Il rapporto tra gli italiani ed il canone Rai, inutile negarlo, non è mai stato idilliaco. Come se non bastasse l’atavica repulsione del contribuente medio nei confronti di un’imposta ritenuta superflua ed anacronistica, la recente legge di stabilità ha previsto che il pagamento del canone avvenga attraverso l’estensione del mandato di addebito diretto, inserendolo di fatto nella bolletta dell’energia elettrica. Un’operazione che, prevedibilmente, ha scatenato la reazione e l’indignazione di moltissimi cittadini. Altroconsumo, la prima e la più diffusa associazione di consumatori in Italia con oltre 370mila soci, ha deciso di raccogliere le istanze degli italiani scontenti di questa iniziativa del Governo lanciando una petizione per chiedere l’abolizione del canone Rai che, al momento, ha già superato le 52mila adesioni. Per capire come stanno davvero le cose e quali potrebbero essere le conseguenze nell’immediato futuro, abbiamo deciso di interpellare uno dei massimi esperti italiani di tutela dei consumatori, l’Avv. Marco Pierani. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna, ha conseguito una specializzazione in European Business Law presso l’Università di Nijmegen (NL) e dal 2002 è responsabile delle Relazioni Esterne Istituzionali di Altroconsumo. Grande appassionato di internet e delle nuove tecnologie, coordina le attività di advocacy dell’associazione tra cui esposti, denunce e segnalazioni alle Autorità competenti, mantenendo costanti rapporti con le Istituzioni italiane e comunitarie.

Perchè una petizione per abolire il canone Rai?
Chiediamo di migliorare il sistema televisivo pubblico italiano, la cui evidente inefficienza provoca uno sperpero di danari pubblici. Qualche anno fa abbiamo mosso una class action nei confronti della Rai, formulando una serie di proposte concrete per riformare il servizio pubblico radiotelevisivo: privatizzazione, mantenimento di un unico canale, abolizione del canone Rai.
A livello politico, però, le vostre richieste sono rimaste inascoltate.
Dopo un disegno di legge per la riforma della Rai che non ha portato a nulla di concreto, il Governo con la legge di stabilità ha presentato una proposta per utilizzare la bolletta elettrica alla stregua di un “bancomat”, in modo da esigere quella che non esito a definire la tassa più odiata dagli italiani. Il risultato è che si farà cassa con uno strumento illegittimo, anche perchè non è detto che tutti gli italiani abbiano un televisore.

Ci potrebbero essere disagi per i cittadini?
Si invertirà l’onere della prova, anche in caso di esoneri previsti dalla legge come quello per gli over 75. Sarà il contribuente, paradossalmente, a dover esigere lo scorporo del canone Rai dalla bolletta con inevitabile aggravio di problematiche gestionali anche per gli operatori del settore elettricità. Pensate solo alle difficoltà che potrebbero sorgere in merito alle richieste di mobilità da un operatore all’altro, soprattutto in presenza di eventuali contenziosi.
Ritiene che il Governo possa tornare sui propri passi?
No, onestamente credo che terrà duro su questo tema. Non mi sembra ci sia una discussione sul merito ma solo nelle modalità, che potrebbero essere modificate in corso d’opera. È anche abbastanza peculiare che all’esterno sia stata pubblicizzata come una riduzione del canone Rai, si passerà a 100 euro annui ma non si capisce bene neanche come sarà dilazionato nei mesi il pagamento. Si tratta di una idea costruita e scritta davvero male, oltre ad essere oggettivamente illegittima. Noi continueremo a combattere la nostra fiera battaglia, forti del supporto di tantissimi italiani.

Come pensate di agire nei prossimi mesi?
Se il provvedimento verrà approvato così o in termini analoghi, ci riserviamo di agire nelle sedi opportune. Il 27 novembre abbiamo scritto una lettera al premier Renzi, al Ministro Padoan e ai Presidenti di Camera, Senato e delle Commissioni Bilancio con tutte le nostre considerazioni in merito alla riscossione del canone Rai nella bolletta elettrica. Successivamente verificheremo, con i nostri avvocati, se ci sono gli estremi per impugnare questa norma.
Un pensiero per i tanti italiani che non vogliono pagare il canone Rai in bolletta.
Firmate la nostra petizione, innanzitutto. In questo momento chiedo ai cittadini di supportarci sempre più perchè noi non molleremo un centimetro, e proveremo a rendere meno raffazzonato lo strumento giuridico illegittimo che il Governo sta mettendo in campo. Sono certo che la norma verrà approvata e, pertanto, mi sento di dire che la battaglia più importante comincerà subito dopo. Più massa critica riusciremo a creare, e più alte saranno le possibilità di conseguire una vittoria nell’interesse dei consumatori.