Non sfonda il Movimento 5 Stelle nell’opposizione dura e urlata al Governo Renzi; non basta a Beppe Grillo e ad i suoi numerosi parlamentari continuare su quella strada che li ha portati al grande successo delle Politiche. Nessun allarme dal leader, nessuna preoccupazione palesata dai suoi fedelissimi, ma i sondaggi indicano che il Movimento si attesta attorno a meno del 20% dei consensi, numeri che di sicuro se accostati ad un Partito giovane sarebbero lusinghieri, ma che non possono piacere a chi è indicato come l’unico rivale possibile per il Partito Democratico.

E allora per Grillo è crisi?

Credits Photo: [ilfattoquotidiano.it]
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La Lega Nord e Matteo Salvini

Salvini intanto con la sua linea d’opposizione all’euro, ai patti di stabilità, all’immigrazione e alle tasse, abbandona la Padania secessionista e su una linea di estrema destra raccoglie il malcontento ed i consensi che avevano premiato Beppe Grillo. La Lega Nord che era in crisi, con la segreteria Maroni troppo leggera su quei temi cari al suo elettorato, adesso ha ritrovato un leader carismatico in grado di farla risalire nei consensi e di riprendersi quel posto di Partito populista che con Bossi aveva messo in crisi il panorama politico della Seconda Repubblica.

Troppo piccolo forse il sistema partitico italiano per poter accettare due partiti così simili senza che questi si alleino. Fallimentare adesso il dichiararsi “nè di destra nè di sinistra” in un momento in cui la sinistra un leader l’ha trovato e sembra anche imbattibile sul piano elettorale e a destra invece elettori orfani della leadership di Berlusconi cercano con ansia una guida che riesca a compattare le variegate anime di una coalizione forzata.

Credits Photo: [vanityfair.it]
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Grillo il “burattinaio”

Non piace neanche poi quella sensazione che sia Grillo da fuori dal Parlamento ad indirizzare le scelte e le dichiarazioni dei suoi. Le tante e talvolta ingiustificate epurazioni dal Movimento, le polemiche legate al modo in cui gestisce i parlamentari non piacciono.

Democrazia diretta, parlamentarie online strumenti interessanti ed innovativi ma che sono pur sempre relegati a pochi iscritti, mentre il grosso degli elettori giudicano incomprensibile ancora il rifiuto di dialogo con Bersani, e incolpano Grillo di essere stato il “burattinaio ” della strana scelta verso l’ex Segretario del Pd e perciò il grande responsabile dell’ascesa politica di Renzi.

Credits Photo: [tzetze.it]
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Un Grillo che non è abbastanza populista e urlatore per poter sfondare. Sembra un grande paradosso ma se buona parte dell’elettorato lo sta abbandonando è perchè Salvini sembra essere più grillino dell’ex comico genovese.

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