Se mescolassimo 007, The Hunger Games e tanta ironia inglese, cosa verrebbe fuori? Senza ombra di dubbio verrebbe fuori Kingsman, il nuovo film di Matthew Vaughn, reduce dal buon successo di critica e pubblico di Kick Ass, tratto dalla miniserie di fumetti The Secret Service, realizzata nel 2012 da Mark Millar, con protagonisti Colin Firth, Samuel L. Jackson, Michael Caine e l’esordiente Taron Egerton nei panni del protagonista Eggsy.
La storia ha inizio da una missione in Medio Oriente, dove Harry Hart, agente segreto conosciuto come Galahad, vede morire un compagno a causa di un errore. Il compagno morto non è che il padre del giovane Eggsy, cui Harry regalerà una medaglietta con dietro inciso un numero che Eggsy potrà chiamare nel caso di difficoltà. Diciassette anni dopo, Eggsy è un adolescente, un piccolo criminale, che vive con la madre che subisce gli abusi di un uomo violento. Eggsy finisce nei guai e chiama il numero dietro quella medaglietta che gli fu regalata: in soccorso arriva Harry, che lo inserisce nel mondo dei Kingsman, agenti segreti, travestiti da sarti gentlemen, che operano al dì là della politica e della società. Insieme proveranno a combattere la minaccia di un megalomane, Richmond Valentine, pronto a decimare l’umanità per scopi ambientalistici.
Dalla trama il film non colpisce sicuramente per l’originalità: il film è qualcosa di già conosciuto, di visto in altri film, seguendo i classici stereotipi dei film di spionaggio che riguardano l’addestramento di giovani ribelli. Kingsman, però, convince parecchio, regalando allo spettatore puro entertainment per 120 minuti.
Il merito è di una regia moderna e fresca. Vaughn, si sa, dopo Kick Ass, è uno specialista del settore e lo dimostra, mettendo in mostra un lavoro dinamico, che non annoia mai e non trova mai cali. Grazie anche ad una sceneggiatura e a dialoghi brillanti, e con la giusta dose di effetti speciali, che regalano delle scene davvero piacevoli alla vista dello spettatore (in primis, l’esplosione delle teste durante il party di Valentine), Vaughn con maestria confeziona un entertainment movie perfetto, che può piacere a grandi e piccini. Unica nota negativa è una dose eccessiva di violenza e di splatter, forse inaspettato da un film catalogato per ragazzi.
Un grande aiuto a Vaughn, però, è senza dubbio dato dalle capacità attoriali del cast. Colin Firth si trova a suo agio nei panni di Harry Hart, mettendo in mostra la classe e l’ironia, recentemente già osservati in Magic In The Moonlight di Woody Allen. Oltre al solito Michael Caine e un “assurdo” Samuel L. Jackson, nei panni del cattivo Richmond Valentine, un antagonista un po’ sui generis, una bella scoperta è l’emergente Taron Egerton. Il suo Gary, o meglio Eggsy, conquista e il ragazzo sembra stia sullo schermo da anni. Mostra doti attoriali ottime, ma ciò che colpisce è una faccia che buca letteralmente lo schermo, molto più di un Robert Pattinson o uno Zac Efron qualsiasi. Un plauso particolare va al talento della ballerina Sofia Boutella che, nei panni della letale Gazelle, ammalia e colpisce con con dei movimenti mozzafiato.
Kingsman è, quindi, un film di ottima caratura, con poche pretese, ma che ha il grande merito di divertire e intrattenere il pubblico come oramai pochi film del genere sanno fare.
Voto: 7 e mezzo