Luca Valenti è stata una delle sorprese più piacevoli dell’ultima edizione di X Factor; giovanissimo cantante del team di Mika, ha mostrato di saper coniugare alle indubbie capacità nel canto, anche una notevole presenza sul palco, e si è affermato subito come idolo per tantissime fan del programma. Spesso in disaccordo su alcune scelte assegnate dal suo giudice, e abbastanza sfortunato quando si è ritrovato a dover affrontare un ballottaggio non al pieno delle proprie forze, Luca s’è fermato ad un passo dagli inediti, ma ha conservato però un bellissimo ricordo del suo percorso. Forse ostacolato da un’immagine da teen idol che va al di là della sua anima artistica, Luca adesso vuole dimostrare di essere anche qualcosa di più rispetto al cantante visto sul palco di X Factor. Giovanissimo e caparbio, insegue infatti questo sogno continuando a studiare e non trascurando l’importanza della gavetta. Ragazzo più maturo di quanto la sua età lascerebbe presupporre, ama scrivere i suoi pezzi e vorrebbe avere la possibilità di farli conoscere ad un pubblico sempre più grande.
Consapevole delle immense possibilità che la fama legata al programma gli ha aperto, ma anche della diffidenza che accompagna i tanti giovani usciti dai talent, spera adesso di riuscire a distinguersi e di non essere travolto tanto da modificare sè stesso e la propria musica. A poche settimane dalla fine del programma Luca Valenti racconta la sua esperienza ad X Factor e i suoi progetti in cantiere a Il Giornale Digitale.

Cosa ti ha lasciato l’avventura ad X Factor?
Una cosa che ti posso dire è che mi sarei aspettato una competizione più marcata all’interno del loft, di andare “in pasto ai leoni”; invece c’era un clima bellissimo, molto sereno e disteso lontano dal palco. Per il resto è stata un’esperienza che ha avuto i suoi alti e i suoi bassi, ma che rifarei sicuramente. Proprio quei momenti meno belli mi hanno insegnato molto, l’aver dovuto affrontare scelte che non sempre condividevo, da parte di Mika, mi ha permesso di raggiungere una certa elasticità, di aprirmi verso pezzi che magari fuori da X Factor non avrei mai approcciato.

A proposito di Mika, ricordi qualche momento particolare trascorso con lui?
Si, una cosa che mi è rimasta impressa in particolare con Mika, e che mi fa sempre sorridere è successa quando sono rimasto solo io dopo l’eliminazione di Leonardo. Agli “ascolti” durante una piccola pausa stavamo mangiando, arrivati ad un certo punto è partita una vera e propria battaglia di cibo, e ci siamo tirati addosso fette di torta, è arrivata anche Aurora Ramazzotti. Abbiamo fatto un bel po’ di caos, si sono anche arrabbiati.
Sei molto giovane, ritieni che X Factor oggi come oggi sia l’unica possibilità per un tuo coetaneo di iniziare l’esperienza da cantante, o ritieni ancora le vie tradizionali, la gavetta, alternative ai talent?

Ritengo che X Factor ti dia una grandissima possibilità, ma non è la stessa cosa di fare la gavetta seguendo le vie tradizionali. Bisogna sempre provare a seguire un percorso al di là di X Factor e di programmi simili; poi naturalmente la visibilità che un talent ti dà è impossibile da raggiungere nei piccoli locali. Devo dire che mi è servito molto, questo si, soprattutto per vincere una sorta di timidezza nei confronti delle telecamere.
Quando Luca Valenti ha capito che questa sarebbe stata la sua strada, che avrebbe voluto fare il cantante?
Nella mia classe molti miei compagni facevano i primi tentativi presentandosi ad una serie di provini, tentando la via della pubblicità. Ci ho provato, tante volte, ma non è che fossi tanto portato… Raccoglievo figure imbarazzanti, mia madre non voleva portarmici più. Proprio durante un provino però la responsabile mi chiese se fossi in grado di fare qualcosa di particolare, risposi che amavo cantare e intonati “Hallelujah” nella versione di Jeff Buckley, è andata molto bene e mi ha subito messo in contatto con una casa discografica. Ho avuto un bel po’ di sedere!
Beh anche quello serve. Hai già qualche progetto in cantiere? Come sfrutterai la fama arrivata insieme al programma?
Si, ci sono un sacco di novità. Stiamo cercando di mettere assieme i vari pezzi del puzzle; sto cercando di lavorare ad un progetto più maturo, e abbastanza diverso da quello mostrato nel programma. Mi piace scrivere pezzi, ma questo lato non è passato ad X Factor, e mi piacerebbe farmi conoscere anche come cantautore. Già c’è qualche data per qualche esibizione, ma quello che mi preme è di continuare a lavorare crescendo.

Quanto ti pesa l’equivoco che si è formato attorno alla tua figura nel programma?
Mi è pesato, ma non vuol dire che non continuerò questo percorso. D’altronde è una strada che è iniziata prima di X Factor, e adesso che il programma è finito non vedo l’ora di proseguirlo.
Per concludere… Tu dove ti vedi tra 10 anni? Quali sono gli obiettivi professionali che vorresti raggiungere?
L’unico traguardo che sicuramente resta è quello di riuscire a fare quello che sento senza cambiare mai. Spero soltanto che questo mi porterà a raggiungere anche qualche piccola- grande soddisfazione nel canto.