De Luca nei sondaggi avrebbe avvicinato se non addirittura superato il rivale per la poltrona di Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Un risultato se non inaspettato quantomeno difficilmente pronosticabile per le polemiche e la forte ostilità che l’ex Sindaco di Salerno ha incontrato all’interno del Pd fin dalla sua scelta di concorrere per quel ruolo. Renziano atipico, Vincenzo De Luca ha interpretato la concezione di “rottamazione” a modo suo incentrando la sua candidatura su alleanze che non convincono il gruppo dirigenziale campano, e un programma che per molti di Sinistra avrebbe ben poco. Non basta però per fermare l’ex “sceriffo” che anzi sembra aver trovato la strada giusta per trionfare in una Regione, la Campania, nella quale il Centro Sinistra continua a pagare nei consensi.
De Luca incandidabile?
In questo contesto (già di per sè molto difficile), De Luca pativa l’accusa di incandidabilità, definito dall’opposizione ma anche da molti esponenti del suo Partito “carente dei requisiti soggettivi e politici e, dunque, conseguentemente incandidabile oltre che ineleggibile”, a causa di una condanna in primo grado del Tribunale di Salerno inflitta all’ex Sindaco il 21 Gennaio scorso con le conseguenti dimissioni forzate per decisione del Prefetto. Grillo e i suoi hanno tentato fino a pochi giorni fa di bloccare la sua candidatura ricorrendo al Tar, che ha però respinto il ricorso presentato dagli avvocati Stefania Marchese e Oreste Agosto e sottoscritto da Valeria Ciarambino, candidata del Movimento per la Presidenza della Regione Campania. Ricompattata in parte la polemica interna al Pd che era stata portata avanti da Gennaro Migliore, ex Sel e dato tra i favoriti qualche mese fa per la candidatura alla Regione. Migliore non aveva gradito il nome di De Luca ma adesso insieme al resto del Partito sembra ricollocarsi attorno al nome dell’ex Sindaco.
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Le accuse di Saviano
L’attacco di Saviano non migliora il clima già teso, e lo scrittore accusa De Luca e il Pd campano “di non avere anima antimafia”. Nelle liste del Pd e della coalizione che appoggia De Luca, sempre secondo Saviano ci sarebbe “Gomorra”. Che continua accusando i politici del luogo di continuare la “tradizione” del voto di scambio, promettendo favori e lavoro in cambio di consenso politico. Un’accusa che però non ricade soltanto su De Luca ma anche sul Centrodestra e sui politici dell’area Cosentino che vedrebbero bene il passaggio al Centrosinistra per vendetta contro Caldoro. Cosentino, per lo scrittore, ha sempre considerato Caldoro uno dei responsabili della sua messa in crisi nel Partito e questo spiegherebbe il perchè molti candidati di liste di destra starebbero passando dalla parte di Vincenzo De Luca. Continua poi affermando che il problema non è soltanto locale, e interessa chi prometteva rinnovamento: “il Pd non sta facendo la battaglia promessa. Ha creduto che utilizzare le figure di Grasso o di Cantone fosse la garanzia di un’immagine diversa. Ed è questo che Renzi vuole: un’immagine diversa.
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La strategia De Luca
Intanto Vincenzo De Luca prosegue per la sua strada; non basta questo infatti per fermare lo “sceriffo” che aveva reso Salerno una piccola “isola felice” e che per tanto è stato in cima alle classifiche di apprezzamento per i Sindaci, considerato imbattibile nella sua città. Il problema di essere salernitano e perciò difficilmente votabile per tanti napoletani, per logiche campanilistiche che poco hanno a che vedere con la politica, non lo spaventa e anzi nei sondaggi sembra in forte rimonta. In altre località della Regione invece difficile se non impossibile che possa perdere nei confronti di Caldoro, con Salerno roccaforte di voti, ma anche Avellino, da cui ha deciso di lanciare la campagna elettorale, che sarebbe propensa a votarlo in massa. Napoli dunque come metro per determinare le reali possibilità Vincenzo di De Luca, che nei sondaggi avrebbe addirittura superato il rivale e che dopo la sentenza del Tar esce molto più forte e con un’immagine meno offuscata. D’ora in poi la sua corsa sarà non priva di ostacoli ma più serena rispetto qualche mese fa, e per un combattente pronto a sfidare non soltanto i propri rivali ma anche se non soprattutto i rivali nel proprio Partito non è trascurabile.
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