Alla fine del 2014 manca ancora quasi un mese ma nel tennis è già tempo di bilanci considerato che, come sempre, la finale di Coppa Davis ha chiuso la stagione a metà novembre.
Si può affermare che il protagonista principale del 2014 del tennis è Roger Federer, che tanti, troppi direi, avevano dato per finito un anno fa dopo il tragico 2013 in cui il campionissimo di Basilea aveva vinto solo un titolo perdendo da sconosciuti anche condizionato per lunghi periodi dai problemi alla schiena.
Il Re del tennis, però, è rinato ancora una volta come l’araba fenice conquistando ben 5 tornei più la Coppa Davis, uno dei pochissimi titoli che mancavano nel suo ricco palmares, e disputando altre 5 finali più quella delle ATP Finals dove, purtroppo, non è nemmeno sceso in campo per il problema alla schiena.
I motivi della rinascita
Come in tutte le cose c’è sempre un motivo e non esiste il caso. Nella rinascita di Federer due sono stati gli elementi decisivi : il cambio di racchetta e la collaborazione con l’ex campione di tennis nonché suo idolo, Stefan Edberg, che gli ha dato suggerimenti preziosi come lo stesso Roger ha ammesso in diverse interviste di quest’anno.
Un anno fa si manifestava anche un segnale di rifiuto alla contemporaneità, all’adattarsi a quel grande e brutto piatto corde da 98 pollici quadrati, necessario per fronteggiare ad armi pari i super-uomini del tennis contemporaneo.
Le tappe il 2014 di Federer
Federer nel primo mese dell’anno disputa due tornei: nel primo, a Brisbane, arriva in finale perdendo da Hewitt mentre nel secondo, gli Australian Open, primo Slam dell’anno, disputa buonissime partite soprattutto nella seconda settimana battendo Tsonga e Murray rispettivamente 3-0 e 3-1. Roger arriva, così, in semifinale dove trova il rivale di sempre, Nadal, che lo batte nettamente 3-0; nonostante la dura sconfitta, resta comunque un torneo molto positivo.
Dopo quasi un mese di sosta, Federer torna in campo a Dubai (ATP 500) dove batte in semifinale il serbo Djokovic in rimontando un set con un’ottima prestazione. In finale sconfigge il ceco Berdych vincendo, così, il primo titolo del 2014 e il numero 78 in carriera.
Nello stesso mese Roger disputa i due Masters 1000 americani, a Indian Wells e Miami: nel primo arriva fino alla finale, dove viene battuto da Djokovic soltanto al tie break del terzo set al termine di una bella rimonta mentre nel secondo si ferma ai quarti, sconfitto dal giapponese Nishikori.
I gemelli
Segue un periodo agrodolce per Federer: dal punto di vista sportivo, “solo” la finale del Masters 1000 di Montecarlo, persa al terzo set contro il connazionale Wawrinka, ma la grande gioia arriva dal piano personale con la nascita dei due gemelli, Leo e Lenny che vanno ad aggiungersi alle due gemelle, Myla Rose e Charlene Riva.
Stagione sull’erba
Giugno si apre non nel migliore dei modi con la sconfitta negli ottavi del Roland Garros , secondo Slam dell’anno, per mano del lettone Gulbis al quinto set ma con la stagione sull’erba si vedrà tutto un altro Federer. Nel torneo 250 che si disputa ad Halle, Roger vince il secondo torneo dell’anno portando a 79 il numero dei titoli in carriera.
Si giunge così al terzo Slam dell’anno, ovviamente Wimbledon, dove Federer arriva nei quarti senza perdere nemmeno un set e neanche una volta il turno di servizio. Nella quinta partita del torneo, il Re affronta il connazionale Wawrinka, vincitore del primo Slam in carriera in Australia e anche del Masters 1000 a Montecarlo. L’inizio è favorevole a Stan che vince il primo set ma poi entra decisamente in partita Roger che vince i successivi tre volando in semifinale dove batte molto agevolmente il canadese Raonic, uno dei volti nuovi del tennis, alla sua prima semifinale in uno Slam.
