Chi l’ha detto che un appassionato di calcio debba portarsi necessariamente La Gazzetta e il Corriere dello Sport sotto l’ombrellone? La letteratura calcistica è piena di titoli interessanti, e così ho deciso di stilare una lista di titoli che non devono mancare nella collezione di un appassionato. Titoli che si leggono bene anche sotto l’ombrellone, considerando anche che si tratta di un argomento molto radicato in tantissime culture, da quella sudamericana alla nostra. Ecco, i primi 5, mercoledì prossimo vi svelerò gli altri.

Futebol, Alex Bellos (Baldini Castoldi Dalai 2002)

Alex Bellos racconta il Brasile attraverso il calcio, mostrando come questo sport sia radicato nella sua cultura. Il ritratto che ne viene fuori è un Brasile di colori, eccessi, contraddizioni, speranze e incrollabile fanatismo. Consigliato a chi si è commosso guardando i brasiliani piangere mentre venivano asfaltati dai tedeschi e sa apprezzare un libro dal taglio antopologico/sociologico: una lettura non facile, ma molto profonda.

Il fuorigioco sta antipatico ai bambini, Francesco Savio (Ediciclo 2014)

E se un uomo vivesse ogni quattro anni, solo quando ci sono i Mondiali di calcio? Il protagonista di questo romanzo si trova, nel 1974, ancora nel grembo materno e fa una capriola di dispetto quando l’Olanda di Cruijff viene beffata da un tiro sbilenco di Gerd Muller. Nel 1978, camminando col padre verso la scuola materna, s’imbatte in Julio Cortazar che gli spiega la dittatura argentina. Nel 1982, mentre un’Italia accaldata festeggia il Mundial di Paolo Rossi, elabora il lutto paterno. Nel 1986, spreca l’adolescenza distraendosi durante il goal di Maradona contro l’Inghilterra. E tante altre storie meravigliose.

Contro il Tiqui Taca, Michele Dalai (Mondadori, Libellule 2013)

“Il Barcellona è una squadra noiosissima.” Provate a dirlo ad alta voce: sarete tacciati di blasfemia e guardati come dei folli. Ma ripetendolo e argomentando la vostra antipatia per la squadra più forte, vincente e politicamente corretta del mondo, vi accorgerete lentamente ma inesorabilmente che non siete soli, che c’è chi la pensa come voi.

Zona Cesarini, Luca Pagliari (Tascabili Bompiani 2006)

“La cosa che assomiglia di più alla vita? Un campo di calcio. Lì ci sono tutti i miei personaggi” diceva Renato Cesarini, campione dalla vita romanzesca che ha dato il nome alla celebre espressione. Luca Pagliari racconta l’incredibile storia di Cesarini, leggenda in Italia e in Argentina, ma anche la storia degli italiani, figli di emigrati in Sudamerica, che facevano la spola tra i due continenti.

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L’eroe dei due mari, Giuliano Pavone (Marsilio, 2010)

Taranto, la città dei due mari, dei tre ponti e dei mille problemi. La città della Marina Militare e dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa, con record in fatto di inquinamento e morti bianche. Taranto, periferia da sempre, viene portata da un sensazionale evento sportivo al centro dell’attenzione mondiale, dibattendosi fra velleitari sogni di riscatto e l’immagine inevitabilmente folkloristica che ne danno i mass media. Una storia inventata, ma incredibilmente realistica.

La rubrica continua mercoledì prossimo, 13 agosto!

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