Siamo seri: l’Italia è un Paese sbagliato. Non ho problemi ad affermare tutto questo, anche perché ogni giorno che passa somiglia a una “Caporetto” per una Nazione che, molti anni fa, era il fiore all’occhiello del mondo. Un problema da risolvere, e alla svelta anche, è quello riconducibile alla giustizia. Inutile fare dietrologie, accampare scuse cervellotiche o proferire buone intenzioni nell’arco delle 24 ore giornaliere: la giustizia nel Belpaese è bella che sepolta. Mi vengono in mente vari casi: da Cucchi ad Aldrovandi passando per Ciro Esposito. Proprio sul povero ragazzo, ferito prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina in quel di Roma, vorrei soffermarmi in questo articolo.

Il sostenitore azzurro, secondo le indagini, è deceduto (dopo più di un mese) in seguito ad alcuni colpi partiti dalla pistola di Daniele De Santis, il supporter della Roma ormai tristemente famoso per i fatti che tutti noi vorremmo non accadessero mai più. Come ben ricorderete, prima dell’inizio del match, all’interno dello stadio “Olimpico”, il protagonista della serata fu Gennaro De Tommaso, detto Genny a’ carogna (foto: campaniasuweb.it), esponente della Curva A napoletana che, dopo un colloquio con il capitano della compagine Marek Hamsik, decise di calmare i bollenti spiriti della tifoseria azzurra, scossa dopo aver saputo dell’incidente di Ciro Esposito. Settimana scorsa, la Digos della Capitale ha posto agli arresti domiciliari lo stesso Gennaro De Tommaso perché considerato “leader e istigatore delle violenze” per avvenimenti verificatosi fuori e dentro l’impianto sportivo.

Oltre a questa accusa, l’ultras del Napoli è imputato altresì di violazione “sul divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce”. Quest’ultima stringa è riconducibile alla maglia “Speziale Libero” che De Tommaso indossava in quella triste serata del 3 maggio. Speziale è il tifoso del Catania condannato per aver ucciso l’ispettore di Polizia Filippo Raciti durante il derby tra Catania e Palermo del lontano 2007. Posso capire la ferma condanna per una t-shirt che non dovrebbe nemmeno esistere, ma arrestare un tifoso che ha evitato una rivolta di un’intera curva mi sembra esagerato.

Non senza difendere nessuno, ma in Italia avvengono episodi molto più gravi, con pedofili, killer senza pietà rilasciati dopo poche ore o che vengono accompagnati nelle proprie abitazioni scontando gli arresti domiciliari, in questi frangenti trasformati in provvedimenti da non prendere in considerazione. Una domanda sorge spontanea: perché l’arresto di Gennaro De Tommaso (che non conosco assolutamente) è avvenuto dopo ben quattro mesi dal “fattaccio” di Roma? In fondo lui è stato il primo a calmare le acque agitate che potevano provocare un uragano…Qualcosa non torna.

Foto: campaniasuweb.it