Ciao Adriano, mi permetto di darti del tu, anche se non siamo in rapporti strettissimi. Sono italiano, ho quasi la tua età e sono uno dei tanti mancati calciatori che si vedono nel mondo. Da piccolo spingevo sulla fascia destra, con sgroppate che ricordavano il miglior Varenne, poi, complice la mancata voglia di giocare e scelte discutibili dei tecnici che mi allenavano, decisi di lasciar perdere per dedicarmi interamente alla scuola e al mio secondo sogno, quello di diventare giornalista. Di te ho un ottimo ricordo quando vestivi la maglia dell’Inter. Premetto, non sono interista, simpatizzo per un’altra squadra, ma questo non significa che nei primi anni 2000 non ho ammirato un calciatore con la C maiuscola.
Eri bravo, segnavi tanti gol, sorridevi sempre, poi non so cosa sia successo, ma è stato un peccato non vederti più giocare come un tempo. Sei tornato nel tuo Paese, il Brasile, ma anche lì le cose non è che siano andate per il verso giusto. E allora, ho memorizzato nella mia mente una scena del 2010: i tanti tifosi della Roma che ti hanno accolto al “Flaminio” come un “Imperatore”. Già, che poi questo è il tuo vero soprannome, anche se adesso, senti a me, possiamo toglierlo e conservarlo per tempi migliori.
Sai, anche quando vestivi la casacca giallorossa volevo ascoltare parole confortanti su di te, ma le prestazioni, spesso al limite della sufficienza, non hanno aiutato te e il sottoscritto. Ricordo che, a scuola, all’università, sul posto di lavoro, tutti mi prendevano in giro perché ero l’unico a svenarmi per comprarti al fantacalcio, poi perso. “Ma chi te lo fa fare ad acquistare quel calciatore finito”, “Vabbè, meglio per noi”: erano queste le parole dei miei amici, colleghi, semplici compagni di gioco, che incontravano sempre il mio sguardo arrabbiato che voleva difenderti.
Adesso ho sentito che tornerai in Europa, nella Ligue 2, a Le Havre. In Francia si sta bene, dai, è un po’ simile all’Italia, dunque ti ambienterai in poco tempo. A 32 anni, caro Adriano, puoi ancora farmi felice. Segna tanti gol, porta la squadra alla promozione e poi puoi fare ciò che vuoi, ma con moderazione. Ah, torna a riprenderti lo scettro dell’Imperatore a tutti gli effetti. Ci conto.
Foto: calcioweb.eu