La moda trova nel cambiamento una delle sue massime espressioni, ma come ogni alta forma d’arte necessita del proprio passato da cui trae ispirazione per guardare al futuro e a una qualsiasi forma di innovazione. Alla base vi è una forma di equilibrio, nonché un potente fenomeno culturale, in cui il costume è solo una rappresentazione concreta di determinate necessità sociali che si ripresentano puntualmente insieme alle tendenze; concetti passati, rivissuti nel presente, che sono però reinterpretati in chiave moderna e caratterizzati dunque da una versione aggiornata e al passo con i tempi. Si tratta di un lungo processo di cicli e ricicli, in cui persino i capi d’abbigliamento più impensabili riescono a fare tendenza. Un meccanismo che fa facilmente pensare a un processo di omologazione di massa, che abbocca proprio come un pesce all’amo a tutto ciò che le grandi e piccole case di moda lanciano sul mercato. Così i pantaloni a zampa Seventies, le gonne a corolla dei Cinquanta o lo stile grunge di Kurt Cobain ritornano oggi più vivi che mai.

Fonte: Pinterest.com
Fonte: Pinterest.com

Il crop top rappresenta uno dei grandi ritorni del presente, dopo una storia a puntate che ha avuto la sua origine negli anni ’60 quando a mostrare una parte di addome nudo furono proprio gli hippies. Riposto in un cassetto conobbe il trionfo intorno alla fine degli anni ’90 epoca in cui mostrare l’ombelico fu un’esigenza di migliaia di donne, desiderose di imitare i propri miti dell’epoca: Madonna, Britney Spears, Christina Aguilera e persino le Spice Girls hanno incrementato questa moda che ora ritorna portando con sé delle novità. Il punto vita viene infatti ridefinito e la prevalenza di gonne, pantaloni e shorts a vita alta fa sì che l’ombelico rimanga coperto e che si scoprano solo pochi centimetri di pelle. L’effetto vedo non vedo sembra dunque essere fondamentale, tanto che gli stilisti si sono sbizzarriti persino con la creazione di abiti o jumpsuit caratterizzati da tagli all’altezza delle costole e oblò sotto il seno. Una tendenza che potrebbe esaurirsi nel corso di questa stagione estiva per poi essere riposta in uno dei cassetti del fashion e riproposta in futuro in maniera rivoluzionata.

Fonte: Pinterest.com
Fonte: Pinterest.com

Lo stesso vale per lo stile hippie e in particolar modo per i pantaloni a zampa d’elefante, vero e proprio must have dell’estate 2015. Si tratta di una tendenza quasi difficile da digerire. Un ritorno inaspettato, anticipato però dallo stile bohème che si sta facendo spazio già da qualche anno, complici festival come il Coachella, il contributo di marchi low cost come H&M la cui collezione primavera/estate è stata realizzata proprio all’insegna di questo stile. Il fascino degli anni ’70 torna quindi a galla non solo con i pantaloni scampanati, ma anche con scarpe dalla zeppa e dal plateau altissimo, reinventate e attualizzate ma che risentono nella forma e nelle dimensioni di quelle che vediamo tutt’ora ai piedi delle ragazze immortalate nei cassetti della memoria. E se un tempo ci facevano sorridere, ora dobbiamo ammettere che con le nuove tendenze torneremo a indossare quello che un tempo rifiutavamo.

Il recente rilancio delle Adidas Stan Smith, le tennis shoes unisex indossate per la prima volta dall’omonimo campione americano di tennis incarnano alla perfezione questi continui ritorni dei trend del passato, dimostrando anche come le tendenze riappaiano dunque in un nuovo ciclo solo dopo la sua totale scomparsa. Saturnino le considera “sinonimo di adolescenza” e forse non ha nemmeno tutti i torti, in quanto le Stan Smith rappresentano un vero e proprio tuffo nel passato. Simbolo degli anni ’60 e ’70, dopo anni di assenza, tornano più iconiche che mai riprendendo a pieno lo statuto di must have di questa stagione.

Fonte: Adidas
Fonte: Adidas

Le nuove tendenze non sono dunque così nuove, ma aggiornate, al passo con i tempi, adattate dagli stilisti e dai brand produttori a una clientela che di certo non è più quella del passato, ma in grado di fruire di capi riposti nell’armadio e dimenticati. È quasi come se fosse uno studio sociale, un richiamo di quello che abbiamo amato nel passato, dimenticato, rifiutato e poi ripreso e guardato da un altro punto di vista. Che sia pura nostalgia o contaminazione?

Secondo Donatella Versace la moda deve smettere di spulciare negli archivi, poiché oggi il mercato e i consumatori richiedono qualcosa di radicalmente nuovo, complice il progresso tecnologico, che allinea in qualche misura anche la moda e tutto il suo complesso carico creativo. “Sono stufa di passato, di tradizione, di sentir parlare di ieri. Oggi mi interessa la tecnologia, mi emoziona il domani, il futuro. Con la mia nuova collezione voglio fare punto e a capo. E voglio vestire le donne di oggi, voglio proporre uno stile che abbia senso per quello che accadrà, non per quello che è accaduto” ha dichiarato la stilista.

Un ciclo continuo, la moda è così. Un mare calmo su cui si alza qualche onda, che porta a galla un elemento degli anni ’70, uno degli anni ’90, a volte la nostalgia dei tempi passati che si porta ancora più indietro agli anni ’20 con tutto il fascino di periodi che costruiscono dunque un bagaglio culturale, sociale e di costume ancora vivo.

Credits Cover: Photography Harry Carr, Fendi spring/summer 15