Se ci dovesse essere un’ipotetica classifica degli sguardi più magnetici in grado di catturare la macchina da presa, molto probabilmente vedrebbe trionfare la bellissima Emma Stone. L’enfant prodige di Hollywood, in grado di passare da ruoli impegnati come quello in “The Help” all’essere una perfetta Gwen Stacy nel reboot dedicato all’Uomo Ragno, si è ritagliata un posto d’onore tra le attrici della sua generazione.
Esordio da bambina in un serie di musical, a soli 15 anni inizia a fare le sue prime comparse in tv, da “Malcolm” a “Zack e Cody al Grand Hotel”; un inizio in sordina con la chiamata in una serie di commedie non di grandissimo successo tra le quali “La coniglietta di casa”, che le iniziano a regalare fama e notorietà. Poi la svolta, il ruolo da protagonista nel bel “Easy Girl” di Will Gluck con una trama in parte ispirata a “La lettera scarlatta” di Hawtorne; arrivano i primi riconoscimenti della critica, e la candidatura a un Golden.
Critica che la scopre definitivamente quando partecipa a “The Help” di Tate Taylor al fianco delle straordinarie Octavia Spencer e Viola Davis. Gran temperamento e coraggio quelli che accompagnano la “sua” Eugenia, che noncurante del razzismo e dei divieti dell’epoca, decide di dar voce alla comunità nera della sua cittadina.
Il suo punto di forza risulta proprio l’eclettismo (che mostra nonostante l’ancora giovanissima età), e che le permette di spaziare con facilità dai ruoli drammatici a quelli più leggeri. La Stone riesce infatti con costanza a garantire performance d’autore e un’interpretazione all’altezza delle aspettative.
Musa ispiratrice per il genio di Woody Allen, che l’ha fortemente voluta in ben due pellicole (“Magic in the moonlight” e “Irrational man”), la giovane interprete di Scottsdale da qualche anno sembra non sbagliare più un colpo.
Presto sarà nelle sale con “La La Land”, commedia-musical vecchio stampo che già si preannuncia come uno dei film dell’anno, potrebbe ricevere presto la seconda candidatura agli Oscar dopo quella per l’interpretazione della figlia di Keaton in “Birdman”. E se c’è un immagine cinematografica che più delle altre simboleggia la Stone è proprio quella che conclude la splendida pellicola di Inarritu, con un lunghissimo primo piano sui suoi occhioni sognanti.
Credits Foto: Scena tratta da “Birdman” di Alejandro González Iñárritu, fotogragia pellicola di Emmanuel Lubezki.