Questa sera su Sky Uno HD si apre il sipario di Italia’s Got Talent. Il format dal successo globale ideato da Simon Cowell ha registrato 460 milioni di spettatori in tutto il mondo con ascolti record in 55 Paesi. In Italia, le ultime audizioni sono state un vero e proprio tripudio: più di 15 mila gli iscritti e oltre 8.000 i concorrenti che sono arrivati a esibirsi in fase di casting dove i giudici hanno avuto modo di assistere a esibizioni di ogni genere e disciplina, scoprendo talenti ma anche cialtroni. Quasi una metafora del Paese in cui viviamo. Sarà per questo che il popolare programma ha riscosso e continua a riscuotere un così grande successo?

Italia’s Got Talent, primo anno nella versione Sky, quest’anno si presenta con un abito tutto nuovo e cucito su misura. La novità principale è indubbiamente la caratura della giuria: Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Frank Matano e Nina Zilli. Una formazione a quattro, inedita per l’edizione italiana, che promette uno show energico ed eterogeneo, grazie alla varietà di esperienze sulle spalle di ognuno in ambito musicale, televisivo, digitale e cinematografico. A traghettare concorrenti ed emozioni dal backstage al palco sarà la splendida Vanessa Incontrada. Sette le puntate registrate durante le audizioni in giro per l’Italia, prima dei tre live a Milano, due per le semifinali e uno per la finalissima. Già centinaia di ore di girato alle spalle in cui gli italiani si confermano “un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori”. Ma anche di acrobati, ballerini, cantanti, atleti, parkour, contorsionisti, trampolieri, imitatori, mimi, comici, addestratori di animali, prestigiatori, beatboxer, attori, musicisti. Una precisazione giusta, perché racchiuderli tutti sotto il nome di “artisti” sarebbe davvero eccessivo. Una celebrazione del genio, della capacità, della creatività degli italiani, ma anche dell’apparire, del scegliere la strada più corta, di una collezione infinita ed effimera di “15 minuti di celebrità”.

“Mi piace – dice Nina Zilli – l’idea dei avere davanti uno sconosciuto che ha solo 2 minuti a disposizione per stupirmi, impressionarmi con la sua arte, per mostrarsi genio, o magari cialtrone.” Italia’s Got Talent non è altro che uno spaccato dell’Italia dove il limite tra talento e cialtroneria ad alcuni sembra invisibile. Se la cialtroneria da un lato, il più leggero, può essere intesa come la capacità di dire e fare seriamente idiozie altrimenti senza senso, dall’altra, è il talento innato di mettersi in ridicolo convinti di possedere una qualche capacità. Non visibile agli altri, naturalmente. Ricordando la “Corrida”, un lontano parente del talent per come lo intendiamo oggi, il cialtrone sarebbe stato accompagnato da campanacci, ragli e imbarazzo generale. Italia’s Got Talent racchiude anche questo: è uno spettacolo a 360° di arte varia, dove c’è ogni sfumatura di talento, o millantato tale, dal più unico, vero e raffinato al più bislacco, vuoto e in aggettivabile.

italiasgottalent.sky.it
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Poi ci sono i giudici: non solo quelli in studio. A fare compagnia a Bisio, Matano, Zilli e Littizzetto pioveranno altri milioni di giudizi da chi comodamente adagiato sul proprio divano si scoprirà coreografo, vocal coach, e maestro delle arti più disparate. Proprio come di fronte ad una partita di calcio si diventa tutti allenatori o arbitri. Anche Claudio Bisio ci scherza su: “Mi hanno dato del comico, dell’attore, del conduttore, del cabarettista; ma mai del giudice. Mi mancava questo nuovo mestiere!”

In questa nuova versione di Italia’s Got Talent, mi piacerebbe vincesse la gente e il talento vero, non quello sensazionalistico che svanisce dopo poco. Quel talento che non è fratello della popolarità (a sua volta “cuginetta zoccola della celebrità”, Birdman docet) ma che sia figlio dell’arte. Proprio come sarebbe bello accadesse nel Paese reale. Che si torni a dare importanza ai sogni delle persone, a quelli veri, autentici, custoditi con sudore e sacrificio, desiderati con passione e abnegazione.
Ecco: pescando il talento di cui l’Italia è piena, sarebbe bello che a vincere sia la gente che sa ancora sognare e non i cialtroni.

[Cover credits: italiasgottalent.sky.it]