Poi c’è chi dice che i giovani non ci provano. I ragazzi invece in questo caso ci provano e hanno successo. Fanno tutto con le forze e lo fanno bene. Sto parlando dello staff e del cast di “Strips! La Web Sitcom” di cui è autore Luca Baggio che in una intervista esclusiva ci parla di questo progetto. Social network, creatività e passione. E’ il mix vincente per un lavoro ben fatto.

Ci racconti brevemente chi è Luca Baggio?

Classe 1988, mi sono laureato in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, nel 2012.
Dopo la laurea ho lavorato come Concept Artis di videogames per diverse realtà milanesi tra cui Ubisoft (in particolare sui titoli di Justdance 4 eJust Dance 2014) e Alittlebit.
Lavoro tutt’ora come Art Director & Concept Artist 2D per BadSeed alla realizzazione di videogiochi indipendenti e sono tra gli esponenti della Game Art Gallery, movimento artistico che promuove l’arte nell’industria videoludica.
Lavoro inoltre freelance come illustratore e fumettista per diverse agenzie locali e case editrici tra cui la Emmetre Edizioni.
Mi occupo anche di video-edithing e negli ultimi tempi ho realizzato la web-serie “Strips!” una sitcom ambientata in un negozio di fumetti e di cui ho realizzato il primo volume delle “Strisce di Strips!” (pubblicato da Emmetre Edizioni), esilaranti strisce comiche ispirate alla web-serie.
Nel tempo libero, quel poco che rimane, mi dedico alla realizzazione di oggettistica Steampunk, allo Snowboard e ovviamente ai Videogames!

Come nasce l’avventura che ha portato a produrre “Strips! La Web Sitcom”?

Ho studiato scenografia cinematografica all’Accademia di Belle Arti di Brera e disegnavo fumetti. Ho messo insieme le mie passioni evolvendo la realizzazione di cortometraggi che già facevamo in qualcosa di più seriale e social, sfruttando la piattaforma di youtube e quello che offre. 

Ci parli dei protagonisti della serie? Vi siete ispirati a qualcuno di realmente esistente?

No, non ci siamo ispirati a nessuno in particolare ma a “modelli” di persone realmente esistenti e che si possono trovare all’interno delle fumetterie, quegli “strani” negozi pieni di fumetti e gadget, frequentati spesso da altrettanto “strani” individui… I personaggi e le situazioni tipiche e volutamente stereotipate che ci sono nella prima stagione di Strips!, rappresentano appunto quelle che più volte mi è capitato di vedere bazzicando di persona in questi ambienti.

luca baggio racconta strips la web sitcom

Che riscontro di pubblico avete avuto dopo la prima stagione?

C’è che ci ama e chi ci odia, come in qualunque progetto. Mi fa piacere che se ne parli, questo è già un risultato importante per una webserie che nasce dal nulla e che cerca di distinguersi in un mare di youruber famosi e affermati. Non abbiamo ancora moltissima interazione sui social, che comunque è sempre in costante crescita, ma, inaspettatamente, ne abbiamo invece molta nelle fiere, dove parecchia gente ci incontra, ci riconosce e si complimenta di persona per il nostro lavoro.

E’in arrivo una seconda stagione. Cosa si deve aspettare il pubblico che vi segue?

Rispetto alla prima stagione, nella seconda (tutt’ora in fase di lavorazione) ci saranno un sacco di novità e cambiamenti! La seconda stagione di Strips! sarà un progetto totalmente nuovo che, benché segua la storyline della prima serie, punterà l’obiettivo su tutt’altro soggetto rispetto alla fumetteria di Luca&Eddy, portandoci a vedere il mondo di Strips! da un nuovo punto di vista! Quindi tanti nuovi personaggi che andranno ad aggiungersi a molti di quelli della prima stagione.
Anche il format sarà differente. Non saremo più di fronte a una sitcom ma ad un mockumentary. E’ molto raro che una serie cambi il suo format tra una stagione e l’altra, ma a noi piace sperimentare e Youtube è la piattaforma ideale per farlo.

