Il 2016 cinematografico si chiude in bellezza con l’attesissimo Passengers di Morten Tyldum, pellicola fantascientifica con Jennifer Lawrence e Chris Pratt.
La trama racconta del viaggio di una nave spaziale, la Avalon, diretta in una colonia lontana anni luce, nella quale dormono in criogenesi migliaia di persone. In seguito a una collisione con un campo di meteoriti, un passeggero, Jim Preston (Pratt), si risveglia in anticipo rispetto i tempi previsti, e capisce di essere solo e inerme davanti una situazione del tutto inaspettata.
A fargli compagnia è solo un simpatico robotino, e col passare dei mesi la solitudine prende il sopravvento fino a condurlo addirittura sull’orlo del suicidio. All’improvviso gli balena la strana idea di risvegliare un altro passeggero, e inizia a informarsi sulle persone presenti nella nave; ad attirare la sua attenzione la bella Aurora (la Lawrence), che una volta ridestatasi dal lungo sonno inizia una complicata relazione col compagno di viaggio. Tra colpi di scena e un rapporto che cresce in condizioni surreali, si sviluppa una storia che ha molto più degli ingredienti del classico film di fantascienza.
La pellicola scorre abbastanza bene, e i due attori, pur probabilmente non nella loro migliore veste, si dimostrano come sempre all’altezza (d’altronde sono due star assolute dello star system hollywoodiano). Accanto a loro buonissimi interpreti, seppure relegati a brevissime particine, da Laurence Fishburne a Andy Garcia. L’idea, di per sè carina, assomiglia in parte al “The Martian” di Ridley Scott, che aveva convinto nel raccontare le peripezie di un astronauta per sopravvivere nello spazio. Stavolta la sfida è stata quella di aggiungere il lato amoroso e sentimentale ad una situazione già di per sè complicatissima: il risultato non è deludente ma lascia la sensazione che un mix tra fantascienza e romanticismo non è facile.
Credits Foto: Scena tratta da “Passengers” di Morten Tyldum, fotografia di Rodrigo Prieto.