Lucy (Scarlett Johansson) è la tipica ragazza dei nostri giorni: una studentessa di 24 anni, che non ha alcuna idea sul suo futuro, su quello che sarà di lei. Vive a Taipei dove il suo ragazzo le chiede di consegnare una valigetta in un albergo. Giunta in albergo, viene rapita da malavitosi del luogo e il suo ragazzo ucciso. I rapitori la costringono a diventare un corriere di una nuova droga, da importare in Europa. La droga le viene impiantata a livello addominale, attraverso un’operazione chirurgica. A causa di un pestaggio, i sacchetti impiantati nel suo stomaco, in cui è contenuta la sostanza, si lacerano e la droga viene assorbita dal suo corpo. In quel momento, Lucy si trasforma in una sorta di super donna, riuscendo ad utilizzare il 100% delle sue capacità cerebrali (un normale essere umano ne sfrutta solo il 10%). La sua missione? La vendetta e la ricerca di risposte.
Questa è, in breve, la trama di Lucy, nuovo film di Luc Besson, ad un anno dalla black comedy Malavita, che torna ad un ambizioso progetto fantascientifico, a ben 17 anni di distanza da Il Quinto Elemento. Come nel film del 1997, anche qui Besson si affida al carisma di una delle attrici più sexy del momento: se all’epoca la protagonista femminile fu Milla Jovovich, qui mattatrice assoluta del film è Scarlett Johansson, che interpreta Lucy. Altro protagonista del film è Morgan Freeman, che veste i panni del prof. Samuel Norman, l’uomo che Lucy contatterà per avere delle risposte, essendo un esperto negli studi del cervello umano.
Il film, costato 40 milioni di dollari, è stato un autentico successo in tutto il mondo: oltre 120 milioni incassati negli States, oltre 350 in tutto il mondo, il più grande successo nella carriera del regista francese e anche di Scarlett Johansson come protagonista assoluta (The Avengers ha, ovviamente, incassato di più, ma il ruolo dell’attrice non si può, certamente, definire principale).
Lucy, sicuramente, è un film che dividerà molti e farà discutere per giuste ragioni. Il film non è pessimo, anzi è ricco di elementi interessanti, ma, a questi, si alternano delle cadute di stile e delle trovate intellettuali non riuscite pienamente.
Se il film venisse considerato esclusivamente come film pop, ricco di action e di scene mozzafiato, allora Lucy dovrebbe essere considerato un ottimo film: scorre veloce e gli effetti speciali sono di altissimo livello, come il lavoro di regia effettuato da Besson in alcuni momenti, come le corse d’auto a Parigi o le scene in cui Lucy inizia ad acquisire consapevolezza delle sue doti. Si vede che il regista sia un esperto del genere e il risultato è davvero notevole. Altra nota altamente positiva è la scelta della Johansson, perfetta nel ruolo, azzeccata sia da un punto di vista visivo che a livello interpretativo. L’attrice, infatti, offre una delle prove più interessanti della sua carriera.
Il film, però, allo stesso tempo, vuole elevarsi a film di riflessione, a film quasi esistenzialistico, ponendosi delle domande sulla mente umana, sull’evoluzione delle cellule del nostro corpo, sul mondo, e alterna, proprio per questo, alle sequenze action, delle sequenze, uscite da un Super Quark qualunque, spiegate da un Morgan Freeman, qui docente universitario, che, a differenza della Johansson, qui offre una prova poco convincente. Besson fa, così, un passo falso, cercando di innalzare il film a livelli che non gli competono. Perchè cercare di snaturare l’action cercando delle soluzioni che potrebbero sembrare auliche, ma che in realtà si rivelano altamente pretenziose, superflue e banali? Besson, credendo di fare un qualcosa di altamente intellettuale, ha appesantito il film con elementi inutili, rendendolo a tratti ridicolo.
Lucy, dunque, si rivela un esperimento riuscito a metà, un film godibile rovinato dal suo stesso creatore. Consiglio: se cercate un buon action movie, per godere di ottimi effetti speciali e tanta adrenalina, Lucy è il film per voi. Cercate un film che vi dia delle risposte sull’uomo e sulla sua esistenza? Risparmiate i soldi del biglietto: godetevi Super Quark sulla poltrona di casa vostra.
Voto: 5/6