Le bugie non hanno le gambe corte e nemmeno il naso lungo. Anzi, le gambe non le hanno affatto. Si siedono lì, nel bel mezzo dei rapporti e ne deviano inevitabilmente il corso. Perche c’è un equilibrio, più o meno precario, in tutte le relazioni. Ci sono delle fondamenta su cui i sentimenti poggiano: scegliamo noi se cementarle con la solida verità o con tante piccole e fragili bugie. E non esistono differenze di sesso, razza, età: tutti mentiamo e a confermarlo è la psicologa Brunella Gasperini, su la Repubblica. “Alcuni studi hanno messo in evidenza che maschi e femmine mentono in genere con la stessa frequenza, ma risultano diverse le intenzioni con le quali si manomette la realtà. Le donne sono più predisposte a dire il falso al fine di proteggere l’altro, per non far rimanere male, per non offendere i sentimenti più che per salvarsi e difendersi. Come invece succede agli uomini. Le femmine risultano inoltre più raffinate nell’individuare le bugie degli altri“, afferma la dottoressa.

Ma perché mentiamo? E a chi? Lo facciamo per vendetta, per disinteresse, a fin di bene, per cattiveria o difesa e lo facciamo con le persone più vicine, quelle con cui condividiamo rapporti quotidiani, che tendiamo a tutelare in ogni modo, anche con qualche finta ed effimera invenzione del nostro ipotalamo. Lo facciamo nelle relazioni di coppia, perché lì si raccolgono le nostre paure: la paura dell’altro, la paura di perdere l’altro, il terrore dell’abbandono, o quello dello smascheramento. Così continua la dottoressa Gasperini: “Siamo spesso “disonesti” anche nelle relazioni sentimentali. È comune fingere per non ferire l’altro o per proteggere se stessi. Temiamo la disapprovazione, il rifiuto. Abbiamo paura di scontentare, di dispiacere, di infastidire. Oppure ci sentiamo in imbarazzo, in colpa, abbiamo violato fiducia e impegno di coppia. La fragilità spinge a costruire una data immagine, a non dire tutto quello che pensiamo veramente, a minimizzare le emozioni. A volte subiamo le bugie, ci ritroviamo accanto a una persona che scivola facilmente nell’inganno. In alcuni casi un partner manipolativo che consapevolmente, per un fine pratico, recita più parti contemporaneamente. In altri un bugiardo compulsivo gratuito che mente per impressionare, per farsi ammirare, per stupire, per costruire un’immagine positiva, quello che non sa fare attraverso la propria autenticità“.

Ci rifugiamo in un mondo architettato a nostro piacimento, a seconda delle esigenze o semplicemente delle persone con cui ci rapportiamo. E alla fine, come nicotina su un polmone sano, lasciamo che le bugie anneriscano il rapporto che celebra il sentimento più nobile di tutti: l’amore. Lo manipoliamo, omettiamo o dichiariamo il falso, senza renderci conto che in ballo c’è la fiducia, uno degli ingredienti principali. E come si può vincere una partita senza il giocatore più forte?

Ci insegnano fin da bambini a dire la verità perché poi, una volta adulti, le bugie dietro cui ci nascondiamo sono cresciute con noi. Sono diventate grandi e in grado di distruggere quello su cui si infrangono. Dunque, sosteniamo il terrore, sosteniamo la paura, mostriamo il coraggio: quello che evitiamo con una bugia potrebbe diventare ancora più grande e disastroso quando la verità verrà a galla. E la verità verrà a galla. Non giochiamo con i fatti, non giochiamo con gli altri, né con noi stessi. Che le bugie poi tanto si pagano, e il prezzo che chiedono sono le persone.