608 auto ogni 1000 abitanti. Un numero impressionante. Un dato, fornito a inizio 2015 dal Centro Studi Continental su fonti Aci e Istat, che pone l’Italia ben al di sopra di quella che è la media europea di 487 autovetture ogni 1000 abitanti. Ma come si arriva a questo numero? Perché quasi ogni due abitanti c’è un’automobile? La risposta è semplice, gli italiani non riescono a fare a meno della loro autovettura e le motivazioni possono essere tante. Mezzi alternativi di trasporto troppo costosi, orari rigidi, inefficienza del trasporto pubblico: sono questi i motivi principali per cui si tende a preferire la macchina. Nonostante i costi di un auto siano tanti, l’italiano tende a preferire comunque la macchina.

Ma come si fa in tempo di crisi a utilizzare la macchina senza pesare troppo sul proprio portafogli? La risposta è semplice e si chiama condivisione. Per dirla all’inglese “sharing”. Oggi si condivide tutto, dagli spazi lavorativi, alle biciclette, ai viaggi alle automobili appunto. Car sharing e car pooling sono i fenomeni che stanno prendendo “piede” in Italia in questi ultimi anni soprattutto tra i “millenials”: i giovani nati a cavallo tra gli anni ottanta e i primi anni del duemila. Uber, Car2Go, Enjoy, BlaBlaCar, sono questi i nomi più gettonati su web e social per gli amanti del trasporto condiviso.

Il car sharing consiste nel prenotare un automobile disponibile nelle proprie vicinanze e rilasciarla al termine dell’utilizzo in un parcheggio “amico”. Il car pooling o ride sharing è invece lo strumento che consente alle persone di condividere un viaggio con altre persone condividendo in questo modo anche i relativi costi. Quante volte ci troviamo in autostrada a vedere macchine con un solo conducente? Lo scopo del ride sharing è proprio questo: riempire le macchine e ridurre di conseguenza il numero di autovetture in circolazione per consentire una mobilità sostenibile e un minore impatto ambientale. Proprio da questa idea e da questa visione, nasce nel 2006 BlaBlaCar, in Francia, grazie all’intuizione di Frédéric Mazzella e oggi ne parliamo con il Country Manager BlaBlaCar Italia Andrea Saviane.

Come nasce BlaBlacar prima in Francia e poi in Italia?

BlaBlaCar è nata in Francia nel 2006, da un’intuizione avuta da Frédéric Mazzella a ridosso delle feste natalizie. Frédéric ha trovato già interamente prenotati i treni che da Parigi gli avrebbero permesso di rientrare dalla sua famiglia: è stato costretto a chiedere alla sorella di fare una deviazione dal suo viaggio in auto per passare a prenderlo. Durante il tragitto, Mazzella ha notato che la maggior parte delle auto in circolazione trasportavano al massimo un paio di persone e ha colto, in quei posti in auto, una risorsa che avrebbe meritato di essere ottimizzata, tanto da un punto di vista economico che ambientale. Nel 2006 è nato il sito Coivoiturage.fr; il servizio si è rapidamente esteso in numerosi Paesi europei e nel 2013 ha mutato il suo nome in BlaBlaCar. Oggi BlaBlaCar conta 20 milioni di utenti ed è attivo in 19 Paesi: è la più grande piattaforma di ride sharing al mondo. BlaBlaCar mette in contatto conducenti con posti liberi a bordo delle proprie auto e passeggeri che vogliano viaggiare nella stessa direzione, permettendo ai primi di condividere le spese di benzina e pedaggio e ai secondi di rinunciare a mettere in strada il proprio veicolo, con benefici sul traffico e sulle emissioni di CO2. Mentre in Francia Mazzella sosteneva il suo progetto di Covoiturage.fr, in Italia nel febbraio 2010 nasceva postoinauto.it dall’idea di un gruppo di studenti che avevano sperimentato i viaggi condivisi in Francia e Germania. Nel marzo 2012, postoinauto.it è entrato a far parte del network ormai internazionale di BlaBlaCar: e così è iniziata la nostra avventura italiana!

Andrea Saviane - Country Manager Italia BlaBlaCar
Andrea Saviane – Country Manager Italia BlaBlaCar – Credits: BlaBlaCar

Può dirci come l’Italia ha recepito il fenomeno del ride sharing?

L’utilizzo del ride sharing in Italia è in espansione: nel 2014 abbiamo rilevato una crescita del +300% rispetto all’anno precedente. É il risparmio la leva principale che spinge conducenti e passeggeri a prediligere il ride sharing rispetto ad altre soluzioni di viaggio, ma importantissime sono anche la comodità offerta dall’automobile, che permette di raggiungere con facilità e in tempi brevi anche le aree non servite da un trasporto pubblico capillare ed efficiente, e l’opportunità di viaggiare in compagnia su lunghe tratte che sarebbero altrimenti noiose da percorrere. Un’altra ragione di scelta del viaggio condiviso è la tutela ecologica: un beneficio non trascurabile, se si considera che ogni passeggero potrebbe circolare con un altro veicolo privato sulla stessa tratta, moltiplicando le emissioni di CO2. Gli italiani si sono avvicinati a tutti i fenomeni della sharing economy con un pizzico di ritardo rispetto ad altre realtà europee e anglosassoni, ma lo scenario è sicuramente in una fase di grande fermento e crescita, e a noi piace pensare che stiamo promuovendo un’idea di sharing economy che consente non solo di ottimizzare le risorse e di generare risparmio, ma anche di migliorare e potenziare le relazioni umane: perché da un lato condividere l’auto consente un risparmio economico e un beneficio per l’ambiente, ma dall’altro si traduce in una vera e propria esperienza sociale che per molti utenti diventa quasi irrinunciabile.