Qui si trovano già molte curiosità sulla seconda stagione

Strips! La Sitcom arriva al pubblico grazie a YouTube. Quanto sono importanti i social in questi tempi di crisi per un progetto come il vostro?

I social sono indispensabili. Noi usiamo principalmente youtube (ovviamente) e facebook per raggiungere il più alto numero di persone possibili. Senza questi mezzi non penso che saremmo riusciti a farci conoscere.

Il vostro è un lavoro di qualità: come conciliate il “fare bene” con una “autogestione” economica? Come vi mantenete?

Ci manteniamo con i nostri risparmi e tanta, ma tanta, passione! La prima stagione è stata interamente finanziata da me e dal regista Emanuele Fiorito, mentre la seconda stagione sempre da me e dal nuovo regista e sceneggiatore Peter Pira.
Quando dico “finanziato” intendo sopperire alle spese di prima necessità quali elementi scenografici, materiale per costruire scenografia, props, costumi fino alle lampadine per le luci.
Rimborsi spese per spostamenti, pranzi o prestazioni d’opera non sono purtroppo coperti, perché appunto, per ora siamo un progetto a budget zero, anche sa da fuori molti sono convinti che siamo una produzione professionale e piena di soldi, ma purtroppo ancora no.
E’ molto difficile cercare di fare un lavoro di qualità senza i finanziamenti. Non sembra, ma ogni singola cosa da comprare, anche la più stupida può influire pesantemente sul nostro budget, portandoci spesso a fare scelte di ottimizzazione e sacrificio, valutando di volta in volta cosa è davvero indispensabile e cosa superfluo ai fini di una buona riuscita della scena.

Il mondo dei fumetti, dell’oggettistica e in generale “nerd” in Italia non è popolare quanto ad esempio negli USA o in Inghilterra. Voi avete riscontrato queste difficoltà? Se sì come le affrontate?

No, nessuna difficoltà. Se fino a qualche anno fa le fiere del fumetto erano di nicchia e solo per un pubblico di “sfigati” oggi ormai sono sdoganate anche in Italia e assistiamo a sempre più eventi a tema che ospitano sempre più persone.
Per quello che riguarda Strips! in particolare, non è un prodotto destinato a un pubblico di nicchia, a differenza di quello che si può credere. È una serie pensata per essere vista da chiunque perché, al di là dell’ambientazione e dei personaggi, parla di situazioni in cui chiunque può trovarsi.

luca baggio racconta strips la web sitcom intervista

Dalla sitcom sono nate anche le “Strisce di Strips”: come è passare dal video alla carta visto che solitamente è il contrario?

E’ vero, abbiamo fatto il passaggio inverso!
E’ stata una bellissima esperienza, nulla di troppo difficile, perché come dicevo, già disegnavo molto prima di iniziare a fare Strips!. Le strisce mi han permesso di raccontare aneddoti di vita sul set avvenuti lontani dalle telecamere e quindi impossibili da raccontare al pubblico in un video di backstage. Sto già scrivendo il secondo volume, ma per iniziare a disegnarlo voglio prima finire le riprese della seconda stagione, visto che sarà incentrato su quello.

Siete spesso invitati agli eventi del settore. Come siete accolti in un mondo tanto ricco, vario e competitivo?

Gli eventi live sono in realtà l’esperienza migliore dell’intero progetto. A differenza di internet dove sono tutti leoni da tastiera, nella vita reale avviene una scrematura tale da tener lontani quelli che non hanno il coraggio di dirti in faccia i propri insulti e lasciare solo i veri fan che hanno cosi modo di incontrarci dal vivo.
Grazie alle fiere inoltre abbiamo avuto modo di incontrare tantissime alte realtà con le quali stringere collaborazioni di vario genere. Ho trovato un mondo aperto e non competitivo, di reciproco aiuto.. ma forse ho solo avuto la fortuna di incontrare bella gente perché in effetti non è raro sentire di realtà competitive e che si fanno la guerra anche all’interno delle fiere del fumetto, come in ogni ambiente d’altronde.

[Photo Credits: Ufficio Stampa Strips!]