Rob O’Neill è nel centro della bufera: il militare delle forze speciali statunitensi ha rivelato di avere assassinato Osama Bin Laden il 2 maggio 2011 nella sua abitazione di Abbottabad, in Pakistan.
Dopo tre anni di silenzio ecco spuntare due interviste esclusive di chi avrebbe tolto la vita al capo di Al- Qaeda.
Queste ultime, rilasciate a Fox News e e al Washington Post, andranno in onda l’11 e 12 novembre e sui siti jihadisti sono già apparse le prime minacce nei suoi confronti.
Secondo quanto riferito dal Site, organizzazione che monitora i siti web visitati dagli integralisti islamici, su Twitter sarebbero apparse foto di O’Neill accompagnate da messaggi in arabo e in inglese che invitano i “lupi solitari” a vendicare la morte del fondatore di Al-Qaeda.
Dopo diversi anni O’Neill ha finalmente deciso di rivelare al mondo quale fosse il suo ruolo in quella storia, in seguito al racconto di un altro membro di quel commando dei Navy Seals, Matt Bissonnette, apparso nel libro “No Easy Day“.
In verità pare che tra le autorità militari e politiche americane si fosse diffusa di recente la conoscenza del suo ruolo nella missione, tanto che molti membri del Congresso avevano insistito per ringraziare di persona O’Neill per il servizio reso all’America.
Pochi giorni prima delle interviste concordate con Fox News e il Washington Post, l’identità di O’Neill è stata svelata da alcuni suoi ex compagni. Infatti, un sito internet gestito da ex membri delle forze speciali ha pubblicato un articolo per condannare la sua decisione di essere intervistato, rivelando così il suo nome in anticipo.
In seguito all’apparizione dell’articolo il tabloid britannico Daily Mail ha contattato telefonicamente il padre del militare, Tom O’Neill, il quale ha subito confermato la notizia, apparsa poi nel giro di poche ore su siti e giornali di tutto il mondo.
Durante il suo incontro con il Post O’Neill aveva fatto già presente di avere subito pesanti critiche e la sua decisione di uscire allo scoperto, ha rivelato, è stata presa dopo un incontro con i familiari delle vittime dell’11 settembre. Pare che proprio durante quell’occasione il militare abbia spontaneamente deciso di parlare della morte di Bin Laden.
Diventato un membro dei Navy Seals nel 1996, O’Neill militò tra le file del Team Six, l’unità d’elite delle forze speciali, ottenendo decine di riconoscimenti e decorazioni per le sue missioni in Iraq e Afghanistan. Ha fatto parte anche della missione che salvò nel 2009 il comandante di un cargo mercantile, Richard Phillips, sequestrato dai pirati somali; una storia divenuta popolare in tutto il mondo grazie al recente film “Captain Phillips” interpretato da Tom Hanks.
L’esperienza di O’Neill nel raid di Abbottabad era già stata raccontata lo scorso anno da Phil Bronstein in un articolo sulla rivista Esquire, in cui però l’identità del militare non era stata svelata.
Restano tanti dubbi sulla veridicità di una storia piena di buchi e incertezze, le stesse che aleggiano da anni sulle dinamiche dell’attentato alle Torri Gemelle.
[Fonte: www.indika.it]