Descrivere una persona come Marco Ferrero, noto a tutti semplicemente come ‘Iconize‘, non è cosa semplice.
Come sempre accade con i personaggi pubblici, riuscire a delinearne un profilo che possa essere reale e onesto richiede un po’ più di un like su un social qualsiasi. Marco è un giovanissimo fotografo, videomaker e art director di grande talento, divenuto popolare sul web in tempi da record. La sua fama lo ha portato in breve a lavorare per progetti difficilmente accessibili per chi nella vita cerca ‘di farsi da solo’ senza condizioni privilegiate, artifizi e spintarelle. Il suo nome è infatti posto a margine di servizi fotografici per famosi brand di moda come Patrizia Pepe, Cruciani, Les Éclaires e Yamamay. Opportunità lavorative che se vieni da una piccola città come Biella e hai solo 24 anni, potrebbero sembrare fantascienza.
Dalla sua biografia emerge una figura poliedrica e affascinante, quella di chi si definisce: ‘artista rompiscatole, viaggiatore creativo, sognatore innamorato della vita‘. Uno che quando entra in una stanza riesce a contagiare i presenti con carisma e dinamismo, intelligenza e soprattutto spontaneità. Quella qualità ricercata che si incontra di rado in un mondo difficile e competitivo come quello della moda, della televisione e dello spettacolo in generale. Quello in cui si viene definiti malamente se si partecipa a questo o quel progetto; quello che ti contesta duramente quando sei giovane, talentuoso e popolare. Lo stesso in cui devi accettare a testa bassa il parere dei seguaci se decidi di fare outing per dire che sei omosessuale.
Il mondo del web riconosce a Iconize un seguito di oltre 200 mila persone; di queste almeno 5 mila ogni giorno seguono e commentano attivamente il suo profilo di Instagram, alla ricerca di questa o quella novità in fatto di stile. Come il suo stesso nome suggerisce, Marco è divenuto in breve una icona per tantissimi utenti: il suo lavoro, il suo aspetto e la sua vita sociale sono una continua fonte di ispirazione per chi sogna di fare carriera partendo da niente. Talento a parte.
La tua personalità è poliedrica, difficile da inquadrare, eppure questo mix misterioso piace a tantissime persone. Chi sei veramente?
Io non fingo, adoro profondamente le cose che faccio. Diversamente non le farei. Mi piace creare in generale: faccio foto, video, dirigo campagne pubblicitarie. Mi piace stare sia davanti che dietro la fotocamera, mi sento un artista: sono proprio così.
Il tuo lavoro ti porta ad essere in continuo contatto con il mondo della moda: credi sia il tuo ‘ecosistema’ oppure senti di dovere sperimentare altro?
Ho lavorato tantissimo nel mondo della moda ma ho sperimentato spesso anche altri settori, come quello della musica. Tempo fa ho realizzato un video per Emis Killa che è stato diretto e creato completamente da me, a partire dai casting. Mi è piaciuto e mi piace tantissimo come settore, anche se mi piacerebbe provare a entrare nel mondo della televisione. Sogno un programma tutto mio in cui do consigli e intervisto personaggi famosi.
Ti abbiamo visto alle ultime sfilate di Milano: cosa ti ha colpito di più dell’ultima fashion week?
Adoro il clima della fashion week e quest’anno vi ho preso parte in un modo diverso e insolito per me. Per la prima non l’ho vissuta da ‘protagonista’ ma ho lavorato direttamente per la stampa, fotografando le altre persone. Mi è stato chiesto di osservare tutto con occhi diversi rispetto a quanto ho fatto in passato e di non pormi direttamente al centro dell’attenzione: la mia missione era ‘catturare’ con il mio obiettivo tutti gli altri. Questo ruolo mi è servito tantissimo per osservare i presenti: ho apprezzato molto chi ha scelto la semplicità a dispetto di quelli che cercavano di mettersi in mostra in tutti i modi. E che sfiguravano, perché quasi sempre la semplicità è la strada migliore.
Con chi ti piacerebbe lavorare e chi desidereresti fotografare?
Sono molto soddisfatto delle collaborazioni fatte fino ad oggi ma, da creativo quale sono, ho il desiderio di lavorare all’estero con qualcuno di veramente importante. Ho intenzione di puntare in alto: il mio sogno è Miley Cyrus. Vorrei vedere fino a che punto può arrivare la mia creatività in un contesto in cui ci sono grandi budget: con più soldi si possono creare cose più belle e più grandi e credo che sarebbe una opportunità fantastica.
Siamo abituati a vederti sempre pieno di vita e adrenalina: Marco Ferrero riesce a tenere il passo di Iconize?
Marco e Iconize sono naturalmente la stessa persona e chi mi conosce davvero sa bene che non c’è alcuna differenza. Forse il nome ‘Iconize’ può trarre in inganno e sembrare una maschera, ma chi mi è vicino sa bene che esso altro non è che un modo ‘creativo’ di definire Marco Ferrero.
Tra le tue amicizie ‘pubbliche’ a chi tieni sinceramente?
Spesso le amicizie ‘pubbliche’ sono o possono sembrare di convenienza. Nel mio caso, anche quando ho a che fare con un personaggio famoso, cerco sempre di coglierne il lato più vero e umano. Faccio tanta selezione e le persone che sono più spesso con me sono quelle a cui sono davvero affezionato e a cui voglio bene. Tengo moltissimo ad Aurora (Ramazzotti ndr), Chiara (Nasti ndr) e Madh. Anzi, gli voglio davvero un bene dell’anima.
[ Fonte Cover: www.iconize.it ]