Prima che Jennifer Lopez vestisse i panni di una wedding planner nel film “Prima o poi ti sposo” del 2001, in molti non sapevano esattamente di cosa si occupasse un organizzatore di matrimoni. Poi tra trasmissioni TV, libri e passaparola, la tendenza a rivolgersi ad un esperto del settore per il giorno del sì ha preso piede, fino a diventare una vera e propria “moda”.

Stili, colori, ambientazioni: tanti sono gli aspetti a cui si guarda per rendere indimenticabile un matrimonio e il fai da te non sempre permette di far fronte proprio a tutto.
Ma cosa significa esattamente rivolgersi a un wedding planner? Quali sono i passi giusti per un giorno da favola?
L’abbiamo chiesto a Francesca Resciniti, wedding planner e volto di Matrimonio all’italiana trasmissione di Sposa Tv, in onda sul canale 425 di Sky.

Francesca, per iniziare non posso non chiederle: com’è il matrimonio all’italiana?

Potrei rischiare di essere impopolare ma per me il matrimonio all’italiana di italiano ha ormai quasi soltanto il nome.
La mia non è una critica, anzi è un elogio alle coppie che seguo quotidianamente e che mi dimostrano ogni giorno quanto noi italiani siamo ricettivi nei confronti delle tendenze provenienti da paesi stranieri, in particolare dagli Stati Uniti.
Ultimamente stiamo assistendo allo sdoganamento di tanti elementi fino ad oggi associati soltanto al mondo americano, come nel caso delle damigelle adulte per la sposa o del rito simbolico celebrato in riva al mare o ancora del Photo Booth come momento di svago per gli invitati.
Vengo ora al punto: le coppie italiane si contraddistinguono per un elevato senso estetico e per la capacità di arricchire il loro matrimonio con contaminazioni della cultura americana, a patto che vengano guidate.
Il risultato è uno stile eclettico ed equilibrato in cui i tutti dettagli si sposano perfettamente tra di loro.

Professione wedding planner, ci spiega di cosa si occupa esattamente un’organizzatrice di matrimoni?
Come si diventa un wedding planner?

Contrariamente a quanto si pensi, la wedding planner non è semplicemente una “figura mitologica” che passa le sue giornate tra nastri, fiocchetti e bomboniere. Il suo ruolo è innanzitutto quello di capire la psicologia degli sposi che ha di fronte, per poterli indirizzare nelle scelte più adatte alle loro esigenze.

Altro aspetto fondamentale è il coordinamento dei fornitori durante il percorso e nel giorno del matrimonio. Last but not least, come direbbero gli inglesi, a lei spetta la gestione dello stress di sposi, mamme, amiche & Co. che, man mano che il lieto evento si avvicina, entrano in un vortice di ansie che solo una professionista del settore è in grado di placare.
Per diventare wedding planner, il primo passo è quello di seguire un corso anche se l’esperienza diretta sul campo è fondamentale per comprendere poi se si è realmente portati per questo lavoro.

Credits photo Jay Studio
Credits photo Jay Studio
In Italia la figura del wedding planner è arrivata grazie ad Enzo Miccio che in un certo senso ha fatto scuola. Come si è avvicinata a questo mondo? Si ispira a qualcuno nel suo lavoro?

Il mio percorso risale a diversi anni fa grazie all’incontro quasi fortuito con una wedding planner che tutt’ora opera in ambito nazionale e internazionale, la quale dopo una chiacchierata informale su temi tutt’altro che affini al mondo dell’organizzazione matrimoni, a bruciapelo mi ha chiesto: “Mi sembri una tosta! Te la senti di lavorare per me?
Ho quindi iniziato a frequentare da lei un corso con affiancamento contestuale direttamente sul campo. Le mie fonti di ispirazione lavorativa sono mio padre in primis per la sua spiccata capacità di gestire le situazioni più stressanti senza perdersi mai d’animo, e poi le grandi donne della mia famiglia, che hanno sempre dimostrato una classe fuori dal comune e un’eleganza innata.

