Con la pirotecnica partita di San Siro tra Inter e Lazio, la Serie A chiude il sipario su questo 2014 ricco di emozioni. Archiviato quindi per qualche giorno il campionato, oggi sarà già tempo di Supercoppa italiana, l’ultima partita ufficiale di questo lungo anno. A fronteggiarsi alle ore 18.30 italiane, saranno la Juventus di Allegri vincitrice del campionato 2013/2014, e il Napoli di Benitez vincitore della Coppa Italia, il tutto nella insolita cornice dello Jassim Bin Hamad stadium di Doha, in Quatar. I precedenti dicono una vittoria per parte, la prima risalente agli anni 90 e conquistata dal Napoli che vinse per 5-1, la seconda invece, la Supercoppa di due anni fa, che la Juventus vinse 4-2 dopo i tempi supplementari, e che finì tra le furiose proteste della squadra di Mazzarri, che vorrà sicuramente vendicarsi.

Dopo l’esperienza a Pechino, la Lega ha deciso di spostarsi negli Emirati Arabi, per disputare quest’evento che fino allo scorso anno era solito essere di apertura alla stagione. Negli anni la Supercoppa italiana è stata spesso svilita e snobbata dalle squadre italiane, diventando una partita da “calcio d’estate”, quasi al pari di Trofeo Tim e Trofeo Berlusconi. Il fatto che a dicembre siamo ancora qui a dover decidere chi è la squadra più vincente in Italia della stagione 2013/2014, quando siamo già alla fine della prima parte di stagione 2014/2015, ne svilisce il significato ancora di più.

Una partita diventata ormai inutile, il cui unico intento rimane quello di riempire le casse della Lega, a spese dei tifosi delle due squadre partecipanti. La scelta di non giocare in Italia, ma in paesi molto ricchi come la Cina prima e il Quatar poi, dove il calcio non è sicuramente al livello dei campionati europei, non è altro che una scelta di marketing e business astuta. Se in Italia molti snobberebbero questa partita, in Cina e in Quatar nessuno si perderebbe la possibilità di assistere ad un evento del genere. I “tifosi” o meglio, gli spettatori, insieme alle pubblicità, gli sponsor, e alle televisioni cinesi prima, e quatariote ora, hanno riempito e sono pronte a riempire le tasche della Lega. Una specie di vendita del prodotto italiano all’estero, un prodotto che in Italia non piace più, e che nei paesi stranieri, soprattutto quelli ricchi ma ancora in via di sviluppo, può essere rivalutato.

Tutto questo ha fatto si che la Supercoppa diventasse una semplice partita amichevole, tra due squadre vincitrici dei trofei nazionali e niente più. Una partita in cui stare attenti solo a non prendere cartellini inutili, che potrebbero pesare sul campionato. Nessuno in tutto questo però, ha pensato al tifoso italiano, perchè si è vero che l’appeal della Supercoppa italiana non è più lo stesso, ma per un tifoso la possibilità di giocarsi un trofeo è sempre un evento da non perdere e ricco di emozioni. E poco dovrebbe importare delle televisioni, e dei soldi incassati dalle pubblicità, perchè lo sport non è un business, e anche se lo fosse diventato, la passione dovrebbe venire sempre prima di tutto. E allora l’unica cosa che ci resta da fare non è altro che sederci comodi sul divano e cambiare canale.