Come mai il nome BlaBlaCar?

Ogni utente, nel proprio profilo sulla piattaforma, può indicare il livello della propria loquacità in una scala che comprende “Bla”, “BlaBla” o “BlaBlaBla”. Da qui il nome della piattaforma che, oltre ad avere una natura profondamente tecnologica e digitale, conserva un grande legame con l’aspetto sociale e umano del passaggio in auto.

Può dirci l’identikit dell’utente italiano medio di BlaBlacar?

L’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha realizzato una ricerca sugli utenti del ride sharing in Italia. L’identikit che ne emerge è di un popolo di giovani, occupati, amanti della tecnologia, rispettosi dell’ambiente e attenti al risparmio. Il profilo è quello di un viaggiatore con un’età media di 31 anni (il 76% degli utenti si colloca nella fascia tra i 18 e i 40 anni, mentre il 16% ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni). Solo il 21% dei ride sharer italiani è costituito da studenti: ben il 71% è infatti composto da lavoratori attivi (in maggioranza impiegati e liberi professionisti). Tra questi, il 69% ha un contratto a tempo indeterminato, e il reddito lordo annuo in media è di 24.000 €. Da una prospettiva geografica, si rileva che il 60% degli intervistati dall’Istituto di Management Sant’Anna risiede nel Nord Italia: il 20% in Lombardia, il 12% in Emilia Romagna e l’8% nel Veneto, ma anche regioni del Centro come Lazio e Toscana si trovano ai primi posti con rispettivamente l’11% e l’8% di utenti.

Qual è il paese dove BlaBlacar è stato accolto e recepito dagli utenti in modo migliore?

La Francia e la Spagna sono i Paesi in cui BlaBlaCar si è affermato fin da subito come soluzione di trasporto economica, ecologica e social: il successo del ride sharing in queste aree non accenna a diminuire. Per quanto invece riguarda i Paesi in cui il servizio si è diffuso più di recente, hanno grande rilievo l’Italia e la Russia: due territori profondamente diversi per abitudini di viaggio ma in cui BlaBlaCar è stato accolto in modo fenomenale.

Con i 200 milioni di dollari raccolti a settembre tramite fund raising (grazie a fondi di investimento americano) cosa intendete fare?

Il finanziamento ottenuto servirà a sostenere la rapidissima crescita del servizio nei mercati già consolidati e il suo decollo nei nuovi mercati. Oggi è utilizzato da oltre 10 milioni di persone ogni trimestre: grazie a questi nuovi investimenti, potremo dare un’ulteriore accelerata alla nostra crescita, e potremo continuare a costruire la più grande community di traporto al mondo.

Andrea Saviane - Country Manager Italia BlaBlaCar
Andrea Saviane – Country Manager Italia BlaBlaCar – Credits: BlaBlaCar

Con l’introduzione in Italia nel 2015 del nuovo sistema di prenotazione, già attivo in alcune tratte, che prevede il pagamento online dei passaggi e una piccola commissione per BlaBlaCar, si va sempre più verso un servizio più sicuro e affidabile. Come sono state recepite queste novità dagli utenti?

Al momento il sistema di prenotazione online è attivo in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Toscana costiera: sarà esteso nei prossimi mesi a tutto il territorio italiano. Abbiamo constatato che gli utenti italiani hanno accolto con favore l’introduzione del sistema di prenotazione online, perché facilita ulteriormente l’organizzazione dei viaggi in auto condivisi e garantisce importanti vantaggi sia ai passeggeri che ai conducenti. Innanzitutto, il pagamento online assicura una maggiore responsabilizzazione nei confronti del viaggio condiviso: nei Paesi in cui è già stato introdotto, il sistema ha determinato un crollo del numero degli annullamenti dei viaggi, rendendo il ride sharing una soluzione di trasporto su cui tutti possono contare. Inoltre, il pagamento online garantisce a tutti i viaggiatori un indennizzo in caso di annullamenti last minute: in caso di cancellazione del viaggio da parte del conducente, il passeggero può essere rimborsato dell’intero importo pagato online; e il conducente può ricevere il contributo richiesto per il suo passaggio anche da un passeggero che non si sia presentato alla partenza. É importante sottolineare che il pagamento online contribuisce anche a generare fiducia tra gli utenti della community perché, per la prima volta, al passeggero è consentito vedere il profilo completo non solo del conducente ma anche di ogni altro viaggiatore che ha effettuato la prenotazione del posto per il suo stesso viaggio. I profili completi e verificati da BlaBlaCar contribuiscono da sempre all’affidabilità del servizio, insieme ai feedback che conducenti e passeggeri sono invitati a lasciarsi reciprocamente al termine di ogni tragitto per valutare l’esperienza di viaggio appena conclusa. Infine, il pagamento online permette anche un risparmio di tempo a passeggeri e conducenti al momento del loro primo contatto: grazie all’aggiornamento automatico dei posti disponibili per ogni viaggio, gli utenti che sono alla ricerca di un passaggio possono sapere quali delle offerte sulla tratta di loro interesse abbia ancora posti liberi. I passeggeri possono così evitare di contattare utenti con viaggi al completo, e i conducenti non ricevono ulteriori richieste quando i posti a bordo della loro auto sono esauriti.

Per i suoi viaggi di lavoro utilizza BlaBlacar o altri mezzi di trasporto più convenzionali?

Tutto il Team di BlaBlaCar è formato da entusiasti ridesharer: inoltre, godiamo tutti della possibilità di viaggiare gratuitamente in ride sharing: che si tratti di spostamenti per lavoro o di vacanze, BlaBlaCar rimborsa ogni nostro viaggio in auto condiviso – e gliene siamo grati!