Jannacci l’aveva cantato bene il Messico, nuvole e faccia triste, quella si dell’America. Il legame che il Messico conserva con gli Stati Uniti sembra essere indissolubile. L’emergenza ai confini col Texas, il peso del voto dei messicani, poi la droga, tanta, cocaina ma anche eroina e marijuana che il Messico fornisce all’America. Quando si parla di droga è impossibile non parlare dei cartelli, dei narcosi, delle guerre, delle stragi, stragi come quella che ha portato alla morte di 43 studenti nello stato del Guerrero a sud del Paese.

La vicenda non è ancora chiara e c’è da chiedersi se mai lo sarà. Il Messico in questo momento storico dimostra tutte le sue contraddizioni, economiche, sociali e politiche. I 31 stati federali che lo compongono si rivelano spesso risacche di estrema povertà e mancanza di controllo dell’autorità massima. Economicamente il Paese si divide in due: la distribuzione della ricchezza è talmente diseguale e squilibrata che gli indici di sviluppo umano sono per alcuni casi paragonabili a grandi economie e in altri pari a quelle di paesi come il Burundi. E politicamente la cosa influisce e non poco, così come il giro di denaro sporco e la corruzione.

Settimana scorsa per esempio, la first lady Angelica Rivera, ha creato un caso di Stato. L’accusa, a seguito di un’inchiesta giornalistica, è quella che la signora abbia acquistato una villa di lusso per un valore di 7 milioni di dollari con fondi pubblici e che ci sia dietro un certo imprenditore molto vicino al premier. E Si dà il caso che il premier abbia recentemente cancellato un mega accordo per la realizzazione del treno veloce, un appalto da 3,7 miliardi di dollari vinto da un consorzio cinese che include anche il titolare della società legata alla storia della casa. Do ut des?

credits foto: www.redpolitica.mx
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Si capisce bene come la storia degli studenti sia la ciliegina sulla torta e al contempo la cartina tornasole di una situazione che il Messico non riesce ad affrontare. Il 26 settembre un gruppo di studenti a Iguala, Stato del Guerrero, protesta contro le misure discriminatorie del sistema scolastico nel paese e scende in piazza: è il caos, tanto che la violenza si spinge oltre e chi quella violenza sarebbe chiamato a gestirla e in realtà la fomenta. Vengono arrestati 22 poliziotti, muoiono sei persone e ne scompaiono 57 poi diventano 43. Nel nulla, 43 studenti scompaiono. Le indagini si concentrano sulla polizia che tutti sanno avere legami loschi con i narcos così come l’allora procuratore generale di Guerrero Inaki Blanco Cabrera in qualche modo confessa.

Il 6 ottobre due presunti appartenenti a una gang criminale dello Stato di Guerrero confessano l’omicidio di 17 di quei 43 studenti desaparecidos. Queste le prime notizie sul caso ma i contorni di questa confessione non sono molto chiari come tanti altri particolari della vicenda. Il gruppo di narcos invischiato è quello dei Guerreros Unidos: derivano dalla frammentazione del cartello criminale dei fratelli Beltran Leyva che nel 2009 si disgrega a causa dell’assassinio del leader Arturo. La frammentazione crea un aumento vertiginoso del tasso di criminalità nel Guerrero e i neo Guerreros Unidos ingranano talmente bene gli affari che diventano i principali fornitori di oppio e marijuana di Chicago. Ma, notizia del 17 ottobre, un altro leader del clan malavitoso, Sidonio Sesarribias, viene arrestato.

Le indagini proseguono anche a fronte di questo arresto che potrebbe risultare come una delle tessere principali del puzzle e infatti alcune rivelazioni del leader in questione aiutano gli inquirenti. Un altro arresto questa volta a Città del Messico, sarebbe la dimostrazione finale delle responsabilità che si nascondono dietro alla sparizione e l’uccisione dei 43 studenti. Si perché dopo le dichiarazioni dei due affiliati qualcuno delle domande se le pone e si inizia a scavare non solo in senso figurato. Ben presto il velo di omertà, anche solo per qualche ora, si lacera e Iguala si scopre essere una cittadina ricca di fosse comuni. La gente del posto fatica a parlare ma qualcuno lo fa e inizia a confessare il pizzo settimanale che i Guerreros Unidos chiedono ai mercanti, pari a 73$ che se non versi lo fai consapevole di essere punito con il rapimento.

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Il procuratore generale Murillo ha spiegato che i tre sicari Patricio Retes, detto El Pato; Juan Osorio, detto El Jona e Agustin Garcia Reyes, detto El Chereje hanno raccontato di aver preso in consegna gli studenti e averli portati alla vicina località di Cocula. Circa 15 studenti sarebbero morti per asfissia prima di arrivare alla discarica di rifiuti di Cocula. Le sue parole sono agghiaccianti: “I detenuti hanno detto che è lì che hanno ucciso quelli che erano sopravvissuti, e hanno buttato i corpi nella parte bassa della discarica, dove li hanno bruciati. Hanno fatto turni di guardia per assicurarsi che il fuoco bruciasse per ore, versandoci sopra combustibile, pneumatici e altri oggetti“. Alcuni studenti erano ancora vivi quando è stato dato loro fuoco. I corpi hanno bruciato per una notte, poi i sicari avrebbero preso i resti delle ossa per versarli in buste nere di plastica per la spazzatura, che hanno poi gettato nel vicino fiume San Juan, dove sono state ritrovate da sommozzatori della polizia.

I mandanti? La coppia imperiale, quella arrestata a Città del Messico: Maria de los Angeles Pineda, sorella dei Berltan Leyva, capo dei Guerreros Unidos, sposa del sindaco di Iguala, un certo Josè Luis Abarca accusato dell’omicidio di un leader contadino, Arturo Hernandez Cardona. Gli studenti fatti fuori sempra abbiano protestato proprio per l’impunità del gesto ma le ipotesi sono diverse. Secondo un’altra pista i giovani facevano parte di una banda rivale ai Guerreros Unidos, quindi da eliminare. Oppure ancora che Abarca per impedire che gli studenti interrompessero una manifestazione a cui partecipava sua moglie in veste di presidente dell’istituzione locale per la protezione dell’infanzia, abbia deciso di eliminarli del tutto.

Quello che risulta chiaro in tutto questo è l’immobilismo del governo centrale messicano, l’accettazione del patto stato-cartelli narcos che è venuto a galla inesorabilmente. E intanto i resti degli studenti verranno analizzati in un centro specializzato in Austria.

[Fonte cover: www.repubblica.it]