Credits | Giuseppe Milo - www.pixael.com

Basta poco per sentire il proprio Paese più vicino, se ci si trova a tanti chilometri di distanza. Basta avere l’idea giusta.
Lo sa bene Veruska Anconitano “italianissima dal nome russo”, che cinque anni fa si è trasferita nella bella Dublino; arrivata nella capitale irlandese ha deciso di far esplodere una passione fino ad allora sopita, quella della cucina. Ai fornelli per cucinare e sperimentare e al pc per scrivere e raccontare: ecco il modo con cui Veruska ha intrapreso questa bella avventura che la tiene fortemente legata allo Stivale.
Accanto al suo lavoro nell’ambito della comunicazione e del marketing, si è fatta largo così “La cuochina sopraffina” un Blog dove Veruska veste i panni di una perfetta cuoca e condivide ricette a base di cibo italiano e tanta creatività. Anno dopo anno, La cuochina sopraffina è diventata molto amata sul web conquistando tanti seguaci che amano la sua semplicità. L’intuizione di un Food Blog che rompesse i canoni del classico spazio con ricette, ha dato ragione alla brava Veruska che, nonostante i bei successi, non ha mai perso il contatto con la cucina vera, dove ciò che conta è la conoscenza e la consapevolezza.

Per la nostra Food Experience siamo andati a trovare La cuochina sopraffina nella sua cucina virtuale, per farci raccontare qualcosa in più sugli ingredienti speciali del suo Blog.

Veruska, alias La cuochina sopraffina. Il tuo Blog ha compiuto da poco cinque anni, un blog che parla di Food, anche se dici a chiare lettere: “Non presento i tratti della classica foodblogger”; chi è allora La cuochina sopraffina? Ci racconti com’è nato questo nome?

Il nome La cuochina sopraffina è un vezzeggiativo spiritoso con cui mia suocera, vedendomi cucinare, ha cominciato a chiamarmi anni fa. Quando ho deciso di aprire il blog mi è sembrato naturale usarlo perché è un nome simpatico e che mi rispecchia molto: io non mi prendo mai molto sul serio e questo nome, così come tutte le cose che faccio, è un chiaro esempio di come sono e di quanto mi piace ridere e scherzare. Specialmente su di me.

Hai creato il tuo Blog quando ti sei trasferita a Dublino, un modo – come tu stessa hai dichiarato – per restare più vicina all’Italia. E oggi, a distanza di cinque anni, com’è cambiato il modo di raccontare la cucina del tuo Paese? Com’è l’Italia vista da Dublino?

L’Italia vista da Dublino, dal punto di vista culinario, è un posto strano. Un posto in bilico tra tradizione e modernità in cui la modernità, o la voglia di modernità e modernismo, sta prendendo il sopravvento: vedo tanta voglia di apparire e poca sostanza nel mondo del cibo, tanta voglia di stupire senza basi. E tanta tanta improvvisazione. Quanto a me, io continuo a raccontare la cucina come la racconto da sempre e come la racconto anche per i clienti con cui lavoro; l’unica cosa che è cambiata è la maggiore attenzione alle fotografie grazie all’aiuto di Giuseppe che segue questa parte per me.

Cucina irlandese e cucina italiana: a cosa non rinunceresti dell’una e dell’altra?

Della cucina italiana non rinuncerei e non rinuncio assolutamente alla farina perché ti permette, anche se non hai niente a casa, di preparare sempre qualcosa; è un ingrediente che la cucina italiana ama e che secondo me rappresenta a fondo il nostro modo di cucinare.
Della cucina irlandese non rinuncio mai alle patate: sembrano un ingrediente banale ma non solo risolvono tranquillamente un pranzo e una cena ma sono versatili e possono essere usate praticamente per tutto, dagli antipasti ai dolci.

La cuochina sopraffina ama preparare piatti semplici, alla portata di tutti. Quali sono i piatti che consiglieresti per una cena facile ma originale?

Come antipasto sicuramente preparerei dei grissini di pasta sfoglia ripieni di formaggio: ci si impiegano davvero 15 minuti per prepararli e sono ottimi.
Come primo un piatto di velocissimi gnocchi all’acqua seguiti da filettini di pesce fritto e come dolce le roselline di mele e sfoglia.
Il tutto si prepara davvero in pochissimo e piace a tutti: grandi e piccoli.

Nel tuo blog c’è spazio anche per la cucina creativa, tra shopping e viaggi: della serie bisogna andare anche oltre ai fornelli per parlare di cibo?

In realtà io sono molto conservatrice su questo: si parla di cucina, così come si parla di altre cose, solo se si ha la conoscenza giusta per farlo. Non ci si dovrebbe mai improvvisare ed è per questo che sul mio blog, nonostante io viaggi molto, non si parla mai di viaggio puro ma sempre e solo di viaggi e cucina: è quello che so fare e non avrebbe senso fare altro. Questo implica che se si va oltre i fornelli per parlare di cibo si deve sapere come e cosa fare.

Come nasce un nuovo piatto da sperimentare nella tua cucina?

Di solito da quello che secondo me potrebbe sposarsi bene. Mi spiego meglio: se penso che due o più ingredienti potrebbero piacersi io provo a metterli insieme per tirare fuori qualcosa di commestibile per esempio il pesce con la frutta. Chiaramente non tutte le ciambelle riescono col buco e quelle che non sono belle e buone le tengo per me e per marito e amici, le mie cavie.

C’è una “food experience” che non dimenticherai?

Sicuramente la Marëna da Santù della scorsa estate in Alta Badia con lo chef stellato, e giovanissimo, Matteo Metullio. Un pranzo in alta quota, cucinato per poche persone e organizzato dal ristorante “La Siriola”.

Tanti progetti in campo: dal web ai libri alle riviste di settore. Dove ti senti maggiormente a tuo agio? E cosa hai in mente per il futuro?

Quando si parla di scrittura e interazione il Web è sicuramente il mio ambiente, seguito a ruota dalle riviste di settore che mi permettono di esprimere altro rispetto a quello di cui mi occupo sul blog. Per il futuro ho in mente parecchie cose e sto lavorando per realizzarle ma siccome negli ultimi 10 anni la mia vita è cambiata così tanto, e così spesso, ormai sono pronta a rivoluzionare tutto anche all’ultimo momento e a rimettermi in gioco anche perché, diciamolo, tutti abbiamo bisogno di studiare, di continuo, e di evolvere se necessario.

L’ultima domanda è d’obbligo: come sarà il tuo menù di Natale?

La cuochina sopraffina vorrebbe cucinare a Natale ma mamma e suocera non lo permettono quindi prendo carico delle cucine e dei menù di tutte le cene e i pranzi nei giorni prima e dopo Natale. Di solito non manca mai una porzione di cannelloni, il prosciutto glassato e ovviamente il pandoro fatto in casa. Tutto innaffiato con eggnog e liquore al cioccolato… buon Natale a tutti!