A Milano non si sta solo lavorando per portare a termine gli indispensabili lavori per Expo 2015, ma si sta anche agendo sul fronte del vandalismo a danno dei mezzi pubblici, pratica che negli ultimi anni è aumentata vertiginosamente. Se infatti cinque o sei anni fa era raro trovare treni della metropolitana completamente graffitati, ora la storia che si ripete tutti i giorni è sempre la stessa: non si può guardare fuori dal finestrino perché ricoperto di vernice, spesso e volentieri la destinazione del treno è illeggibile e, se dal convoglio sono già stati rimossi i graffiti, restano tracce e aloni di vernice, dove già la carrozzeria del treno non si è staccata.

Per dare un’idea della gravità della situazione basta pensare al weekend che è appena passato: la metropolitana milanese è stata “aggredita” in più punti da un totale di tre crew, che sono riuscite quantomeno a cominciare le loro opere. La prima alle 22 di sabato su un binario morto dove alloggiano i primi treni che prenderanno servizio la mattina seguente sulla linea rossa. A rimetterci la livrea è un treno “Meneghino” tra i più nuovi in circolazione, che è stato imbrattato da quattro ragazzi che, all’arrivo dei vigilanti Atm, non hanno esitato a tirare le spranghe fuori dagli zaini ed aggredirli. Poco dopo sono arrivati i carabinieri, ma è stato catturato un solo ragazzo del gruppo di vandali, un ventiduenne di Como che è stato incriminato e dichiarato in stato di arresto.

Poco dopo nel deposito principale della linea 1 un altro assalto: questa volta le due crew che entrano in azione sono ben note alle autorità: la «031», gruppo molto «forte» nella scena dei writer e ramificato anche in altri Paesi europei. È una delle crew che ancora entrano in metropolitana, dopo che la nuova linea di contrasto decisa dalla Procura, con il lavoro dell’Unità tutela decoro urbano della polizia locale, ha notevolmente ridotto gli «attacchi». Sabato sera la «031» ha probabilmente agito in accordo con un’altra squadra che ha lasciato la propria firma sul nuovo treno: la «mul», gruppo di graffitari che si raccoglie intorno a un ragazzo e una ragazza statunitensi, Utah e Ether (i nomi con i quali sono conosciuti in mezzo mondo). Ma anche in questo caso i gruppi riescono a lavorare per poco, perché subito arrivano le forze dell’ordine e mettono tutti in fuga. Una beffa in più per l’azienda è che, a dimostrazione dell’estrema facilità di “lavoro” a Milano, le gesta eroiche dei writer vengono subito registrate e postate su Youtube.

L’altro lato della notizia che fa arrabbiare è poi quello riguardante i nuovi treni della metropolitana (i cosiddetti Leonardo) che entreranno in servizio solo a dicembre, quelli sono sorvegliati a vista e blindati in determinate aree del deposito. Certo, perché le autorità faranno il primo viaggio sui Leonardo puliti e bardati con il Tricolore, per poi lasciarli allo sbaraglio come con i Meneghino. Un’azienda che millanta buchi finanziari tanto da dover più volte l’anno aumentare il costo dei biglietti per chiudere il bilancio in pareggio non si può permettere di lasciare così incustoditi i treni, pagando le pulizie tre volte in più di quanto si potrebbe pagare un sistema di sorveglianza efficiente. I Meneghino sono treni nuovi, ma dopo due anni sono considerati alla stregua delle vecchie carrozze con ormai cinquant’anni di servizio alle spalle, così facendo non c’è poi da lamentarsi se gli attacchi delle crew sono quotidiani: forse per Expo gli daranno una lavata, ma poi tutto come prima, come se non fosse successo niente.