“Un festival che vuole essere Festa”. Alla sua nona edizione il Festival Internazionale del Film di Roma cambia veste, o meglio, torna alle origini. Ecco l’ennesimo cambio in corso d’opera dell’evento concepito nel 2005 da Walter Veltroni. Una vera e propria «sterzata» verso quella che è da sempre stata la vera identità della kermesse capitolina. Il terzo (e forse ultimo) Festival di Roma dell’era Marco Muller sarà dunque una “festa popolare” del cinema. Non a caso tra le novità più importanti di questa nona edizione, che si terrà come di consueto presso l’Auditorium Parco della Musica dal 16 al 25 ottobre, ci sarà il peso riservato al pubblico. Niente più registi, attori o alti esperti del settore, ad assegnare i premi ai film migliori ci saranno cinque giurie popolari per le altrettante cinque sezioni della selezione ufficiale del festival di quest’anno: Gala che presenterà una selezione delle pellicole più popolari della nuova stagione, Cinema d’oggi che ospiterà film di autori affermati e non, Mondo Genere che accoglie film appartenenti a diversi generi cinematografici, Prospettive Italia suddivisa in Cinema Italia (Fiction) e Cinema Italia (Documentario). Le preferenze espresse dal pubblico all’uscita della sala saranno raccolte dalla App mobile ufficiale dell’evento, dal sito internet e dalle postazioni adibite presso l’Auditorium.
Costata circa 6 milioni di euro (a fronte di un budget annuale di 8,6 milioni della Fondazione Cinema per Roma), coperta per 3 milioni dalle 38 aziende sponsor, l’edizione 2014 del festival sarà più snella rispetto al passato e schiererà 51 lungometraggi provenienti da 21 paesi. Sette le sale cinematografiche coinvolte (Santa Cecilia, Sinopoli, Petrassi, Teatro Studio Gianni Borgna, Studio 3, Auditorium MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, cinema Multisala Barberini) piu’ una sala virtuale su piattaforma digitale. Tra prime mondiali, internazionali ed europee di film d’autore, spicca l’apertura e la chiusura affidata a due commedie italiane: “Soap Opera” di Alessandro Genovesi e “Andiamo a quel paese” di Ficarra e Picone. Una strizzatina d’occhio alla leggerezza, perfettamente coerente con la nuova veste della kermesse.
Tra gli altri al festival si vedranno “Time Out of Mind” di Oren Moveman, con Richard Gere e Jena Malone; “Trash” di Stephen Daldry con Rooney Mara e Martin Sheen; “Love, Rosie” di Christian Ditter con Lily Collins e Sam Clafin; “Black and White” di Mike Binder con Kevin Costner e Octavia Spencer; “Gone Girl” di David Fincher con Ben Affleck e Rosamunde Pike; “Stoneheart Asylum” di Brad Anderson con Kate Beckinsale, Jim Sturgess. Ben Kingsley e Michael Caine; “A most wanted man”, ultimo film di Philip Seymour Hoffman nella sezione «Eventi» e e la serie tv “The Knick” (su Sky Atlantic dall’11 novembre) di Steven Soderberg con Clive Owen. Ad accompagnare queste pellicole non mancheranno i grandi divi di Hollywood, perché ad una festa si sa, non possono mancare gli ospiti d’onore. E quest’anno sul red carpet dell’Auditorium sfileranno Richard Gere, Kevin Costner, David Fincher con i suoi attori, Wim Wenders, Clive Owen, gli Spandau Ballet, Geraldine Chaplin ed altri in via di conferma. Chi sicuro non mancherà l’appuntamento del tappeto rosso sono i protagonisti italiani di questa edizione.
Forte e nutrita la presenza di film italiani. Oltre alle due pellicole di apertura e chiusura, sono circa venti i titoli che verranno presentati nelle diverse sezioni del Festival, a cominciare da “Tre Tocchi”, la nuova fatica di Marco Risi; tutti gli occhi però sono puntati sui tre film che gareggiano nella sezione Cinema d’oggi: “Biagio” di Pasquale Scimeca, con Marcello Mazzarella e Vincenzo Albanese, racconta la vera storia di Biagio Conte, che tutti a Palermo chiamano “Fra Biagio”, un uomo che decide di dedicare la sua vita ad assistere i poveri e i vecchi della sua città; “La Foresta di ghiaccio” di Claudio Noce, con Emir Kusturica, Ksenia Rappoport, Adriano Giannini, thriller incentrato sul mistero che si cela dietro l’apparente tranquillità di un piccolo paese tra le Alpi, e “I Milionari” di Alessandro Piva, con Francesco Scianna, Valentina Lodovini e Salvatore Striano, storia dell’ascesa e della caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua famiglia.Tanta Italia anche nella sezione delle retrospettive con omaggi dedicati al cinema di Mario Bava e Pietro Germi, per celebrare il centenario della sua nascita.
Una festa del cinema, insomma, e tutta italiana!
[Credit Photo Cover: Festival Internazionale del Film di Roma]