Quando il mondo del calcio, lo scorso anno, apprese la terribile notizia, tutti i tifosi non volevano crederci. Un ragazzo di 25 anni colpito da un tumore ai testicoli è una di quelle cose che nessuno mai vorrebbe sentire. Invece, un anno fa di questi tempi, Francesco Acerbi lottava contro una malattia scoperta dopo una serie di controlli. Incredulità, sconcerto, ma nello stesso tempo grande forza d’animo per uscire da quel tunnel oscuro. Controlli, interventi chirurgici, il ritorno in campo prima della ricaduta, avvenuta nello scorso mese di dicembre a pochi giorni dal Natale. Per Acerbi, la fine del 2013 è totalmente da dimenticare e, questa volta, le questioni meramente calcistiche non c’entrano niente, anzi sono l’ultimo dei pensieri. Il classe ’88, così, grazie all’aiuto della sua famiglia, degli amici più stretti, dei compagni di squadra del Sassuolo inizia nuovamente il percorso di cure. Sono giorni difficili per il difensore, che inizia a perdere i capelli e a viaggiare unicamente dalla sua abitazione verso un letto di ospedale.
La luce inizia a vedersi in primavera, con una splendida coincidenza che ancora oggi ruba un sorriso al calciatore neroverde. Non deve essere piacevole ammirare i propri compagni dalla tribuna, mentre tu non puoi dare il contributo soprattutto in quelle partite difficili. La stagione delle rondini, però, riserva solo belle cose ad Acerbi che può festeggiare la sua guarigione e la sofferta salvezza del Sassuolo. Adesso, a distanza di mesi, l’elemento ex Milan vuole ricominciare. Ha già sostenuto tutta la preparazione estiva con la truppa allenata da Di Francesco, mostrando una buona condizione fisica, malgrado i tanti ostacoli incontrati negli ultimi 9 mesi. Ha anche segnato durante una gara amichevole disputata dagli emiliani, bravi ad aiutare Acerbi quando il baratro era vicino.
Una storia che deve far riflettere molte persone, alle prese con i grattacapi giornalieri, che non apprezzano il valore della vita giorno dopo giorno. Francesco Acerbi non è solo un calciatore, un elemento che la domenica calca i prati verdi di gioco, ma anche un uomo umile che ha saputo soffrire, ripartire e voglioso di dimostrare che dopo momenti difficili il sole arriva sempre per tutti. Arthur Schopenhauer diceva: “La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propria metà dell’esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest’ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci fa vedere l’intreccio dei fili”.
Foto: Iguana Press/Getty Images