Per alcuni è un problema, per altri un’emergenza assoluta. In Italia c’è chi fa leva sull’emergenza sbarchi per fini politici definendo i migranti dei clandestini come se arrivassero in Italia con il solo fine di delinquere, chi invece non comprende le motivazione di questa ondata e ha paura di non saper gestire gli aiuti addossando le responsabilità all’Europa.
L’emergenza immigrazione, che mai come quest’anno sta coinvolgendo il nostro Paese, è un fenomeno molto complesso che va analizzato esaminando e riflettendo sulle motivazioni che hanno portato tanta gente a mettersi in viaggio verso l’Italia. Spesso sentiamo che coloro che giungono nel nostro Paese dopo giorni di traversata nel Mediterraneo stretti come sardine su uno sgangherato barcone hanno come obiettivo il Nord Europa. A volte però questa considerazione vale come scusa all’Italia per rimarcare la necessità di un aiuto concreto dall’Europa nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.
Ma l’Europa si sta dimostrando attentissima nell’analisi dei nostri conti pubblici, sull’osservanza del patto di stabilità e sulla mancata crescita del nostro Paese mentre volta le spalle quando noi chiediamo aiuto nella gestione degli sbarchi dei migranti che arrivano nel Canale di Sicilia. L’Italia sta dimostrando in questi mesi di non riuscire a gestire bene il flusso di migranti in arrivo da Africa e Asia. Si parla spesso di carenza di strutture e di personale ma dal Viminale sembra che facciano orecchie da mercante rimpallando le responsabilità all’Europa. Senza dubbio da Bruxelles non arrivano aiuti concreti al nostro Paese nella gestione della situazione ma forse Alfano dovrà un giorno ammettere di aver fatto numerosi errori su questo tema.
Dall’inizio dell’anno sono arrivati oltre 50mila migranti in Italia, la maggioranza di questi in Sicilia. Queste persone, dopo aver affrontato un viaggio che non potranno dimenticare facilmente (e non in positivo), vengono spostate nei centri di accoglienza di tutta Italia senza sapere cosa ne sarà del proprio destino. L’Italia per loro rappresenta quasi una condanna alla precarietà che, però, spesso rappresenta un salto di qualità notevole rispetto a ciò che subivano in patria. Chi arriva in Italia solitamente scappa dal proprio Paese in guerra ed è un rifugiato che cerca asilo politico in Europa. Basti pensare ai profughi che arrivano dalla Siria o dal Sud Sudan. Solo per fare due esempi.
Sarebbe giusto far capire a chi legge o vede in tv la perenne cronaca degli sbarchi che dietro a quelle immagini, a quei numeri ci sono tante vite che hanno visto nell’Italia e nell’Europa la loro seconda opportunità. Dopo quasi 5 anni l’Italia ha finalmente cancellato il reato di immigrazione clandestina che si applicava per tutti coloro che entravano in Italia senza regolare permesso di soggiorno. Condannare aprioristicamente queste persone perchè giunti in Italia senza un permesso regolare è umiliante non solo nei confronti dei migranti ma anche verso una democrazia moderna quale è l’Italia.
Quale deve essere la soluzione? Non ce n’è una sola ma bisogna ragionare e intercettare i bisogni di questi disperati che attraversano migliaia di km per giungere da noi. Di sicuro l’Europa dovrà accettare di doversi prendere delle responsabilità e aiutarci. E l’Italia? Cosa dovrebbe fare? Almeno due cose: organizzare in maniera efficace, tempestiva e capillare il soccorso e la cura dei migranti e saper chiedere con maggiore efficacia all’Europa l’aiuto di cui abbiamo bisogno.