Il prossimo 12 maggio saranno vent’anni dalla scomparsa di una delle cantautrici più amate della storia della musica italiana, Mia Martini, scomparsa in questo stesso giorno del 1995. Un anniversario significativo per gli amanti della musica italiana, e non solo, poiché Mimì era certamente una di quelle artiste che è impossibile dimenticare; una carriera lunga, splendida, segnata da successi ma anche da sofferenze, che si è conclusa troppo presto. In occasione del ventesimo anniversario della sua scomparsa, la Wall Of Sound Gallery commemora la cantante con la mostra “Mia Martini. L’ultima occasione per vivere”, una selezione di immagini storiche realizzate dai fotografi che più da vicino l’hanno seguita durante l’intero arco della sua carriera: Mauro Balletti, Mimmo Dabbrescia, Guido Harari e Cesare Monti. In mostra ad Alba dal 9 maggio, giorno dell’inaugurazione della mostra, ci saranno anche alcune rare fotografie tratte dall’Archivio Mia Martini.
I fotografi saranno presenti all’incontro inaugurale con il padre di Mia Martini, Giuseppe Berté, per incontrare il pubblico, condividere ricordi e curiosità e firmare copie dell’omonimo libro dal quale è nata la mostra, a cura di Menico Caroli e Guido Harari e edito da TEA. Ad ogni modo molte saranno le manifestazioni per l’anniversario della sua scomparsa sia da parte delle reti televisive che dei fan. Mediaset e la tv della Svizzera italiana infatti faranno molti speciali in suo onore, per ricordare l’eccezionale carriera di Lady Soul e far godere anche ai più giovani, che forse non la ricordano, le sue eccezionali interpretazioni.
Ad di là del suo timbro vocale unico infatti Mia Martini è stata tanto amata, e lo è tuttora, proprio per la sua capacità interpretativa. Era la cantante stessa a sostenere che “Il segreto di una grande interprete non è avere una bella voce, l’importante è capire esattamente il senso della gioia o del dolore che stai raccontando, perché nelle canzoni si interpreta sempre un’emozione o una qualsiasi specie d’amore per qualcosa, e se non sai cosa vuol dire “soffrire” non puoi sapere cosa vuol dire “amare”, per cui è questo il segreto: il saper dire le cose sentendole”. Impossibile non emozionarsi e trovarsi in empatia ascoltando brani come “Almeno tu nell’universo”, “E non finisce mica il cielo” o “Gli uomini non cambiano” e “Minuetto”.
Una donna che non è stata solo cantante ma interprete vera e soprattutto cantautrice; è suo il primo concept album firmato al femminile, “Oltre la collina” (1971) che ha come filo conduttore del disco la solitudine e la disperazione giovanile, tema all’avanguardia nell’Italia degli anni Settanta, soprattutto per una donna. Mimì, già avanti per i tempi, lei che incise come primo singolo “Padre Davvero” che racconta il conflitto generazionale tra padre e figlia. Mia Martini è stata anche una delle prime cantanti italiane ad avere carattere internazionale; i suoi dischi iniziarono infatti ad essere regolarmente distribuiti anche in Paesi come Spagna, Francia, Germania e Giappone e lei stessa fece molte versioni straniere delle sue canzoni e successi come “Piccolo Uomo” e “Donna Sola” divennero per la Germania “Auf der Welt” e “Einsam”.
Mia Martini ha collaborato e duettato con i più grandi artisti italiani che per lei hanno anche scritto testi indimenticabili: Claudio Baglioni, Lucio Battisti, Franco Califano, Riccardo Cocciante, Gianni Bella, Biagio Antonacci ma soprattutto Ivano Fossati che le ha regalato nel 1982 “E non finisce mica il cielo”, brano che al Festival di Sanremo fece istituire appositamente per lei il Premio della Critica il quale, dopo la sua scomparsa nel 1995, venne intitolato proprio a suo nome.
[Cover Credits: Mauro Balletti (Wall of Sound Gallery)]