Sembra una favoletta ed invece è tutto vero. La squalifica di Massimo Ferrero, vulcanico presidente della Sampdoria, rende ancor più evidente l’incompetenza e l’incoerenza che regnano sovrane nei vertici del calcio italiano. Negli scorsi giorni, Ferrero è stato inibito a causa di alcune deplorevoli frase rivolte al suo collega Erick Thohir, proprietario dell’Inter. Di sicuro, il produttore cinematografico ha esagerato nella sua uscita ma siam sicuri che possa essere dapprima deferito e poi giudicato da una Federazione che ha come capi, alcune personalità quantomeno discutibili?
Come già ribadito, quelle frasi, seppur proferite in maniera del tutto ironica e senza alcuna forma di razzismo, sono da condannare perché fuori luogo e di poco buon gusto ma il fattore più sconcertante di questa storia è il deferimento emanato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Come ben sappiamo, dopo il disastro dei Mondiali brasiliani è accaduto il ribaltone: via Abete, dentro Tavecchio. Per ora, il cambiamento decantato da tutti i sapientoni del calcio, non è avvenuto. C’è stato solo un cambiamento (obbligato) nella guida tecnica della Nazionale ma le cosiddette riforme, volte a risollevare un movimento in piena crisi, sono rimaste nel cassetto.
Le scarse abilità comunicative ed i problemi che il signor Tavecchio ha avuto con la giustizia sono sotto gli occhi di tutti: gli “Opti Pobà” e i mangiabanane sono entrati comunque nella storia di questo martoriato e povero (solo spiritualmente) sport. Detto questo, come può una Federazione guidata da un uomo che ha proferito un certo tipo di frasi, irripetibili e deliranti, denunciare un presidente per alcune dichiarazioni altresì antipatiche. Sembra che si incarni il classico detto del bue che dà del cornuto all’asino.
E che dire poi di altre personalità come Lotito? Il presidente della Lazio, che segue il suo pupillo Tavecchio in tutti i luoghi del mondo, dopo le scandalose parole rivolte a Marotta –“Con un occhio gioca a biliardo e con l’altro mette i punti”– non è stato neanche lontanamente sfiorato dalla giustizia sportiva e dalla Federazione in primis. Merito degli amici ai piani alti? Due pesi e due misure? Questo non si sa, per ora si sta capendo solo in che direzione sta andando il nostro calcio. Alla deriva.