celebrities e street looks. È famoso soprattutto per le sue scelte azzardate in fatto di stile e la sua passione per i tacchi 12, che indossa con disinvoltura. Non mancano nemmeno i blog come P1 Beijing Jiepai che postano “jie pai”, ovvero scatti rubati dei look più interessanti, VogueMate che pubblica una selezione di outfit hip al suon di “realphotos, realpeople, let’ssupport Chinese fashion!”. Anche la fotografa Chen Man, che scatta per le più famose riviste di moda internazionali usa Weibo per mostrare scatti dei più importanti backstage. Rihanna, Keanu Reeves e Victoria Beckham compaiono sul proprio blog, seguito da 2,5 milioni di follower. Un’altra blogger che sta guadagnando attenzione è Miss Faye che in rete ha creato anche un suo magazine personale, “Miss F Mag”. Molti di loro diventano dei veri e propri influencer, che aprono un varco di grande importanza a livello internazionale per i brand che cercano di entrare nell’ambiente cinese, un Eldorado orientale.
[Fonte Cover: jingdaily.com]