La TV che piace è quella che ride, e lo fa in napoletano. Un nome a caso, anzi, una coppia: Luigi e Rosario, ribattezzati Gigi e Ross, nella prima serata di Rai2 danno il benvenuto dall’Auditorium di Napoli al fedele pubblico che li segue giunti alla loro settima edizione Rai di Made in Sud, al fianco di Fatima Trotta ed Elisabetta Gregoraci.
L’unico programma di cabaret, live, prodotto e realizzato interamente al Sud che affida ad una conduzione partenopea – eccezion fatta per Elisabetta Gregoraci che preserva la sua meridionalità da calabrese doc – la gestione di un pool di ascolti che, dati al 12 Aprile 2016, si colloca al secondo posto della classifica Auditel della prima serata delle reti generaliste con il 9,17% (1.935.000 spettatori).

Non solo in TV. Napoli e la sua spontanea comicità, per alcuni viscerale, è protagonista sempre con Gigi e Ross anche al Cinema.
In particolare Gigi, nei panni di Tommaso, psicologo dell’infanzia, è uno dei personaggi chiave in Troppo Napoletano, commedia napoletana – prima che italiana – prodotta da Alessandro Siani che segna l’esordio del duo sul grande schermo e dichiara amore a Napoli con un tributo alla tradizione, alla cultura, alla spettacolarità di una terra che il grande pubblico dimostra di apprezzare ogniqualvolta viene omaggiata.

Abbiamo avuto il piacere di ospitare per TV PopCorner il duo comico per un’intervista doppia. La parola a Gigi, che rompe il ghiaccio.

Colorado, Made in Sud, Markette, Mai Dire Grande Fratello Show. Dalla Gialappa’s a Chiambretti, fino a Zelig Off. Un percorso ascendente nella comicità televisiva. Gigi, quanto ti senti cambiato dagli esordi e quale programma è stato la ‘Scuola’ più dura ma al contempo essenziale per la tua crescita professionale?

Salve a tutti! Anzitutto credo che la crescita di un artista debba essere necessariamente continua e costante. Credo però che le continue contaminazioni, da “Zelig” a “Colorado” passando per “Mai dire” ci abbiano aperto molto la mente, comicamente parlando. Abbiamo capito, grazie agli autori che negli anni hanno lavorato con noi, che di solito la prima idea che ti viene in mente non è quasi mai quella giusta. Credo che grandi maestri siano stati quei tre geni della Gialappa’s. Loro non volevano mai lo stesso schema per una gag. Poi ci hanno insegnato cosa vuol dire essere una spalla comica con la “S” maiuscola! Inoltre “Mai dire martedì” è stata la nostra prima esperienza in diretta, per cui direi che senza dubbio è quella che mi è rimasta particolarmente nel cuore.

Nel cuore come lo è Napoli. Con Made in Sud in TV e Troppo Napoletano al Cinema. Lontano da Napoli saresti lo stesso? Quanto la tua arte e professionalità si nutre delle tue origini e quanto risentirebbe della lontananza artistica?

Napoli è costantemente in quello che facciamo, nel modo di concepire la comicità, nel nostro dna! Lontano da Napoli saremmo sicuramente diversi…forse più tristi, perché se Napoli ti ha scelto, neanche per assurdo potresti pensare di vivere altrove.

Made in Sud ha avuto una escalation che l’ha portata su Rai2 dopo Comedy Central. Qual è la chiave del successo del programma?

Credo che il segreto di “Made in Sud” risieda nell’Unione che c’è tra i comici. La trasmissione è nata con quasi tutti i comici che vedi ora. Si può dire che Made sia l’unica compagnia teatrale televisiva che gira da anni senza smembrarsi mai. Questa voglia di stare assieme e di divertirsi credo sia alla base del successo del programma.

La comicità in tv versus la comicità al cinema. Cosa cambia, se cambia?

Cambia tutto, almeno per quanto riguarda il mio personaggio in “Troppo napoletano”. Gigi in scena è quello che ama l’humor nero, quello un po’cinico e molto “clownesco”. Tommaso Orfei, il mio personaggio nel film, è invece timido, inadeguato, introverso. La sua comicità è un po’ “di sponda”. Fa ridere il suo modo di reagire a situazioni nelle quali non è abituato a trovarsi. Abbiamo lavorato tanto io e Ross per preparare i nostri personaggi e non finiremo mai di ringraziare Alessandro Siani per averci voluto a bordo, Gianluca Ansanelli per aver scritto una storia meravigliosa e Mimmo Esposito per essere stato un coach paziente.

Credits: Per gentile concessione dell'ufficio stampa
Credits: Per gentile concessione dell’ufficio stampa

Complementari perché diversi. In cosa è diverso da te Rosario? In cosa lui ti completa e qual è la forza che trovi dal duettare con lui?

Io e Ross diciamo sempre di essere gemelli siamesi uniti dall’idiozia! Paradossalmente il fatto di essere diversi, in scena e nella vita, ci ha unito tanto. Ci capiamo con uno sguardo e sappiamo l’uno qual è la forza dell’altro. E soprattutto sappiamo che possiamo contare sempre l’uno sull’altro!

