Gabriele Muccino non ha bisogno di presentazioni; rappresenta da anni per il cinema italiano un punto di riferimento ed è il regista che più è riuscito a portare e far comprendere la sua arte all’estero.

Ma la piacevole scoperta è quella di conoscere Muccino non soltanto dall’abilità con cui dirige i suoi film, ma anche grazie a quelle battaglie sociali e ambientali che ha deciso di prendersi in carico negli ultimi anni.

[ Credits photo: www.funweek.it ]
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Parliamo della petizione che ha portato avanti negli ultimi mesi su Change.org per combattere lo scempio delle grandi navi che circolano nel Canale di Venezia.

” Il tribunale ha deciso in maniera singolare. Certamente l’impatto ambientale su Venezia da parte di navi che sovrastano di almeno tre quarti le dimensioni di una città in miniatura è quantomeno singolare, se non scandaloso.

Osservo il tutto da lontano, e soffro, soffro semplicemente perché Venezia è una città che io ho amato moltissimo, a cui ho legati ricordi molto importanti della mia infanzia e della mia adolescenza, ed era una città diversa, una città magica di cui parlavo al Mondo come una città che andava vista a tutti i costi. I miei amici americani che tornano da Venezia oggi la deridono, la descrivono come Disneyland, non si sa più se si sta a Bangkok o in Italia, è diventato un luogo non luogo . ”

[ Credits photo: change.org ]
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Un danno di immagine non indifferente per il turismo, un ritorno anche economico che rischia di venire a mancare

” Il turismo a Venezia sta morendo, sta diventando un turismo da livello becero; ti compri la gondola di cioccolata, ti compri la maschera di carnevale Made in China, perché i veri artigiani di maschere di carta pesta stanno scomparendo. Ne sono rimasti sette in tutta Venezia. Ne ho conosciuto uno e mi ha raccontato la sua storia. Venezia sta scomparendo.

Ricevo centinaia, migliaia di lettere di anziani che mi ringraziano per quello che sto facendo per la loro città; chi si prende cura della Terra dei Fuochi? Chi si prende cura di Venezia? Chi si interessa all’inquinamento delle falde acquifere, o delle navi affondate che inquinano i nostri mari? Questo non mi fa essere un santo, che cerca ogni volta di trovare dove individuare le zone di pericolo. Io sono un cittadino italiano e cerco di fare del mio meglio nel massimo delle mie capacità che sono ridotte. ”

Sicuramente maggiori rispetto ad un “comune cittadino”. Lei è un orgoglio nazionale, strano che una sua petizione passi così inosservata dalla politica italiana.

“Spero non passi più inosservata. Ma non c’è da sorprendersi che io ho a cuore Venezia. Venezia è mia come lo è Roma e come lo è Napoli. Sono parte di un unico Paese, un Paese in cui credo.”

[ Credits photo:  blogeko.iljournal.it ]
[ Credits photo: blogeko.iljournal.it ]

Lei continuerà perciò nella sua “lotta” fino a quando la politica non prenderà le proprie responsabilità. Continuerà a sensibilizzare la gente sul web, sui social finchè qualcosa non sarà fatto.

” Questa lotta continua da troppo tempo. La cosa che mi preoccupa di più è che davanti al crollo del tempio i mercanti stanno ancora lì a raccogliere le monete. Tutto crolla ma nessuno fa nulla. Venezia è stata travolta da uno scandalo sconvolgente, di dimensioni ancora indecifrabili, macroscopiche.

In tutto ciò le navi non si fermano, continuano a distruggere il fondale di Venezia. Come ho spiegato bene pali millenari di rovere sorreggono l’intera città di Venezia, che non si pone su un fondo roccioso o granitico; è melmoso il fondo di Venezia e in una forma di ingegneria incredibile in passato hanno trovato la soluzione di sistemare questa rete di pali su cui hanno costruito quella che è la bellezza di questa città. Venezia è nata per essere bella, per essere un faro della civiltà e dell’arte.

Non ci sono solo le grandi navi, che per me dovrebbero essere tolte domani mattina stesso, ma un generale sovraffollamento anche delle piccole imbarcazioni che continua a intaccare l’ecosistema e la stabilità di una città che mai come oggi sta correndo il serio pericolo di essere distrutta.”

[ Credits foto in evidenza: cineblog.it ]