Ricette facili che tutti possono ricreare in casa propria, per pranzo o per cena. È questo l’ingrediente segreto di Misya, una delle food blogger più seguite del web che con il suo blog di ricette ha conquistato tanti appassionati.

Vero nome Flavia Imperatore, 33 anni napoletana doc, Misya si è avvicinata ai fornelli per caso con la curiosità di chi si considerava una non esperta di cucina. Fantasia e voglia di sperimentare hanno fatto il resto e le ricette di Misya sono diventate tra le più cliccate. Oltre al blog, Flavia cura anche una rubrica sul giornale Donna Moderna e lo scorso novembre è uscito il suo primo libro di ricette “I menù di Misya”.

Credits photo misya.info
Credits photo misya.info

Fornelli e blog a parte, scopriamo qualcosa in più di Misya: su Il Giornale Digitale Flavia Imperatore si racconta in esclusiva ai nostri lettori.

Flavia Imperatore, più conosciuta come Misya: chi è realmente?

Sono una neofita che si è approcciata alla cucina da adulta, a differenza di altre persone del mio settore che hanno questa passione sin da piccoli. Nel mio caso è stata non una vocazione, ma una necessità che mi è piaciuta e ho deciso di proseguire.
Inaspettatamente mi ha portata a fare cose che non avrei mai immaginato.

Perché hai scelto il nome Mysia?

Mysia è un nome che mi accompagna da tempo. Poco più che adolescente leggevo i libri di Andrea De Carlo e c’era una protagonista che si chiamava Misya, un personaggio che mi piaceva molto e da allora sono rimasta legata a questo nome.

Sei stata tra le prime a lanciare un blog di ricette: era il 2007 quando hai deciso di creare il tuo primo ricettario on line.
Come ti è venuta l’idea del blog?

È stato il mio fidanzato – ora mio marito – a spingermi a trascrivere on line le mie ricette. Io lo facevo su carta e penna, ma lui che lavora nel settore web mi disse piuttosto che curare un ricettario cartaceo perché non lo fai online? Così avrai tutto a portata di mano e magari potrà essere utile anche ad altri.
E così pubblicai come prima ricetta sul blog quella delle pizzette fatte in casa.

Quando hai capito che stava diventando un lavoro?

In realtà non l’ho capito che questo può essere il mio lavoro, è nato come un hobby e mi barcamenavo per gestire il blog nel weekend.
Io mi occupo di contabilità e della gestione delle risorse umane della società di mio marito e non volevo lasciare questo lavoro perché mi piaceva molto e mi piaceva che quello del blog fosse un hobby.

Poi però è diventato pesante, perché non avevo più tempo libero, così mio marito mi ha spinta a prendere un ufficio con una cucina, per avere degli spazi adatti al cucinare mentre lavoravo.
Ora mi occupo della parte amministrativa della mia società e della sua e curo anche il blog.
Per me che sono maniaca dell’ordine e dei numeri cucinare è un modo per farmi uscire fuori dalle carte e dalla precisione.

Nel tuo blog si legge “ricette facili con foto”. È questo il segreto del tuo successo?

A me piace guardare anche le ricette di altri e se vedo qualcosa di troppo elaborato anche nella forma o negli ingredienti lo scarto a priori. Quello che preparo io, lo mangiamo poi a casa per pranzo o cena.
Faccio cose normali che la gente si troverebbe a cucinare e immagino che chi prepara da mangiare per la propria famiglia non abbia ad esempio il sale rosa o la bacca di vaniglia del Madagascar!
Magari avrà la classica vanillina o il sale grosso.

Poi sono molto importanti le foto: penso a chi come me all’inizio non aveva dimestichezza, io sono partita da zero e quando leggevo impastare fino a rendere morbido, mi chiedevo ma morbido quanto? Soffice? Tanta gente che si affaccia al settore cucina ha bisogno anche di vedere, le foto danno la certezza di quello che si sta facendo.
Inoltre si capisce che è qualcosa che è stato realmente fatto e non è copiato.

Sei napoletana, cosa porti nel mondo di Misya della cucina partenopea?

Io porto tutto, dagli ingredienti agli impasti perché sono quelli che ho visto nella cucina di mia madre e mia nonna. Chiaramente sono rielaborati in chiave un po’ più moderna, con leggerezza, ma la napoletaneità è molto presente.

Da dove prendi l’ispirazione per le tue ricette?

Molte me le suggeriscono: mia madre e le ragazze che lavorano con me mi lasciano dei ritagli di giornale con ricette che hanno trovato, ma comunque anche io leggo e mi informo. La scena tipo in genere è questa: apro il frigo ho ad esempio le zucchine e la pancetta, e dico cosa potrei fare? Cerco su internet e lo ripropongo in base ai miei gusti.

Ti sei avvicinata di recente anche alla cucina vegetariana e bio: come mai?

È una questione da approfondire, da quando è nata mia figlia mi sono avvicinata perché c’è bisogno di attenzione rispetto all’alimentazione, ed è importante variare gli alimenti e non mangiare ad esempio sempre la carne. Mi farebbe piacere studiare meglio questa cucina, prima per me poi per altri.

Dal web sei passata anche al cartaceo : prima la collaborazione con la rivista della trasmissione La Prova del Cuoco, poi la rubrica su Donna moderna e soprattutto lo scorso anno è uscito il tuo primo libro di ricette.
Come lo vedi il tuo futuro?

Fa paura il futuro in questo settore, è inflazionato ed è difficile pensare che continui il filone.
Io lo spero perchè rappresenta una fetta di mercato importante e in un momento di crisi è bello mettersi a cucinare in casa e ritrovare gioie in maniera semplice. Mi piace il cartaceo e il mio obiettivo è di scrivere anche un secondo libro.

Nella cucina di Misya cosa non deve mai mancare?

La pasta sfoglia e il cioccolato.

Infine, un consiglio per i nostri lettori che vogliono cimentarsi ai fornelli (magari dopo aver letto quest’intervista): da dove iniziare?

Io direi dai muffins: sono facili veloci e di sicura riuscita , sia dolci che salati, non mi hanno mai tradita!

[Fonte Photo Cover: yummly.com]