Entrare in libreria e trovare ad attenderti un libro pagato da altri. Un sogno per gli appassionati, un’iniziativa originale nata piuttosto per incentivare la lettura tra chi invece tende a rifuggirla. I giovanissimi, ad esempio, ma anche gli adulti. È stata ribattezzata “libro sospeso”, la catena letteraria lanciata dalla libreria Ex Libris Cafè di Polla, in provincia di Salerno, e ripresa da Il mio libro di Milano, che si sta diffondendo a macchia d’olio in diverse regioni italiane, coinvolgendo sempre più negozianti e lettori. Una “primavera della carta” che prende spunto dall’antica tradizione partenopea del “caffè sospeso”, un espresso pagato e lasciato a chi non può permetterselo. Un’usanza ma anche una filosofia di vita ispirata alla solidarietà. Non un’elemosina, ma un momento di gioia formato tazzina offerto ad uno sconosciuto, a prescindere da chi esso sia. Da Napoli a Messina, la consuetudine del caffè sospeso si rinnova in quella del pane, e ora si trasferisce anche in libreria.
Si comprano due libri, uno per sé, uno per lasciarlo in regalo al prossimo che entrerà in libreria. Pochi giorni e la moda è diventata subito virale su Facebook e Twitter, con tanto di hashtag coniato ad hoc #librosospeso, apparso in centinaia di post. L’idea non si allontana molto dallo spirito che anima il bookcrossing. Per entrambi la parola chiave è condivisione. Di cultura, attraverso libri. E come per il bookcrossing, anche qui l’aspetto più affascinante è ritrovarsi tra le mani un testo che qualcun altro, per motivi che non si conoscono, ha scelto per noi. In questo modo i libri vengono letti e non lasciati ad impolverarsi sugli scaffali delle librerie. Del resto il nobile scopo della catena è proprio questo, invertire la tendenza negativa che vuole gli Italiani un popolo di non lettori. Non servono le periodiche statistiche a confermare un dato che da tempo è sotto gli occhi di tutti. Quasi sei italiani su dieci non hanno letto nemmeno un libro nel 2013; i due terzi della popolazione sopra i 14 anni non compra affatto libri. Finora, i risultati del #librosospeso fanno ben sperare: oltre 50 testi “regalati” in soli sei giorni. Ma quanto può essere realmente incisiva un’iniziativa del genere? Basta un libro “gratis” per accendere la passione della lettura?
“Non ho tempo per leggere”. La televisione, il computer e tutte le altre distrazioni che offre la cultura di massa e la tecnologia hanno effettivamente sottratto tempo alla lettura. Ma il tempo che manca non è l’unico responsabile della nostra débacle culturale. Né la crisi economica e i conseguenti tagli alle spese considerate “superflue”, come purtroppo lo sono quelle culturali, bastano a spiegare il fenomeno del calo dei lettori. Alcuni libri costano troppo, è vero. Ma gli scaffali sono pieni anche di edizioni economiche, tanto che più della metà dei libri acquistati tra il 2011 e il 2013 è compresa nella fascia di prezzo medio-bassa: dai 5 ai 10€. C’è più offerta di quanto non sia l’effettiva domanda. Forse è questo il problema, o forse che in quell’offerta spesso la qualità diventa un optional. Quando entriamo in libreria ci perdiamo tra la miriade di volumi, alcuni con copertine dai titoli ammiccanti e contenuti che fanno accapponare la pelle, e se non abbiamo le idee chiare su cosa scegliere, spesso finiamo per uscire a mani vuote. Nella disaffezione dalla lettura però la vera questione in gioco è l’interesse. La voglia di ritagliarsi un momento tutto per sé, in compagnia di un buon libro, che nasce da una sana educazione alla lettura che a molti manca.
Se avessimo avuto più insegnanti alla maniera del professor Keaton del film «L’attimo fuggente», forse non saremmo qui a parlare di questa mancanza. Il piacere di leggere va instillato tra i banchi di scuola e alimentato dai genitori prima e dalla società poi, senza obblighi né doveri, perché come diceva Gianni Rodari: “il verbo leggere non sopporta l’imperativo!”. Invece siamo un paese che da tempo ha smesso di disinvestire sulla cultura. Cultura che passa anche attraverso la consapevolezza di quanto leggere sia uno strumento potente per accrescere la nostra intelligenza, le nostre competenze. Che sia un romanzetto frivolo o un grande classico, poco importa. Leggere apre la mente, stimola fantasia e creatività, aiuta a comprendere meglio se stessi e gli altri. Tutti, in un certo momento, abbiamo incontrato un libro che ha segnato la nostra vita. Parole che ci hanno ispirato ed emozionato. Perché un libro può tutto questo. E non è poco. Donare ad un anonimo lettore un libro che per noi ha significato così tanto, vuol dire offrire l’occasione preziosa di arricchirsi, non solo culturalmente. Con la speranza che quel libro regalato possa in qualche modo spingere a seguire la stessa azione, in una catena infinita che avvicini i lettori ad altri lettori.
[Credit Photo Cover: Hanif Shoaei – Museo d’arte moderna di Instanbul]