Cosa bolle nella pentola della Findus? Oltre a un ottimo risotto e a un buon piatto di tagliolini, c’è anche il sapore di un cambiamento, di una nuova apertura verso tutti i modelli di vita che caratterizzano la società contemporanea. Un pacchetto di quotidianità che nessuno si aspettava. Che sia un vero e proprio coinvolgimento nell’ordinaria lotta per l’accettazione del “diverso” o una spinta di carattere commerciale, il nuovo spot della celebre azienda italiana rappresenta una vera e propria novità in campo pubblicitario. Lo spot tocca il tema dell’omosessualità in maniera naturale e delicata, focalizzando la scena e l’attenzione dello spettatore su quello che è uno dei pilastri della società italiana per eccellenza, la famiglia. E come non colpire nel segno in Italia?
“Mamma c’è una sorpresa, Gianni non è solo il mio coinquilino, è anche il mio compagno.”
Cosi esordisce Luca, il protagonista della pubblicità in onda dall’8 giugno, giorno che non a caso coincide anche con il Gay Pride del 2014. Nel breve video, in cui i visi dei protagonisti non si vedono mai, un figlio invita la madre a cena. Tra il risotto e un piatto di tagliolini il ragazzo decide di fare coming out presentandole Gianni, che si rivela essere non solo il suo coinquilino, ma anche il suo compagno di vita.
La campagna pubblicitaria firmata Havas Worldwide Milan ha suscitato non poche polemiche sul web. Lo scopo del brand è stato quello di raccontare la famiglia in tutte le sue sfaccettature, ma il risultato sembra aver stupito molti. “Ho dovuto ascoltarlo più di una volta per credere che lo stessero dicendo davvero” o “Ma davvero? Anche io credevo di aver capito male” sono state alcune delle reazioni manifestate subito dopo la pubblicazione dello spot. Oltre a commenti di varia natura, la maggior parte dei quali manifesta ancora una certa chiusura degli italiani davanti a questo tipo di messaggi, la domanda che rimbalza sui social network è un’altra: che qualcosa stia iniziando a muoversi anche in Italia?
Dopo la gaffe di Guido Barilla, presidente del brand di pasta più famoso al mondo, che aveva dichiarato che non avrebbe mai voluto uno spot con una famiglia gay e la successiva risposta della pasta Garofalo, che ha tentato invano di cavalcare l’errore di Barilla cercando di ergersi con una campagna pubblicitaria gay friendly, lo spot della Findus farebbe pensare a un vero e proprio lavoro mediatico. Uno spot che strumentalizza quello che è un tema attuale molto chiacchierato, in grado di sensibilizzare, coinvolgere e spingere in alto l’azienda.
Eppure nonostante il fine commerciale lecito per un’azienda del suo calibro, la Findus sembra essere riuscita in soli 30 secondi a trasmettere un messaggio pulito, ricevendo così numerosi complimenti da parte di chi ha trovato una nota positiva nell’apertura mentale dimostrata. “Dovrebbe essere di esempio per la comunicazione delle aziende italiane – ha aggiunto soddisfatto Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center – Mostrare chiaramente la semplicità e la quotidianità di una coppia gay e la sua accettazione è una scelta intelligente. Un applauso alla Findus.”
Una scelta intelligente dimostrata anche dalla risposta della mamma che conclude il dialogo dei due: “tesoro, lo sapevo. Ed è anche un ottimo cuoco.” Che sia un piccolo passo verso un vero e proprio cambiamento? O una breve fiamma passeggera? Certamente in Italia ci vuole molto di più di uno spot pubblicitario – che solitamente alza solo un grande polverone – per rendere naturale e familiare l’omosessualità.
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