Avviso ai naviganti: qualche Social Media Manager (ammesso che questo ruolo esista, per Osvaldo Danzi no) potrebbe trovare questo articolo irriguardoso. È la storia di un calciatore semi sconosciuto, di nome Daniele Sciaudone, che coinvolge un’intera città con un’azione di portata tanto virale, quanto spontanea. Ma andiamo per ordine. Daniele gioca nel Bari, in serie B. Ha militato nel Taranto per diversi anni ad ha speso gran parte della sua carriera su campi di periferia. Sciaudone ha sempre giocato al Sud e del Sud ha imparato ad apprezzare il calore, l’entusiasmo, la goliardia. Eppure è nato a Bergamo, 26 anni fa.
Daniele Sciaudone è lo Storyteller del Bari, ma non sa di esserlo. È quello che sta raccontando una storia bellissima, probabilmente senza precedenti nel calcio italiano, attraverso i Social Network. Quella di una squadra che da quando è fallita (circa due mesi fa) ha ritrovato il proprio pubblico, l’amore verso i colori, e soprattutto i risultati. Da una retrocessione annunciata al sogno serie A. Mancano 3 giornate e adesso tutto è possibile. Sciaudone utilizza tutti gli strumenti per comunicare con i suoi tifosi. Lo fa senza una strategia ed è efficace per una serie di motivi: è spontaneo, è coinvolgente, è il trait d’union tra i suoi compagni e i tifosi.

Ipotizziamo che una squadra di calcio sia un’azienda: chi meglio di un dipendente può comunicare con l’esterno? Dare notizie in anteprima, coinvolgere stampa e fan? Ecco, Sciaudone è un dipendente di un’azienda fallita che forse verrà rilevata anche grazie alle sue iniziative sui social. Iniziative come quella di due giorni fa quando, dopo un’asta deserta, Daniele ha convinto i compagni a posare con un cartello “Comprateci” ripreso anche dalla stampa internazionale. Risultato: senza nessuna strategia i tifosi hanno emulato i loro idoli. Più di 10.000 selfie condivisi sul web, tra questi quelli di tifosi VIP, ex calciatori come Gerson, Protti, Kamata e Almiron, un engagement altissimo, probabilmente uno dei più alti della storia del calcio italiano (dato in elaborazione dal sottoscritto).
No, non c’è Armando Testa dietro questa operazione. E nemmeno Leo Burnett. Altro particolare: da un sondaggio fatto dal sottoscritto in questi giorni, emerge che i tifosi del Bari (abbandonati) fino a un mese fa conoscevano i nomi di 3/4 giocatori della propria squadra. Ma non sapevano associare a questi nomi un volto. Sciaudone non si limita alle foto che pubblica dopo ogni vittoria dallo spogliatoio con il cartello delle sostituzioni ad indicare il risultato. Gira i video all’aeroporto, dove i tifosi ormai aspettano i calciatori dopo ogni partita, o dal pullman, quando i giocatori cantano i cori da stadio. E cosa c’è di più bello per un tifoso che sentir cantare ai propri giocatori “Forza la Bari alè, io vivo per te“? Al tifoso, oggi, non interessa la categoria, interessa l’attaccamento alla maglia.

Ad onor del vero l’attività spontanea dei calciatori del Bari è supportata da un’agenzia, la Master Group Sport, che ha realizzato video e affissioni pubblicitarie con il claim #happysevieniallostadio. Ma ciò non toglie che la campagna non avrebbe avuto alcun valore se i dipendenti (calciatori ma anche magazzinieri, addetti alle pulizie) non avessero dato slancio a questo incredibile caso di successo. Perciò, cari Social Media Cosi (e mi ci metto anche io in mezzo) tenete bene a mente questa ricetta: spontaneità, creatività, coinvolgimento dei dipendenti e dei fan, interazione, passione, amore per il brand, difficoltà (fallimento), trasformate in opportunità, risultati, on line + off line. Che il miglior Social Media manager del mondo sia un ragazzo di 26 anni nato a Bergamo e che di professione fa il calciatore del Bari?
Vi lascio con un video molto divertente. #CompratelaBari, è Bush che ve lo chiede! Ah, a scanso di equivoci, e qualora non si fosse notato, chi scrive è un tifoso del Bari.
Credits Cover: profilo Facebook ufficiale Daniele Sciaudone