Troppo Napoletano al Cinema, un successo premiato dal botteghino. Piace la comicità napoletana? Piace Siani che firma il progetto, quindi ‘una garanzia’? Piace la sceneggiatura? Cosa rende questo film un prodotto interessante?

Io credo che piaccia la sincerità di questo film. È un progetto in cui tutti, dal protagonista all’ultimo attrezzista, hanno dato il cento per cento, e questo credo si noti. Poi si parla di amore, tema immortale, attraverso gli occhi di un bambino, che credo sia il modo in cui tutti sognano di vivere e vedere l’ amore.

Il lato ‘croccante’ della TV di oggi, se dovessi trovarne uno, qual è secondo te?

La televisione di oggi offre una grande scelta. Personalmente amo il cinema e le serie TV e il fatto che esistano piattaforme televisive che ti permettano una grande scelta credo sia di una certa croccantezza!!!

Credits: Per gentile concessione dell'ufficio stampa
Credits: Per gentile concessione dell’ufficio stampa

La parola passa a Ross.

In Troppo Napoletano giri al fianco di Gigi. Si parla di scugnizzi e li si contrappone ai bambini di Posillipo per status e ‘caratteri’. Quanto ti senti uno scugnizzo?

Mi sento un po’ scugnizzo e forse proprio per questo mi sono divertito ad interpretare il ‘chiattillo’. La caratteristica degli scugnizzi è la vitalità, la voglia di divertirsi e l’entusiasmo.

I bambini nel film hanno un ruolo protagonista. Non è la prima volta per Siani. Recitare al fianco dei bambini: quanto si complica la scena sul set e quanto invece al contrario i bambini rendono la recitazione più spontanea? Qual è la chiave per raggiungere l’equilibrio in scena con attori così giovani?

I bambini nel film erano attori giovani d’età, mentre io e Gigi lo eravamo per esperienza perché era il nostro primo film. Aver a che fare con i bambini significa avere a che fare con talenti puri, perché non hanno sovrastrutture – di scuole o altre esperienze – e in loro trovi la spontaneità pura. A volte questo ci ha messo in difficoltà perché erano molto più bravi di noi e nel film si vede. Forse abbiamo appreso più noi da loro che loro da noi.

Sei più tu che impari da loro o loro da te?

La cosa che mi ha affascinato tantissimo nel lavorare con Giorgia e Genny è la loro spontaneità. La prontezza di riflessi sul set. Il regista gli dava degli spunti e loro in pochissimo li ripetevano senza problemi. Cercherò di ‘rubare’ questa tecnica!

Fatima Trotta ha dichiarato a me in una precedente intervista che Made in Sud senza Gigi e Ross non sarebbe lo stesso. Ma le piacerebbe un’esperienza da ‘solista’. A te un’esperienza individualista piacerebbe? La troveresti intrigante senza Gigi o, al contrario, pensi che ti snaturerebbe?

Assolutamente no. Io e lui siamo una sola persona con un solo cervello pensante. Abbiamo un sacco di cose da fare ancora. Sul set, anzi, quando non giravamo insieme ci sentivamo dei ‘vedovi’. È solo l’inizio questo.

Credits: Rai2
Credits: Rai2

Quanto è limitante l’essere ‘etichettati’ e associati a lungo ad uno specifico prodotto televisivo – vedi Made in Sud – e quanto serve, invece, cambiare e inseguire la versatilità?

Nel nostro caso non lo è, perché rivestiamo il doppio ruolo di presentatori e comici. Nel film di Siani abbiamo interpretato due attori, non due comici. Quindi variamo molto e abbiamo variato anche in passato. Raramente facciamo le stesse cose.

I comici della tua scuola sono diversi da quelli di nuovissima generazione? Se sì, cosa è cambiato?

Non so nemmeno se io e Gigi apparteniamo ad una scuola di comicità. Io e Gigi siamo ancora neofiti e ci riteniamo ancora allievi. Mi piace molto la nuova comicità degli youtubers, che più che comicità è un nuovo linguaggio. Mi piace la rapidità con cui mettono in scena degli sketch e video virali. Mi interessa molto.

La TV ti piace, tolta quella che fai tu? L’ho chiesto anche a Gigi, il lato croccante della TV di oggi qual è secondo te?

Sì, mi piace perché è un mezzo che ti permette di arrivare alla folla. Puoi condividere qualcosa di bello subito e a tante persone. Mi piace la diretta, mi dà tanta emozione. Questo è croccante per me.

Quali impegni ci sono in vista per te e Gigi ultimato Made in Sud?

Ci sarà sicuramente un appuntamento estivo ricco di spettacoli e serate in giro, tra cui il Tour di ‘Made in Sud’. Spero anche in una nuova esperienza cinematografica e c’è in progetto uno spettacolo teatrale.

Grazie a Gigi e Ross da Il Giornale Digitale