Unioni che sono andate oltre la morte e si sono conservate nel tempo. Parliamo dei rapporti pieni d’amore tra uomo e cane.
La storia di Hachiko, il leggendario cane di razza Akita è conosciuta nel resto del mondo, grazie anche alla versione cinematografica intitolata “Hachiko – Il tuo migliore amico”, pellicola del 2009 interpretata da Richard Gere. Quella di Hachiko è una storia vera, che è diventata leggenda. Hachiko accompagnava il suo padrone, un professore universitario di nome Hidesaburo Uero alla stazione ferroviaria ogni giorno. Ogni sera, puntualmente, tornava alla stazione per aspettarne il ritorno. Quando Uero morì, Hachiko continuò a recarsi alla stazione per circa 10 anni. Il cane divenne leggendario per la lealtà che dimostrò nell’aspettare il suo padrone anche dopo la sua morte.
Hachiko morì nel 1935, all’età di 13 anni. Una riproduzione di Hachiko è in mostra al Museo Nazionale di Natura e Scienze di Tokyo, in Taito Ward, mentre una statua di bronzo fu costruita in suo onore, e messa nella posizione esatta dove il cane attendeva il suo padrone alla stazione di Shibuya.
La vicenda ebbe un enorme riscontro nell’opinione pubblica dell’epoca e ben presto Hachiko divenne, in Giappone, un emblema di affetto e lealtà. Con il passare del tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di “Hachi“, vezzeggiativo che significa in giapponese “otto“, e molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo e poterlo accarezzare, mentre attendeva invano il padrone, nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento. L’8 Marzo di ogni anno, anniversario della morte del fedele cane, in Giappone, viene organizzata una cerimonia per ricordarlo.
Ma questa non è la sola storia che ci ha toccato nel profondo. Nella città di Villa Carlos Paz, nella regione argentina di Cordoba, tutti conoscono “Capitan“, il cane che sei anni dopo la morte del padrone vive nel cimitero locale accanto alla sua tomba, anche se nessuno gli aveva spiegato quale fosse. Potrei elencare tantissime storie in cui si dimostra che gli animali hanno comportamenti morali ed etici. Empatia, compassione e fedeltà sono caratteristiche proprie del cane verso il suo padrone. Pensiamo spesso che questi comportamenti siano prettamente umani, invece ci sbaglaimo di grosso.
La fedeltà dei cani non ha tempo ed per questo che ci commuove. Dobbiamo ricordarlo quando ci sono casi di abbandoni, e cerchiamo di restituire loro tutto quello che ci danno. Un animale ha molto da insegnare agli uomini, valori come la fedeltà e la devozione ormai perduti. Chi li ama veramente, instaura un’alchimia incredibile, quasi magica.
Un’altra storia davvero bella ed emozionante è qualla di Gaetano, non con il suo padrone, ma con un paese intero. Gaetano era un cane che viveva libero, girava per le strade di Lentini, una cittadina del siracusano, amico di tutti, presente in ogni momento della vita dei suoi amici cittadini. La sua, oltre che una presenza amichevole è stata anche una presenza ufficiale: non mancava mai infatti alle celebrazioni, ai funerali e alle feste paesane e alle iniziative del Comune.
La sua casa è stata la caserma dei vigili urbani dove tutti lo hanno sempre trattato come uno di loro. Lì andava a mangiare e si riparava dal freddo. Passava il tempo aspettando gli autobus di linea, salutando sempre tutti. Lo amavano tutti e quando è morto, qualche anno fa, tutti hanno perso un grande amico, e lo hanno voluto ricordare con un monumento dedicato a lui realizzato con una colletta fatta dai suoi amici, che lo amavano tanto.
Tra il cane e l’uomo esiste un rapporto magico che arriva a toccare vertici emotivi altissimi, un rapporto fatto di silenzi, di sguardi, di abbracci, di carezze e di condivisione.
“Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente, a un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido, se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire straordinario?” frase tratta dal film “Io & Marley”