Al via da domani l’esame di maturità per 500mila studenti, che stanno per cimentarsi nell’ultima fatica del loro percorso di studio liceale. Si tratta del boccone amaro o della spina nel fianco che ogni studente deve sopportare fin dal primo giorno di scuola. Un ostacolo che viene sempre vissuto in maniera bipolare, tra l’ansia del rendimento e quello della tanto desiderata libertà e per il superamento del quale non si è mai abbastanza preparati. Un sassolino nella scarpa che bisogna necessariamente sopportare, impossibile da togliere, anche se l’intenzione non manca. Infatti, il punto di domanda che balena non solo nella mente dei ragazzi in preda alla disperazione dovuta allo stress e alle ore passate sui libri, ma anche in quella di molti adulti, quindi professori e politici è sempre lo stesso. Ma sono davvero così indispensabili?

Esame di Stato, privo di senso?

Le opinioni attorno alla vera utilità dell’esame di Stato sono molto varie e tutte altrettanto valide nei loro limiti. C’è infatti chi ritiene la maturità un’ulteriore verifica priva di senso, in quanto lo studente ha avuto già modo di dare prova delle proprie capacità negli anni scolastici precedenti. Per non parlare dello stato di stress, ansia e tensione che cresce esponenzialmente con l’arrivo del grande giorno, con il numero di caffè ingeriti e le ore passate a ripassare i lunghi programmi appresi durante l’anno, che spesso e volentieri compromettono il rendimento degli studenti. Sono infatti soprattutto quelli validi e studiosi a non ottenere un voto finale soddisfacente, poiché si lasciano influenzare eccessivamente dal panico dell’esame. Il Movimento 5 Stelle insiste infatti da tempo per l’abolizione dell’esame di maturità e poco più della metà degli studenti, il 54,2% si schiera a favore. D’altra parte c’è invece chi considera l’esame di stato un passaggio ormai consolidato e necessario, un assaggio di quelle che saranno le prove future, la vita universitaria e quei fattori che diventeranno pane quotidiano per chi vorrà continuare il proprio percorso di studi.

Cosa cambierà in futuro

A parte pensieri e opinioni personali, non vi è alcun tipo di certezza a riguardo e l’abolizione degli esami è ancora un progetto astratto. Eppure qualche cambiamento è già in atto, poiché quello di quest’anno è l’ultimo esame della vecchia era. Il prossimo anno entra infatti a regime la riforma voluta dall’ex ministro di Leno e con essa partiranno i nuovi programmi per tutte le discipline dell’ultimo anno della scuola superiore. Quest’anno, invece, le prove scritte saranno ancora differenziate in base alle centinaia di sperimentazioni antecedenti il riordino operato dal governo Berlusconi, ossia più di 400. Dall’anno scorso inoltre, complice l’avvento dell’informatizzazione, è in vigore il cosiddetto plico online e le scuole riceveranno le buste virtuali attraverso il web, semplificando così le procedure di recapito delle buste contenenti le varie prove.

Ma se l’esame di Stato è destinato o meno a cambiare, ci sono alcune cose che invece non cambieranno mai. A parte l’ansia del pre esame, la ricerca disperata delle toto tracce che puntualmente invadono il web, la comico tragica notte prima degli esami con le celebri lacrime e preghiere e il sentimento di libertà che si prova all’uscita dal colloquio finale, c’è un pensiero che vacilla nella mente di tutti gli studenti. Il regalo di maturità. Cambiano infatti i tempi e le mode ma i regali richiesti dai maturandi sono sempre gli stessi, anche se in tempi di crisi c’è chi si accontenta del puro sentimento di liberazione. La maggior parte dei ragazzi desidera trovare l’auto o la moto dei propri sogni davanti al cancello della scuola, mentre le ragazze vogliono passare una bella vacanza in compagnia dei propri amici oppure ricevere una borsa firmata da un grande stilista.

Cosa fanno i giovani dopo il diploma?

Una volta ottenuto il tanto sudato “pezzo di carta” è tempo di pensare a cosa fare dopo il diploma. Il secondo rapporto stilato da Italia Orienta, la Fondazione italiana che lavora sull’orientamento dei giovani, mostra cosa vogliono fare nel loro futuro gli studenti in procinto di ottenere il diploma di maturità. I giovani italiani si sono dimostrati per niente schizzinosi e con idee molto chiare, nonostante il velo di incertezza che avvolge il futuro di tutti da un po’ di tempo a questa parte. Lo studio ha mostrato come la maggior parte dei maturandi desidera frequentare l’università oppure andare all’estero, soprattutto verso mete lontane come Australia, Canada e Cina, mentre il 32,8% vorrebbe lavorare.

Il futuro inizia però per i 500mila studenti a partire dalle prime ore di domani. Un in bocca al lupo generale è l’augurio per questo esame di maturità che cambia sempre, ma che in fondo non cambierà mai.

Cover Credits: Foxnews.com