Un consiglio per chi si avvicina a questa professione, quali doti bisogna avere?

Pazienza, intraprendenza e senso pratico. Il giorno del matrimonio non ammette errori e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. L’importante è affrontarli con sangue freddo e con la giusta dose di ottimismo. Sono una persona positiva che lavora sempre con la convinzione che, quando sai quello che fai, niente ti può fermare!

Tempo di crisi, ma sul giorno più importante non si bada a spese: dal suo punto di vista a cosa gli sposi non rinunciano assolutamente?

A stupire i loro ospiti…in mille modi diversi: c’è chi opta per il cambio d’abito puntando sull’effetto sorpresa al momento della torta, chi investe sugli allestimenti addobbando la location con arredi costruiti appositamente per l’occasione, chi sceglie il fotografo ma solo se ha il drone e se è disposto a seguire la coppia dalla promessa al giorno del matrimonio…e potrei continuare per ore!

C’è un target specifico che si rivolge ad un wedding planner?

Fino a qualche tempo fa avrei detto di sì. Negli ultimi anni, invece fortunatamente il target si sta ampliando e molte sono le coppie che scelgono noi, anche perché i costi non sono poi così proibitivi come si pensa. Ho seguito sposi che hanno rinunciato a piccoli dettagli ma si sono comunque affidati a me per avere la certezza che tutto si svolgesse senza intoppi.

Credits photo Jay Studio
Credits photo Jay Studio
Qual è la richiesta più strana che le ha fatto una coppia in procinto di sposarsi? C’è qualche aneddoto particolare che può raccontarci?

C’è chi ha richiesto che tutto il personale addetto alla sala lavorasse munito di copriscarpe durante la fase di allestimento per mantenere intatto il candore della moquette fino all’arrivo degli ospiti; c’è chi ha preteso un controllo certosino per verificare che, sul tavolo del buffet, fossero presenti tutte e 54 le tipologie di antipasti previste dal menù, varianti comprese; e chi ancora ha voluto ricreare in location il mondo di Alice nel paese delle meraviglie con tanto di dondolibellule e palmipedoni.

Tanti i matrimoni vip in questo periodo, da George Clooney, alla Canalis passando per Michelle Hunziker: c’è chi, guardando a questi eventi, li prende come modelli da seguire?

Ovviamente sì. La sfida per me, in questo caso, è ricreare atmosfere simili a quelle dei matrimoni vip con budget più contenuti ma senza trascurare alcun aspetto.

Matrimoni e moda: quali sono le tendenze per la prossima stagione?

Senza dubbio ci sarà un ritorno al passato, soprattutto nell’ambito degli allestimenti: centrotavola dal sapore retrò con pizzi e merletti della nonna, abbinati a libri e oggetti degni del miglior negozio di antiquariato. In più, assisteremo alla rivisitazione di materiali naturali come la carta da pacchi per incartare le bomboniere, lo spago per legare il tovagliolo, la carta di gelso per arricchire le partecipazioni, ecc.

Per quanto riguarda i colori, finalmente il bianco cesserà di farla da padrone per lasciar posto al colore, nelle tonalità più delicate, ma pur sempre colore. E quindi via libera al tortora, al cipria, al carta da zucchero e perché no, anche ad accoppiamenti insoliti come il giallo limone e il lavanda o il tiffany e il marrone bruciato.

Infine, per le coppie che si accingono a organizzare il proprio matrimonio, quale consiglio darebbe?

La parola d’ordine è sobrietà. Un matrimonio ben riuscito non ha bisogno di eccessi né di ostentazione, ma unicamente di una buona organizzazione. È sufficiente affidarsi ad un professionista per concretizzare idee e fantasie, tenendo ovviamente sempre un occhio al portafogli.

[Credit Photo Cover: per gentile concessione di Jay Studio]