Federer torna, così, in finale in uno Slam, dove mancava da due anni (Wimbledon 2012) e si trova di fronte il campione serbo, Nole Djokovic. Esce la più bella partita del 2014 e una delle più entusiasmanti finali Slam degli ultimi anni: il fuoriclasse elvetico vince il primo set ma Djokovic ottiene i successivi due e nel quarto si porta avanti 5-2. Sembra tutto finito ma, proprio nel momento più difficile, esce l’orgoglio del campione che non vuole mai arrendersi: Federer rimonta in modo incredibile vincendo il set 7-5 e portando così la partita al quinto set, sostenuto anche dal pubblico dichiaratamente dalla sua parte, come accade anche in molte altre parti del mondo. Nell’ultimo e decisivo set, la prima occasione per spezzare l’equilibrio ce l’ha Federer con una palla break, annullata, però, dal serbo che, poi, vince il set 6-4 conquistando, così, il suo secondo Wimbledon e primo Slam dell’anno. Se da un lato nei tifosi di Federer c’è tanta tristezza e amarezza per la grossa occasione sfuggita, dall’altro, però, c’è la convinzione che, anche a 33 anni, il campionissimo svizzero è ancora in grado di lottare con i migliori.
I Masters americani e gli USOpen
La stagione sul cemento americano riserva altre gioie per Federer che sceglie di disputare entrambi i Masters 1000 che precedono gli US Open . Nel primo, a Toronto, arriva fino in finale dove, però, perde in due set contro il francese Tsonga mentre vince il Masters 1000 a Cincinnati battendo in finale in tre set lo spagnolo Ferrer, dopo aver sconfitto molto brillantemente nei quarti Murray e in semifinale Raonic.
Federer si presenta così in un’ottima condizione ai nastri di partenza dell’ultimo Slam del 2014, come sempre gli US Open, dove è dopo tanto tempo testa di serie numero 2 grazie all’assenza del numero due del ranking, Nadal. Il cammino di Roger procede abbastanza spedito fino ai quarti, perdendo solo un set. Nella quinta partita del torneo si trova di fronte il francese Monfils che in nove precedenti l’aveva battuto giù due volte. Monfils si porta avanti di ben due set ma Federer compie una rimonta eccezionale vincendo il match e salvando anche un match point per il francese nel quarto set. Era da Wimbledon 2012 che Roger non riusciva a rimontare due set di svantaggio in uno Slam.
In semifinale affronta il croato Cilic e sorprendentemente Federer perde 0-3 non entrando mai davvero in partita, un po’ per l’incredibile (nel senso letterale del termine) stato di forma del croato, che poi vincerà il torneo, un po’ anche per le energie psicofiscihe spese contro Monfils.
Nel weekend successivo contribuisce alla vittoria della Svizzera nella semifinale di Coppa davis contro l’Italia vincendo i suoi due singolari contro Fognini e Bolelli.
La prima volta a Shanghai
Ci avviciniamo così alla fine del 2014 ma, per citare Ligabue, “il meglio deve ancora venire“: Federer vince, infatti, altri due tornei, uno di fila all’altro. Il primo è il Masters 1000 cinese, a Shangai, battendo in finale il francese Simon ma soprattutto in semifinale il serbo Djokovic, in quella che forse è la miglior partita disputata da Federer quest’anno. E pensare che nella prima partita di questo torneo Roger aveva dvuto salvare ben 5 match point…
Il secondo torneo vinto dal Re del tennis in ottobre è quello di casa sua, il 500 di Basilea, battendo il belga Goffin in una finale molto molto semplice. Questo sarà l’ultimo titolo conquistato da Federer nel 2014 e il numero 82 in carriera.
Nell’ultimo Masters 1000 dell’anno, a Bercy, il fuoriclasse svizzero viene sconfitto nei quarti da Raonic.
Alle ATP Finals, Federer gioca un Round Robin (il girone) molto positivo, ma in semifinale fatica molto più del previsto per battere il connazionale Wawrinka vincendo solo al tie break del terzo set e salvando 4 match point. In finale ad attenderlo ci sarebbe il numero uno del ranking, Djokovic, ma purtroppo il campione svizzero è bloccato da un forte male alla schiena.
Coppa Davis
A differenza degli altri anni, il 2014 di Federer si è chiuso con la finale di Coppa Davis della sua Svizzera contro la Francia, a Lilla. La tre giorni francese inizia molto mae con la pesante sconfitta contro Monfils, procede bene con la vittoria nel doppio anche grazie ad un ottimo Wawrinka e si conclude nel migliore dei modi con la netta vittoria contro Gasquet. Federer si lascia andare ad un pianto liberorio, a conferma di quanto ancora ami il tennis e di quanto volesse vincere anche questo titolo.