Fuocoammare di Gianfranco Rosi è il film italiano candidato all’Oscar per il “miglior film straniero“. Questo il verdetto uscito appena un paio di giorni fa da una Commissione riunita presso la sede dell’Anica, che ha scelto lo struggente racconto vincitore dell’Orso D’Oro al Festival di Berlino. Supera così la concorrenza delle altre pellicole in lizza (“Gli ultimi saranno gli ultimi” di Massimiliano Bruno, “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, “Lo chiamavano Jeeg Robot”, di Gabriele Mainetti, “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese; “Pericle il nero” di Stefano Mordini e “Suburra di Stefano Sollima”), in un’annata che finalmente ha segnato una ripresa qualitativa e importante per il cinema italiano.
Per Rosi dunque il giusto riconoscimento nei confronti di un’opera profonda e per nulla retorica, a metà tra il film e il documentario, che racconta con immagini fortissime e volutamente crude, la quotidianità di Lampedusa, tra gli sbarchi di immigrati e il tentativo dei cittadini di vivere una realtà il più normale possibile.
Se “Fuocoammare” ce la farà a entrare nella ristrettissima cerchia di pellicole che si giocheranno l’Oscar 2017 lo si saprà solo il prossimo Gennaio, mentre già programmata è l’uscita a Ottobre nelle sale statunitensi, tappa fondamentale per stabilire se il linguaggio di Rosi riuscirà a oltrepassare l’oceano e a catturare l’attenzione di un pubblico differente.
Resta però da sciogliere un nodo non indifferente, di carattere tecnico ma molto pragmatico inerente alle possibilità di trionfare. “Fuocoammare” potrebbe infatti essere candidato anche nella sezione “Documentari”, e non sono mancate le critiche, a partire dal Premio Oscar Sorrentino, che ha definito la scelta della Commissione “masochistica”, perchè preclude la possibilità ad un altra pellicola di poter inseguire la statuetta. Adesso soltanto il tempo potrà dire chi avrà ragione.
Credits Foto: Scena tratta da “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, fotografia pellicola di Gianfranco Rosi.