Una notizia che ha destato molto interesse, e non solo tra gli sportivi, è la squalifica inflitta a Carolina Kostner di un anno e quattro mesi di squalifica. Il reato contestato dal Tribunale nazionale antidoping è complicità e omessa denuncia nel caso di doping dell’ex fidanzato e marciatore, Alex Schwazer. La Kostner, che si è sempre professata innocente, ha subito affermato che andrà «fino in fondo, fino all’ultimo grado di giudizio» e che «contenta certo non sono, anzi, sono molto amareggiata». «Di più non aggiungo perché aspettiamo di leggere le motivazioni», ha terminato. Prima di analizzare le reazioni dell’opinione pubblica che si è divisa tra favorevoli contrari, vediamo come si è arrivati a questa sentenza e cosa accadrà in futuro.

Il caso

Il marciatore Schwazer (squalificato per 3 anni e 8 mesi), oro a Pechino 2008, era risultato positivo all’antidoping per Epo, eritropoietina, pochi giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi di Londra. Siccome all’epoca la coppia conviveva, quando la Kostner fu sentita dai magistrati di Bolzano si scoprì che la giovane sapeva che il fidanzato trascorreva le notti con un macchinario per ossigenare il sangue, pratica considerata illegale. Dai successivi interrogatori presso la procura antidoping erano, inoltre, venuti a galla anche collegamenti tra Schwazer, Kostner e il controverso Michele Ferrari, il medico sportivo di Lance Armstrong.

Schwazer kostner

Lo «sconto» nella richiesta della Procura

La procura antidoping aveva chiesto per lei in un primo momento una squalifica di 4 anni e 3 mesi, poi cambiata in 2 anni e 3 mesi di squalifica. Il motivo di questa riformulazione è stata la necessità di adeguarsi al principio «Lex mitior» (norma più lieve) dei parametri sanzionatori delle nuove Norme Sportive Antidoping, in vigore dall’1 gennaio 2015. La difesa di Carolina Kostner aveva chiesto, invece, il proscioglimento.

Titolo sportivo non a rischio

Importante precisare che, siccome la squalifica ha effetto dalla data della sentenza, i risultati acquisiti (bronzo olimpico a Sochi 2014 nell’individuale, sei medaglie mondiali, nove europee e e sette titoli italiani) non saranno intaccati. La conseguenza è il divieto per la Kostner di prender parte agli imminenti Europei (26 gennaio-1 febbraio a Stoccolma) e ai Mondiali di Shanghai (23-29 marzo).

Le tappe future

Giovanni Fontana, avvocato dell’atleta, ha commentato: «Non ci aspettavamo una condanna. Abbiamo citato delle sentenze del Tas che dicono che ci vuole la piena consapevolezza dell’illecito e non c’era nessuna piena consapevolezza». Riguardo il prossimo grado di giudizio, il legale ha aggiunto: « Ricorso scontato? Sì, assolutamente». Il prossimo passo, dunque, sarà il passaggio davanti al Tas, il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna.

Favoreli alla condanna

Coloro che hanno giudicato in modo positivo la squalifica della Kostner sostengono che ha violato le regole e, quindi, va punita, anche se l’ha fatto per amore. Tra questi possiamo far rientrare un’altra grande campionessa, Federica Pellegrini, che lo scorso settembre ha usato parole pesanti nei confronti della Kostner: “Tolleranza zero con chi si dopa, spero li mettano dentro tutti e buttino via la chiave, perché noi ci facciamo un sedere così». Propio in quei giorni la pattinatrice finiva nella bufera dopo la pubblicazione dei suoi verbali alla Procura di Bolzano dai quali emergeva una sua presunta copertura del fidanzato.

pellegrini kostner

Ai giornalisti che le chiedevano come si sarebbe comportata al posto di Carolina Kostner, quando il suo ex fidanzato è stato trovato positivo prima della marcia di Londra 2012, Federica ha risposto senza dubbi:«Se fosse capitato a Filippo (Magnini n.d.r.) lo avrei mollato molti mesi prima».Mi spiace per lei e per lui – ha aggiunto la Pellegrini, alludendo a Carolina Kostner e Alex SchwazerHo visto la conferenza stampa di Schwazer, credo che la sua sia stata una debolezza personale, forse non riusciva a tornare ai suoi livelli e questo è difficile da accettare per ogni atleta». La Pellegrini ha ripetuto più volte il concetto: «Io non tollero il doping, né in generale le scorciatoie nella vita: io non potrei stare con una persona che si dopa».

Contrari alla squalifica

Quelli, invece, che hanno visto nella condanna un errore della giustizia sportiva sono convinti che sia assurdo squalificare per un anno e 4 mesi una campionessa del calibro di Carolina Kostner. Secondo questi, in tanti si sarebbero comportati allo stesso modo e, inoltre, con una pena così pesante, la forte atleta paga molto, rischiando di terminare prematuramente la carriera. Altra giustificazione, letta da quelli che appartengono a questo schieramento, è che il doping vero va punito, non il favoreggiamento della fidanzata. Tra coloro che “militano” in questa corrente figura anche una persona eccellente, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che, parlando per ipotesi, aveva, di recente, ammesso che anche lui avrebbe agito come la Kostner per proteggere un fidanzato.

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Come in tanti casi, anche qui molto probabilmente, la riflessione più corretta sta nel mezzo: chi favorisce e aiuta atleti che si fanno uso di doping va punito, anche se si tratta del fidanzato, del miglior amico, dei genitori e altri parenti più o meno stretti. Se una persona vuole davvero bene ad un’altra, e così dovrebbe esser quando si tratta di fidanzati, dovrebbe aiutarla ad allontanarsi da ciò che fa male, il doping in questo caso. Semmai si può discutere la quantità della pena, magari eccessiva, perchè non è giusto che venga messo in pericolo il proseguimento della carriera della Kostner, come di qualsiasi altro atleta.