Quotidiani sportivi e televisioni troppo spesso considerano ‘campioni’ ragazzi non ancora ventenni, che hanno soltanto avuto il merito di maturare e di affacciarsi nel calcio che conta prima di tanti altri. Basta pensare ai tanto declamati ‘futuri Maradona’, ‘nuovi Baresi’ ed ‘eredi di Pelè’: se la memoria non mi inganna questi fuoriclasse brillano tuttora della loro unicità.
Riempire pagine con titoli roboanti fa parte del mestiere di giornalista, ma dosare le parole e restare ancorati alla realtà sarebbe buona cosa per tutto il calcio italiano e in primis per questi presunti fenomeni. Così facendo si eviterebbe di accrescere le aspettative dei tifosi (specie degli scarsi intenditori) nei confronti di questi ragazzi, chiamati a sfoderare prestazioni sempre migliori di domenica in domenica. Non sempre le società e gli allenatori riescono a fare da chioccia alle giovani promesse che, abbagliate dalle luci della ribalta, rischiano di perdersi e di non trovare più la retta via.
Tutto ciò si sta verificando all’ombra della Madonnina con Mattia De Sciglio, classe ’92 cresciuto nelle giovanili del Milan, che ha debuttato in Serie A il 10 aprile 2012 ed ha finora collezionato 63 presenze in maglia rossonera tra campionato e coppe. Terzino destro che all’occorrenza può ricoprire anche la fascia sinistra, De Sciglio dopo alcune buone prestazioni è stato considerato l’erede di un certo Paolo Maldini: un accostamento azzardato e fuori luogo, alimentato quest’estate dalle voci di mercato che volevano il Real Madrid di Ancelotti interessato all’acquisto del giovane esterno difensivo.
Situazione analoga si è verificata qualche anno fa con Davide Santon (stesso ruolo e caratteristiche simili a quelle di De Sciglio), cresciuto nelle giovanili dell’Inter e considerato dagli esperti del settore come il ‘nuovo Giacinto Facchetti’, vista la grande personalità in campo. Santon ottenne la stima e la fiducia di Josè Mourinho che lo fece debuttare in campionato e in Champions League e sul futuro del ragazzo dichiarò: “Quando tra dieci, quindici anni, Davide avrà 200-300 partite con l’Inter e sarà il nuovo Zanetti, il nuovo Facchetti, il nuovo Maldini, allora mi farà piacere ricordarmi di lui”.
Santon, al Newcastle dalla stagione 2011-12, si è perso nei meandri della Premier League ed è fuori dal giro della Nazionale, mentre De Sciglio, seppur titolare nel Milan e convocato da Conte, non sta affatto entusiasmando. Inzaghi, al contrario di Seedorf, sull’out destro preferisce Abate e così lo ha dirottato sulla fascia sinistra dove si gioca il posto con Armero, non propriamente un terzino. Il ventiduenne difensore rossonero è apparso timoroso, impreciso e con le idee confuse, proprio come accadde a Santon prima di passare dall’Inter al Cesena.
Se è vero che il futuro si costruisce un giorno alla volta, i nostri giovani calciatori devono costruire la loro carriera una partita alla volta, ignorando il mondo che li circonda.