Ben 43 miliardi di euro, 115 milioni puntate sulle singole partite. Il calcioscommesse è una piaga che coinvolge l’intero calcio mondiale, con la nostra Serie A che, purtroppo, è stata risucchiata da questo vortice. La differenza con la serie cadetta è abissale, se si considera che il denaro “immesso” è di solo 4 miliardi, con circa 11 milioni puntati sulle singole gare. Un affare che ha radici lontane, nato nei primi anni del 2000 quando il budget, che il mercato degli scommettitori offriva, era di solo 700 milioni. Non solo il “Belpaese”, però, al centro di questa nostra inchiesta. Nel resto del mondo, soprattutto nei paesi asiatici dove non esistono controlli a tappeto, il mercato sulle scommesse sportive raggiunge cifre astronomiche, poco paragonabile a quello nazionale ed europeo, in confronto, vasto ma limitato.
Lo scorso anno, il segretario generale dell’Interpol, Ronald K. Noble, durante un convegno su questo annoso problema, ha dichiarato che “Il fenomeno delle scommesse illecite attorno al calcio ha un giro d’affari e introiti paragonabile a quello della Coca Cola”. Parole forti, importanti, che fanno capire quanto siano potenti gli uomini che stanno dietro al calcioscommesse. Ma chi sono questi elementi che caratterizzano molte partite durante una stagione? Persone che hanno a che fare con la malavita, modificando a proprio piacimento un risultato di una banalissima partita di calcio. Durante una delle più grandi inchieste delle “gare truccate”, che ha portato, tra le altre cose, all’arresto di Cristiano Doni, Giuseppe Signori, Carlo Gervasoni e Marco Paoloni, gli inquirenti hanno scoperto una rete malavitosa simile a una piovra, con tentacoli ovunque: i cosiddetti “zingari”, perlopiù dell’Est Europa, ma anche normalissimi, all’apparenza, cittadini del Singapore che in mano avevano un potere enorme.
Il calcio nostrano, oltre alle organizzazioni “straniere” menzionate, deve fare i conti con i potenti mezzi di Cosa nostra,’Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita, come svelato nel libro ”Pallone Criminale” scritto da Gianluca Ferraris e Simone di Meo. I due autori sviscerano il problema scommesse clandestine scoprendo episodi inimmaginabili. Si parla di sponsorizzazioni irreali, puntate su partite prive di guadagno e altro, che hanno come obiettivo il riciclaggio di denaro sporco. Come se non bastasse, questo fenomeno non conosce crisi. Basti pensare che per una finale di Champions League le giocate hanno sfiorato il miliardo di euro, una cifra spaventosa se si considera il periodo di magra dell’economia mondiale. Nel globo ogni anno il giro di affari si aggira attorno ai 500 miliardi di euro, ovvero quasi 1000 bilioni di lire e, nonostante arresti e altri match sospetti, questo grande grattacapo va avanti senza una risoluzione.
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