Questa storia comincia non più di qualche mese fa a Bergamo: nel mese di Marzo infatti la giunta Tentorio aveva fatto installare sulle panchine della centralissima via Papa Giovanni delle maniglie. Esse, collocate esattamente a metà seduta, impedivano ai senzatetto di sdraiarsi su di esse, costringendo gli stessi a conquistare un pezzo di suolo accanto a palazzi e negozi: tra escrementi animali e sporcizia di ogni giorno.

Le maniglie incriminate

La mossa non era passata inosservata all’opposizione di centrosinistra che aveva subito contestato la “mossa” della giunta promossa dall’assessore alla sicurezza Massimo Bandiera. Le proteste sono però finite nel dimenticatoio finché oggi la nuova giunta presieduta da Giorgio Gori ha approvato e immediatamente attuato la rimozione delle stesse. Oggi dunque le maniglie non ci sono più ma resta ancora tanta indignazione per l’orribile e squallida pensata della precedente giunta.

Questa vicenda ha già di suo suscitato scalpore in tutto il Paese, per il semplicismo con cui si è affrontato un tema delicato come quello riguardante le persone senza fissa dimora. Un provvedimento senza capo né coda attuato per puri motivi di immagine senza riflettere in alcun modo sull’opportunità di creare nuovi alloggi e mense per i poveri. Questo caso somiglia troppo alla celebre storiella del nascondere la polvere sotto il tappeto per rendere la casa pulita; e poi volendo soffermarsi sull’ambito sicurezza è abbastanza inconsistente il pericolo di una persona che dorme su una panchina.

Ma, volendo credere al fatto che tutto ciò che succede nel mondo ha un senso ben definito, in questi giorni è successa un’altra cosa degna di nota che dovrebbe farci seriamente riflettere sui modi di fare “all’italiana”. A Vancouver un’iniziativa congiunta tra autorità comunali e sponsor privati ha realizzato un progetto a dir poco encomiabile: su varie panchine della metropoli sono state installate delle tettoie e degli schienali più alti, per rendere comodo ed asciutto il sonno dei poveri clochard che, nella città della pioggia, venivano spesso stroncati da complicazioni di raffreddori e malattie respiratorie.

Le panchine modificate di Vancouver

Ora si potrebbe chiudere qua l’articolo: è infatti lampante quanto sia enorme la differenza di mentalità tra Italia e Canada. Nel Belpaese abbiamo tutti voglia di definirci stato sociale, di pensare di vivere in uno stato moderno e attento alle esigenze dei cittadini ma non è affatto così. Il vero stato di welfare non è lo stato che, per far sembrare tutto bello, normale e ricco, affossa i diritti dei più deboli e li costringe ad abbassarsi a livelli di vita a dir poco squallidi. Il Canada ha dato un bell’esempio poiché, anche se magari non c’erano risorse per garantire un alloggio a tutti i senzatetto, si è provveduto a rendere alcuni punti della città migliori anche per chi non ha niente.

Il salto di mentalità che manca alla Lega (ma anche all’Italia in generale) è quello di vedere il diverso o il più debole come risorsa che a causa della negligenza dello stato non è possibile sfruttare, e non come macchia indelebile sulle immagini da cartolina che vogliamo inviare nel mondo. A Bergamo i senzatetto devono dormire sui treni in stallo per la notte a causa della mancanza di posti letto, e il comune invece di adottare politiche serie, ha preferito seguire la strada del nascondere pensando: “se non li vedo più in centro vorrà dire che i barboni non ci sono più”.

Anche questa volta nel nostro paese abbiamo fatto in modo di raggiungere livelli di squallore comportamentale incredibile per perseguire un ideale utopico: ossia quello che si possa cancellare la crisi nascondendone soltanto i segni più evidenti.