La tecnologia di Google e l’arte da ogni parte del mondo; sono questi i due ingredienti per il nuovo progetto della grande azienda leader del settore informatico fondata da Larry Page e Sergey Brin. Avevano già cambiato le regole sui diritti delle opere librarie con Google Books e l’enorme patrimonio editoriale raccolto in esso ma ora, grazie all’iniziativa di Amit Sood, direttore del Google Cultural Institute, è l’ora di Art Project. Circa tre anni fa infatti nasceva l’idea di trasportare nel mondo virtuale opere d’arte, gallerie, musei, monumenti da rendere accessibili a chiunque grazie al web.

Oggi con 345 partner nel mondo tra musei, fondazioni, istituti culturali e oltre 63 mila opere ospitate nella piattaforma, Google Art Project offre di fatto il più grande museo del mondo, rigorosamente on line. Le adesioni al progetto sono cresciute in modo esponenziale, da 17 a oltre 500 nel giro di soli tre anni; “si tratta di un esempio di quanto il progetto sia stato apprezzato” afferma Sood, anche se non mancano le resistenze dato che “come ogni cosa rivoluzionaria, anche questa idea, che introduce una nuova cultura, ha bisogno di tempo per essere compresa e sfruttata dalla gente con tutte le potenzialità che ne conseguono”.

Tra le esperienze che si possono fare con sul sito Art Project ci sono le visite ai Musei capitolini, agli Uffizi e, da poco, anche al Maxxi ma non mancano nemmeno il Museo del vetro di Murano (Venezia), il Museo dell’Ara Pacis, Palazzo Vecchio a Firenze e Palazzo Ducale a Venezia. Di nuova realizzazione è il progetto Google Street Art, che mostra gli interventi artistici urbani nelle strade di tutto il mondo, tra cui la Street Art Rome con dodici artisti raccolti.

Nell’anno del centenario dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Google Art Project raccoglie le più grandi esposizioni fotografiche e commemorative dal mondo legate a questo tragico evento, dall’Irish War Memorial Records al Bundesarchiv (Archivio Federale Tedesco).

Sood sottolinea che “avere un così ricco patrimonio culturale su un sito, fornito da istituzioni museali di primo ordine in tutto il mondo è un modo per la gente di esplorare e comprendere l’arte e la storia” e annuncia che “stiamo sperimentando nuovi linguaggi, come il 3D, che possono incrementare l’esperienza sensoriale del pubblico con l’arte”. Avere la possibilità attraverso un pc di entrare “virtualmente” in un museo è certamente un modo innovativo e coinvolgente di avvicinarsi al mondo della cultura. Avere la certezza di poter visitare con un click il Museo Nazionale Svedese, il Leopold Museum di Vienna, il Museo della città di New York o il MOMA (Museo d’arte moderna), perfino il British Museum, sembra quasi fantascienza. Invece oggi è la realtà e bisogna ricordare che al momento Art Project è solo al suo 20% di realizzazione ed ha quindi ancora molte sorprese da svelare nei prossimi anni.

L’esperienza del sito non si ferma. C’è la possibilità infatti già oggi di fare ricerche tematiche tra collezioni d’arte, esposizioni che raccontano i retroscena di momenti significativi della storia dell’umanità che potrebbero utilmente essere usati dagli insegnanti di storia o di storia dell’arte nelle scuole per una visione a 360 gradi di quello che si legge sui libri e che magari non si ha la possibilità economica di andare a visitare di persona. E non è finita qui. Ai tempi dei social network, è possibile anche condividere le opere d’arte che si preferiscono e la propria galleria d’arte. Niente più lontananza, niente più code, niente più biglietti. Non ci sono più scuse, l’arte è a portata di click.

[Fonte Photo: www.googleartproject.com]