50 Sfumature di Grigio, un fenomeno ormai incontrollabile. Spopola tra le ragazzine e le casalinghe, in tv, al cinema, nelle librerie e in ogni tipo di negozio, strada, vetrina, cartellone. È una malattia incurabile, un disturbo ossessivo compulsiva che prende, cattura e non lascia andare via, e non esiste ancora un vaccino, nessuna cura o precauzione. Chi ne è vittima si fa ammaliare dalle pagine, dai nomi, dai discorsi diretti e dai pensieri vorticosi di menti troppo spesso razionali, lente, problematiche; dalle mail, dalla continua pubblicità Apple e grandi marchi, dal lusso e dalla vita così “perfetta” che racchiude i più grandi piaceri del mondo in poche, troppo essenziali, routines quotidiane.
È una Saga che stava facendo parlare di sé prima ancora che arrivasse sul mercato. E nel bene e nel male sta raggiungendo un successo mai sperato, inaudito, imparagonabile. E sì, a volte la verità sta nel mezzo, ma per 50 Sfumature di Grigio il caso è diverso: o si ama, o si odia. Non esistono mezze misure, nessun “Mmm, forse, chissà, non mi dispiace”. Perché o lo si venera o lo si disprezza, o lo si imita o lo si brucia. E forse il “chi lo ama” supera di gran lunga chi lo odia. E anche di tanto.
Vi siete mai accorti del fatto che 50 Sfumature di Grigio altro non è che una rivisitazione di “Twilight”? Non ha fatto nulla di svolgente che prendere i suoi personaggi, la sua storia, i suoi tempi e il suo successo per riattualizzarli una chiave nuova, moderna, vincente.
Anastasia Steele, una Bella Swan in versione bipolare: impacciata, timida, acculturata ma senza personalità, niente carattere forte, delicata ma allo stesso tempo una “dea del sesso”, istruita ad hoc dal “Dominatore” Christian Grey, una versione bruna occhi grigi di quell’Eduard Cullen dalla pelle diafana e gli occhi ramati che tanto ci ha fatto sognare nell’eterna sfida “Team Edward” vs. “Team Jacob”.
Vi siete mai accorti del fatto che 50 Sfumature di Grigio altro non è che una rivisitazione di “Yu Gi Oh”? Drago nero occhi rossi e Drago bianco occhi blu hanno ispirato la, seppur fragile e limitata a 4 vocaboli messi in croce, fantasia dell’autrice E. L. James e i grandissimi traduttori italiani e mondiali.
È un fenomeno incontrollato e fuori da qualsiasi regolamento. Nonostante non mostri nessun segno di elevatezza culturale, grammaticale e sintattica; nonostante non tratti nessun argomento di spessore, non affronti nessun topic di tendenza mondiale e si limiti ad utilizzare un vocabolario monotono, scarno e ripetitivo, e una punteggiatura da quarta elementare.
Ma, allora, perché ci fa sognare così tanto?
Forse perché è la storia di tutte noi, ragazze timide, paurose e confuse, ad un passo dalla laurea, con una vita fatta di nulla, nessuna emozione, nessun ragazzo, nessuna esperienza che valichi il confine dello studio, della casa, dei libri, della cameretta. Una storia che, però, in fin dei conti non ci appartiene neanche più di tanto. La verginità mantenuta intatta a 21 anni, poche amicizie, nessun gesto estremo, nessuna follia, nessun esibizionismo, divertimento, discoteca. A malapena capace di rivolgere la parola a chi non si conosce, da buon insegnamento della mamma che ti raccomanda anche di indossare la maglietta della salute, per non raffreddarti.
Ma allora perché lo amiamo così tanto?
Perché è la rivisitazione contemporanea di quella Cenerentola qualunque che si trasforma da schiavetta in mano a vere e proprie streghe, brutte e sfigate, a meravigliosa principessa del castello, super modella, perfetta in ogni singolo particolare, con un meraviglioso esemplare di mammifero maschio al proprio fianco, bello come i modelli di Abercrombie, alto, ricco e titolato. In un viaggio di riscoperta di quei lati di noi tenuti nascosti da apparenze e velati sorrisi, dietro gonne sempre troppo lunghe e gonfie e maglioncini di discutibile bellezza. Ana è sempre stata un po’, come dire, spinta, aperta e sensuale, ma semplicemente non sapeva di esserlo. Non l’ha mai testato, provato con nessuno. Solo un adone come “Mister sono il più bello del mondo, ho i soldi e sono il Dio del Sesso” poteva rivelarglielo. E chi di noi non vorrebbe una storia così? Una laurea a pieni voti in tasca, un lavoretto già bello che pronto, un uomo a dir poco perfetto, elicottero, macchina privata, autista, feste, mostre e soldi volanti dal cielo, regali costosissimi. Una vita da nababbi.
La trasformazione da bruco a farfalla.
In fondo 50 Sfumature di Grigio è così.
Ed in fondo lo amiamo tutti.