Maria Vittoria Griffoni, 27 anni, dall’Australia ai bistrò Pepenero, passando per iFoodies fino a diventare la personal chef di Jovanotti nel tour “Lorenzo negli stati 2015“. iFoodies include 1.600 aziende agricole. Un elenco di artigiani del buon cibo che, oltre a produrlo, lo vendono direttamente, in linea con il concetto del “chilometro zero” selezionato da Slow Food. Si tratta di aziende agricole che lavorano nel rispetto della qualità e nella maggior parte dei casi che seguono una filiera ecosostenibile, con i rispettivi prodotti agricoli, dedicando una percentuale maggiore di attenzione alle realtà che producono: aceto, carne e salumi, cereali e legumi, cioccolato, conserve, dolci, formaggi e latticini, miele, olio extravergine di oliva, pane, pasta, vini e liquori. iFoodies ha selezionato Maria Vittoria come chef ufficiale di Jovanotti e lei ci ha raccontato un gustoso “dietro le quinte” del tour estivo, in vista di quello nei palazzetti, dove sarà ancora protagonista. Dietro i fornelli ovviamente.

Ciao Maria Vittoria, ci racconti come è arrivata questa chiamata?

Sì, iFoodies ha selezionato alcuni chef per questo contest che permetteva di “vincere” una collaborazione con Jovanotti. Una gran bella occasione. Sicuramente mi hanno aiutato i 12 anni di esperienza,ed associo la cucina al viaggiare, dal momento che sono le mie due passioni principali (si vede anche dai tatuaggi ndr). Jovanotti aveva bisogno di una figura ombra, vai in camerino e lasci quello che ti ha chiesto. Poi lui è molto gentile, carinissimo.

Perché proprio tu?

Perché sono una ragazza fortunata. Ma di sacrifici ne ho fatti e prima o poi dovevano arrivare queste soddisfazioni. E un “grazie, tutto buonissimo” di Jovanotti vale i sacrifici fatti.

Come è stato questo tour per te che l’hai vissuto da dentro?

Molto divertente, perché comunque sia tutte le persone che conosci e i posti che visiti sono entusiasmanti. Lo staff di Jovanotti è un gruppo di amici, anche se io sono stata quasi sempre a stretto contatto con Lorenzo e la moglie, che sono persone splendide. Io cucinavo per loro, e come primo tour è stata un’esperienza tanto nomade quanto emozionante.

Qual è il menù ideale di Jovanotti?

Verdure di tutti i tipi, scondite con cotture al vapore e pesce pescato, non allevato. A volte riso in bianco, a volte quinoa e poi, avendo anche un preparatore atletico, proteine al bisogno. E poi centifughe, estratti di frutta e verdura, erba mate. Lui la chiama la dieta dell’olimpionico. In ogni caso la cultura alimentare di Lorenzo è rigorosa.

La tua impressione è che questa è un’abitudine anche di altri cantanti, oppure Jovanotti è talmente meticoloso che cura tutti i dettagli, compresa l’alimentazione?

Sinceramente non lo so, lui fa un concerto di due ore in cui non si ferma mai. A memoria non credo ci siano altri cantanti che corrono e saltano come lui, almeno in Italia. Consideriamo che Lorenzo non ha più 20 anni e percorre 800 metri di palco. Ha bisogno di preparazione fisica e di cultura alimentare.

Tu sei fan di Jovanotti o l’hai conosciuto in questo tour?

Io l’ho conosciuto in tour anche se per me è stato un compagno di adolescenza, come Ligabue o Max Pezzali. Però non sono una di quelle che lo segue da Bari a Milano facendosi sei-sette concerti a tour. Di certo c’è che avendolo conosciuto adesso mi piace anche come persona, oltre che come cantante. Credo che lui abbia anche apprezzato me: mai chiesto un autografo, un disco, ho una foto con lui ma è stato lui a chiedermi di farla. Credo che loro abbiano aprpezzato questa discrezione.

Le tre date che non dimenticherai di questo tour?

Data zero, Ancona e non perché giocavo in casa, però è stato l’inizio, l’ho conosciuto. Lo stadio è piccolino, raccolto e mi sono emozionata tantissimo, mettici anche che era l’inizio dell’estate. Napoli è stato un gran concerto, anche grazie alla presenza di Eros, e l’Olimpico perché il calore di Roma è qualcosa di unico.

