Gli italiani non amano l’Italia. Una frase ascoltata più volte da chi ha veramente a cuore le sorti del nostro Paese. Dalla disoccupazione, alla crisi economica, la Penisola non sta certo vivendo un momento positivo, con tutte le preoccupazioni del caso. La colpa? Anche dei cittadini, ma soprattutto della politica tricolore, protagonista, nella maggior parte dei casi, di scelte difficili da digerire.

In TV, ma anche nei comizi elettorali, poi, viene menzionata la parola sport, una delle poche cose che, nonostante tanti difficoltà, funziona anche se non al massimo. Lo sport, così, in alcuni frangenti fa rima con motori che, a loro volta, creano un connubio importante con i tanti appassionati sparsi per l’Italia, delusi ultimamente da alcuni provvedimenti del Governo. La Legge di stabilità, capace di “negare” l’esenzione ai mezzi di età compresa tra i 20 e i 29 anni, è solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso stracolmo di lamentele da parte dei cittadini che, ogni ora, minuto, secondo che passa vedono cancellati i ricordi memorizzati da bambini.

L’Autodromo di Monza è il chiaro esempio di una situazione insostenibile che sta assumendo contorno difficili da decifrare. Lo storico circuito rischia di chiudere per il no all’emendamento che avrebbe dovuto consentire la defiscalizzazione (quantificata in circa 8 milioni di euro) chiesta dalla Regione Lombardia nell’Autodromo Nazionale di Monza per sostenere i costi di gestione e non solo (facendo due calcoli, servono almeno 1,2 milioni di euro, mica bruscolini ndr). Si tratta del quarto rifiuto da parte del Governo che, con questa risposta, sta danneggiando una parte di storia motoristica italiana e mondiale. Oltre al danno, comunque, c’è anche la beffa, con il Sindaco di Monza, Roberto Scanagatti protagonista di una richiesta alquanto singolare. Il numero uno della città brianzola, infatti, ha revocato una delibera della precedente giunta per ottenere il pagamento dell’IMU dell’Autodromo, calcolato in circa 1 milione e mezzo, cifra che andrebbe a rimpinguare le casse del comune lombardo. Una proposta che ha spiazzato tutti, cittadini compresi, forse gli unici ad amare veramente lo storico circuito.

L’Autodromo Nazionale, nel corso degli anni, ha assunto importanza a livello mondiale, grazie alle straordinarie e inimitabili vittorie da parte dei più grandi piloti di Formula 1, emozionati dopo un trionfo a Monza. Una volta, anche solo correre sul circuito nazionale per eccellenza, provocava bellissime sensazioni a chi guidava una monoposto, con annesso brividi di piacere quando a staccare alla chicane era una Ferrari. Oggi, dove i soldi monopolizzano tutto, dove il Gran Premi vengono organizzati in posti sperduti, ma ricchi, qualcuno dovrà pur sempre intervenire per salvare l’Autodromo di Monza, inaugurato nel 1922 e capace di raccontare pagine di sport indimenticabili.

Ecclestone ci pensi, il Governo, la Sias (la società che gestisce l’impianto) e chi di dovere anche: la pista di Senna, Prost, Mansell, Schumacher e tanti altri, non può chiudere, non può trasformarsi in un luogo “normale”. Ne va della storia dell’Italia motoristica.
Foto in evidenza: automoto.it