La verità certamente non fu mai ladra: la frode a noi venne sempre dal troppo immaginare‘. Scriveva così Luigi Pirandello, uno dei tesori più preziosi che la letteratura italiana abbia mai posseduto.
Sarebbe riduttivo definire semplicemente uno ‘scrittore‘ qualcuno che è riuscito ad indagare la mente umana meglio di uno psicologo: Pirandello ha smascherato la maggior parte degli artifizi che ogni esser umano utilizza per vivere la vita quotidiana.
Egli ha saputo individuare, con una precisione stupefacente, tutti i piccoli espedienti che l’uomo di Neanderthal adopera nel suo fisiologico confronto con i simili: bugie, omissioni, dissimulazioni.
La verità, quella nuda e incontaminata, era per lui una chimera più alta di un cirro e la finzione un passaporto necessario per affrontare la vita.
Tutte le sue opere sono una esilarante denuncia dei piccoli soprusi che ciascuno compie ogni giorno, indossando quella maschera invisibile che protegge se stessi dalle aggressioni del mondo e dalla verità delle cose.
Per Pirandello siamo ‘uno nessuno e centomila‘, la realtà viene messa in dubbio di continuo, in una incessante discussione sul chi siamo, cosa facciamo e cosa pensiamo di chi ci circonda.
Il cantore della realtà e delle sue metamorfosi viene spesso ricordato con iniziative culturali organizzate per tener vivo il ricordo di una mente superiore, capace di conoscere i piccoli ingranaggi della mente e di inserirli in opere intuitive e genialmente articolate.
Il 10 dicembre del 1934 Pirandello riceveva il premio Nobel e nonostante siano passati tanti anni egli rimane uno degli scrittori più rappresentati al mondo. Per rievocare l’importanza di quel giorno il 10 dicembre andrà in onda su Sky Arte Hd alle ore 20 il documentario ‘Uno, nessuno, Pirandello‘, 60 minuti a cura di Didi Gnocchi e Matteo Moneta, realizzato da 3D Produzioni.
Lo speciale è basato su tante testimonianze di artisti di teatro e uomini di cultura ed è ambientato nella casa romana dello scrittore, oggi sede dell’Istituto di Studi Pirandelliani e del teatro contemporaneo, dove è conservato proprio il diploma del Nobel, la sua scrivania e i suoi oggetti personali. In questo luogo affascinante è conservato il letto in cui morì e una serie articolata di libri e suoi manoscritti.
La sua biografia è ricca di eventi sconvolgenti e dinamiche sui generis, spesso egli ripeteva: ‘Una delle mie aspirazioni più grandi è quella di vivere per me, solamente per me. La vita o si vive o si scrive, io non l’ho mai vissuta…se non scrivendola‘.
Un talento incomparabile quello di Pirandello, una stella luminosa più di altre in un cielo di incertezze e frottole di ogni sorta. Lo ‘scopritore di menzogne‘ ha donato al mondo un contributo di valore inestimabile, volto ad una appassionata e instancabile ricerca della verità.
Ognuno di noi ha la pretesa di conoscere il vero, di andare a fondo nelle cose ma la forza della vita trascina inevitabilmente ciascuno nel vortice della finzione.
Se fingere diviene necessario Pirandello denuncia la necessità; se la bugia viene al mondo spontaneamente Pirandello la stronca sul nascere, se ne prende gioco e la mette alla gogna.
La sua arte è eredità rara e irrinunciabile per l’uomo che ha la pretesa di vivere la vita senza maschere.
[Fonte: www.ilpost.it]