Se vostro figlio diventerà un narcisista la colpa sarà solo vostra. A rivelarlo è uno studio condotto su 565 bimbi olandesi fra i 7 e gli 11 anni e sui loro genitori e pubblicato online su ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’.

Sebbene il narcisismo si strutturi nelle persone sin dall’infanzia, è stata riconosciuta una maggiore predisposizione nei soggetti sopravvalutati dai genitori. La considerazione eccessiva dei propri figli, l’idea che essi siano speciali e superiori agli altri fornisce nel piccolo la stessa visione, con la conseguenza che quest’ultimo anche in età adulta sarà convinto di essere migliore di tutti.
Gli autori dello studio spiegano che la sopravvalutazione delle doti filiari “è associata ad alti livelli di narcisismo, ma non ad una maggiore autostima. I genitori che mostrano più calore emotivo, invece, accrescono l’autostima”.

Nonostante la vasta mole di studi a riguardo, l’origine del narcisismo non era stata ancora chiarita, fino a questo momento. Secondo la teoria dell’apprendimento sociale, si ritiene che un bambino abbia più probabilità di diventare un narcisista quando i suoi genitori lo sopravvalutano, suggerendogli l’idea di essere speciale rispetto agli altri. Come è emerso da questo studio.
Mentre nella teoria psicoanalitica, il piccolo narcisista ha origine da genitori che mancano di calore affettivo nei suoi confronti, dimostrandogli sempre uno scarso apprezzamento. In questo contesto, il bambino potrebbe mettere se stesso su un piedistallo per cercare di ottenere dagli altri l’approvazione che non riceve dai genitori.

Il genitore è sempre stato e sempre sarà il lavoro più duro del mondo e spesso è proprio la paura di cadere in errore che ci fa sbagliare. La voglia di fare tutto ciò che è possibile affinchè nostro figlio cresca forte e senza sofferenze, che non si senta mai non all’altezza, che non si senta inferiore a nessuno, ci porta ad eccedere e a sbagliare comunque, in un altro modo, ma pur sempre dannoso per quel figlio che vorremmo solo proteggere.

Fonte photo genutsu.blogspot.com
Fonte photo genutsu.blogspot.com

Brad Bushman, coautore dello studio e professore di Comunicazione e psicologia all’Ohio State University, ha dichiarato che “chi ha un’alta autostima pensa di essere bravo e valido come gli altri, laddove i narcisisti sono convinti di essere meglio degli altri”. Una differenza sottile ma fondamentale.

Il narcisismo, infatti, non va confuso con l’alta autostima. Il primo è un tratto della personalità che può sfociare in un disturbo molto complesso e articolato, il disturbo Narcisistico di Personalità appunto, caratterizzato da alcuni temi distintivi come l’idea grandiosa di sé, il costante bisogno di ammirazione e ultima, ma non meno importante, la mancanza di empatia, l’incapacità di mettersi nei panni altrui, di riconoscere che anche gli altri hanno dei bisogni e delle necessità.
Ben altra cosa è, invece, l’autostima, un processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l’auto approvazione del proprio valore personale fondato su auto percezioni.
Il compito del genitore è quindi quello di accrescere quest’ultima, in modo tale che il bambino, una volta divenuto adulto potrà sentirsi sempre all’altezza delle situazioni, in grado di superare le varie difficoltà che dovrà affrontare, ma esattamente come gli altri e non meglio degli altri.

Questo è solo il primo studio sulle origini del narcisismo e ancora molto c’è da valutare, ma una cosa è sempre stata certa: il ruolo dei genitori nella formazione dell’individuo è molto influente e dovremmo prestare più attenzione a come porci con i nostri piccoli, ricordando che siamo i loro primi e più importanti insegnanti di vita. Non sono così lontani i tempi in cui anche noi siamo stati bambini, mangiavamo “pane e rimproveri” e tutti gli elogi di oggi non ce li saremmo neanche immaginati e forse non li avremmo neanche voluti. Siamo cresciuti bene comunque, anzi, forse siamo cresciuti meglio di questa nuova generazione rimasta chiusa in una campana di vetro, la nostra, per troppo tempo. Trovarsi, dopo, a fare i conti con un mondo che non è così permissivo e comprensivo come quello costruito da mamma e papà, fa sentire impreparati e spaesati. No, non tutta la colpa è dei genitori. Ma gran parte sì. È il prezzo da pagare per tutte le gioie e le emozioni che la genitorialità porta con sé. Ci sono gli onori, ma anche gli oneri e la responsabilità. E magari può sembrare faticoso vedere nostro figlio alle prese con le prime difficoltà, che sia un amichetto che l’ha offeso o un brutto voto a scuola, ma i fallimenti fanno parte della vita e vanno vissuti esattamente così. In fondo crescere come un narcisista sarebbe decisamente peggio.

[Fonte Cover: imgkid.com]