Adesso si riparte con il tour dei palazzetti, vero?

Sì, con 30 date un tour ancora più impegnativo. Per me sarà ancora più divertente visto che adesso si viaggia anche in Europa! In più conosco già lo staff e siamo affiatatissimi.

Tu cosa fai nella vita, oltre ai tour?

(Ride) Io faccio la chef a domicilio: la mia attività si chiama Ratatouille e vado a casa delle persone o nelle aziende offrendo un catering in miniatura. Poi seguo due bistrò Pepenero, a Jesi a pranzo e a Senigallia a cena. Poi quando mi annoio faccio anche qualche altro extra dove mi chiamano per cucinare.

Qual è la peculiarità della tua cucina?

La cucina vegetariana è stata un mondo nuovo, ho sempre puntato sul classico. In una realtà come la mia città (Jesi) non posso limitarmi solo al vegetariano, farei una grossa selezione e sarebbe controproducente. Potrei farlo a Milano, ma qui bisogna dare spazio a tutto: dal pesce alla carne, ai dolci.

Sei molto appassionata di Instagram. Questo ti ha aiutato?

Aiuta molto perché purtroppo o per fortuna non lo so, il social viene prima di tutto. È anche vero che si mangia prima con gli occhi, e Instagram ti da una grossa mano. Francesca, la moglie di Jovanotti, ha pubblicato una foto taggandomi e c’è stato un boom di follower. Sono aspetti da considerare e che valgono più di mille campagne pubblicitarie.

Francesca (la moglie) che persona è?

Una persona molto educata, tranquilla, ha seguito tutto il tour. Loro sono affiatatissimi, un giorno Lorenzo stava facendo delle prove, non vedeva Francesca e si è fermato per chiedere dove fosse. Poi le dedica sempre una canzone davanti al pubblico, così come alla figlia. Mezzogiorno è la loro canzone, perché ad un certo punto della canzone lui guarda il palco e la figlia le fa un cuore. Tornando a Francesca è sicuramente una persona molto determinata, se ti chiede le noci bio vuole le noci bio. È giusto che sia, è una manager innamorata.

Gli abiti (stupendi) se li fa lui?

No, li studia un ragazzo che si chiama Niccolò Cerioni, poi credo li faccio Costume National. La sarta che lo segue è di Jesi, si chiama Mister Cucito e l’ha raggiunto in qualche tappa. Anche negli abiti è meticoloso, però è giusto così perché se metti in iedi uno spettacolo del genere devi farlo al massimo delle tue possibilità.

Mi riallaccio alla polemica di qualche mese fa sul lavoro gratis. Tu cosa ne pensi?

Ho letto poco su questa polemica, ma io non ho avuto nessun problema con loro anche se io sono stata selezionata da ifoodies. Sul discorso dell’esperienza dico solo che io in 12 anni di cucina ho fatto i primi 5 di gavetta prendendo poco economicamente ma molto in termini di esperienza. A oggi dopo gavette e stagioni posso permettermi di chiedere qualcoa di più, l’esperienza che ho accumulato è tale da permettermi di farlo. Se Jovanotti intendeva questo, io sono con lui e non ci trovo nulla di scandaloso.

Facciamo questo gioco, io ti dico 4 cantanti e tu gli cucini qualcosa…

Iniziamo con Ligabue

Tagliatelle al ragù perché è emiliano e lo vedo come una persona estremamente tranquilla e semplice.

…Caparezza

Una caponata di verdura, qualcosa di caotico e colorato

Vasco Rossi?

Birra in mano e costolette tutta la vita. Non sono mai andata ad un concerto di Vasco, ma lo immagino così da quando sono piccola.

Fedez

Secondo me è vegano, però mi devo specializzare sull’argomento

Non ti ho chiesto la tua canzone preferita!

L’astronauta. L’ho scoperta durante le prove ed è una canzone meravigliosa. Avendo visto tutti i concerti aspettavo sempre quel momento e mi veniva la pelle d’oca. È bellissimo vedere i concerti di Lorenzo perché vedi cantare tutti, dalle nonne ai bambini.

Grazie Maria Vittoria!