Chattiamo, telefoniamo, scattiamo selfie.
Oggi siamo sempre più attratti dalla tecnologia avanzata dei nostri cellulari, tanto che farne a meno è diventata un’impresa alquanto ardua. Abbiamo il “mondo” tra le mani e da lui non ci separiamo mai: che sia in borsa o in tasca, il nostro smartphone resta sempre con noi.

Ma tanti, troppi, sono diventati i rischi a cui veniamo esposti inconsapevolmente ogni qualvolta che utilizziamo i cellulari, frutto di una scienza in continua evoluzione. Distratti dal suono delle notifiche o impegnati a contemplare la cover da poco acquistata per proteggerli dalle continue minacce quotidiane, troppo spesso ci dimentichiamo di quella realtà che viviamo giornalmente senza neanche accorgercene. Una realtà fatta di gente che respira insieme a noi e che, come noi, rischia ogni giorno la propria vita a causa di una insana abitudine, come quella di smanettare un telefono cellulare alla guida di un qualsiasi veicolo.

Solitamente si ritiene che gli incidenti stradali siano causati prevalentemente dall’alta velocità o dalla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti; le distrazioni alla guida, spesso sottovalutate, sono invece la causa principale degli incidenti stradali. Telefonare o inviare un SMS, sono banali azioni quotidiane che diventano molto pericolose se effettuate mentre si guida. Un fattore che non lascia indifferenti anche i pedoni, il più delle volte coinvolti negli incidenti stradali perché distratti dall’utilizzo del cellulare.

Secondo una ricerca condotta all’Ohio State University, negli Usa, pubblicata sulla rivista Accident analysis and prevention, la maggior parte di coloro che provoca incidenti mortali sulla strada appartiene ad una fascia d’età molto giovane (per loro è stata coniata infatti l’espressione “texting“, cioè l’invio di messaggi brevi durante la guida). Tuttavia il numero degli afflitti da questa mania sembra includere anche una parte considerevole di gente adulta.

Per tale ragione, oggigiorno, fare della sensibilizzazione mediatica è diventata una quasi necessità volta a combattere quel pericolo onnipresente a cui l’uomo viene esposto troppo spesso sulla strada. Si tratta di pubblicità progresso realizzate dal Ministero dei Trasporti con l’unico scopo di colpire la coscienza di chi li guarda ma soprattutto di far riflettere con immagini forti che arrivano dritte al cuore. In Italia sono già tanti i filmati realizzati per sensibilizzare la popolazione, ma è in paesi come il Portogallo, la Francia, la Spagna e l’Inghilterra, che sono stati proiettati i videoclip più duri (sconsigliati ad un pubblico troppo sensibile).

Esistono diverse scuole di pensiero tra gli specialisti della comunicazione, e tra queste quella adottata dagli stranieri sembra allontanarsi dalla politica pubblicitaria italiana. La scelta di mandare in onda spot che rimangano impressi nella mente degli spettatori, infatti, ha raccolto i suoi frutti nelle regioni del nord Europa. A partire dal 2010, questi paesi hanno registrato un calo del 50% per i decessi stradali. Un numero importante che ha segnato un traguardo a lungo ricercato, dovuto con buone probabilità all’influente decisione di diffondere filmati con tanto di splatter.
Il messaggio è molto chiaro: prendere le dovute precauzioni per evitare di mettere a rischio la propria vita e quella degli altri.

[Fonte Cover Photo: www.auto.it]